Viaggio
nella parte più incontaminata di Koufonisia, nelle isole disabitate tra natura
selvaggia, spiagge deserte e gabbiani.
Natura selvaggia, spiagge deserte, gabbiani e pochissime case. Se questa è la vacanza che volete, allora Koufonisia è proprio quello che fa per voi. Si tratta di un minuscolo arcipelago delle Piccole Cicladi, formato da 4 isole la cui superficie, sommata, non arriva ai 20 chilometri quadrati. Fino agli anni Novanta era un paradiso incontaminato, sconosciuto ai più, ma, scoperto dagli svedesi, è oggi una meta molto apprezzata dai turisti di tutto il mondo.
Arrivarci
non è troppo difficile. Basta prendere un aereo sino a Naxos e poi, da lì, un
traghetto per il porticciolo di Chora, unico centro abitato di tutto
l’arcipelago di Koufonisia, a due ore di navigazione. Oppure, sempre in
traghetto, potrete raggiungere Chora partendo dal Pireo o dalle isole di Paros,
Amorgos, Donousa, Iraklia, Syros e Schinousa.
L’arcipelago
di Koufonisia è composto da 4 isole. Pano Koufonissi è la più conosciuta e
apprezzata dai turisti, forse anche perché l’unica abitata, con le 300 persone
che popolano le stradine e casette bianche e azzurre di Chora. Si estende su
poco più di 3 chilometri e mezzo di superficie con tante bellissime spiagge, grotte
scavate dalla forza dell’acqua e alte scogliere a strapiombo sul mare.
Prima di
dedicarvi alla scoperta delle isole più selvagge di Koufonisia, quindi, non
perdetevi il meglio di Pano Koufonissi. Appena approdati al porto, in pochi
passi sarete al centro del piccolo villaggio di Chora. Qui potrete gironzolare
tra le stradine strette e tortuose e le casette bianche e azzurre, fare una
visita al piccolo Museo folcloristico del villaggio e poi magari andare a
vedere il mulino, proprio sul porto. E ancora spostarvi a Loutrà a vedere
l’altro mulino dell’isola, risalente al 1830, e curiosare nel karnaghio, un
cantiere navale in cui si lavora ancora come nei tempi antichi.
Se amate il
mare, poi, l’isola offre una vasta scelta di spiagge, tutte bellissime, con acqua
cristallina e sabbia bianca. Partendo da Ammos, la spiaggia del villaggio di
Chora, e percorrendo tutta la costa verso nord-est, troverete Fanos, Charokopou
e Platia Pounda, più conosciuta come Italida, una delle più amate di
Koufonisia. E poi la bellissima Pissina, una piscina naturale scavata dal mare
tra le rocce della costa, perfetta per gli amanti dei tuffi, e Porì, con il suo
ampio golfo naturale e le acque calme.
Tra queste
ultime due spiagge, non perdervi una visita alla grotta To Mati tou Diavòlou,
l’Occhio del Diavolo. Lasciatevi affascinare dallo spettacolo delle acque
increspate che si infilano nella buca creata tra le rocce. Superando il
promontorio, sulla costa settentrionale dell’isola, raggiungete la spiaggetta
di Tripiti o Gala, scavata dal mare tra le rocce, e le due grotte nella baia di
Xilobatis, lungo il ripido costone roccioso.
Una volta
lasciata l’isola di Pano Koufonissi, superata una striscia di 200 metri di
mare, si arriva a Kato Koufonissi, leggermente più grande della prima ma
praticamente deserta. La seconda isola, per dimensioni, di Koufonisia è
completamente selvaggia e disabitata, ad eccezione di un ovile, qualche capra
selvatica e il loro pastore, poche casette e una taverna vicino all’approdo. Un
vero paradiso incontaminato, perfetto per i curiosi amanti della natura che
hanno voglia di esplorarla.
Se amate le
spiagge non troppo affollate e selvagge, a Kato Koufonissi lascerete il cuore.
Le spiagge di Lachi e Detis sono le più vicine al vecchio borgo: la prima è in
una spiaggia di ciottoli lunga e stretta, e l’altra ha sabbia sottile; entrambe
sono ben protette dai venti del nord. Poco più a sud, poi, c’è Nerò, una lunga
spiaggia con una bellissima oasi di palme. Per i più sportivi, sull’isola è
anche possibile fare bellissime escursioni a piedi, per godersi il meglio della
natura selvaggia e incontaminata.
Proprio di
fronte alla punta sud di Pano Koufonissi e l’estremo nord di Kato Koufonissi,
c’è Glaronissi, la più piccola tra le isole dell’arcipelago di Koufonisia.
Glaronissi, il cui nome significa letteralmente “isola dei gabbiani”, è poco
più di un grande scoglio e completamente disabitata, se non fosse per i
gabbiani. Un rifugio, appunto, abitato solo da gabbiani, che sembrano aver
trovato qui un posto tranquillo in cui nidificare e vivere la loro vita
tranquilla. L’isola ha piccolissime spiagge, poco frequentate e ideali godersi
il mare in totale relax.
La più
grande delle 4 isole è invece Keros, una sorta di montagna di marmo bianco
raffinato che si staglia sul mare, disabitata dal 1968, se si escludono le
capre selvatiche. L’isola è oggi una zona archeologica molto importante, grazie
ai ritrovamenti del periodo protocicladico, dal 3200 al 2000 a.C. Non pensate
di potervi godere l’isola anche al chiaro di luna, però, perché pernottarci è
vietato dalle autorità archeologiche.
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