Non ce la
facciamo più. Reciteranno così gli striscioni già pronti per lo sciopero
generale di 24 ore (giovedì 14 dicembre) che investe la Grecia. Promosso dalle
sigle sindacali GSEE e ADEDY con la partecipazione del PNO, TRAINOSE, GENOP-DEI
e servizi sanitari pubblici (POEDIN, OENGE), vedrà braccia incrociate per
metropolitana, tram, autobus, filobus e media.
Lo sciopero
del settore pubblico e privato vuole richiamare le istituzioni a salari e
pensioni dignitosi, a combattere la disoccupazione, a promuovere la salute
pubblica e l'istruzione, l'assistenza sanitaria e la previdenza sociale.
La
manifestazione principale si terrà in piazza Klafthmonos alle 11, mentre il
PAME si radunerà alle 10.30 in piazza Omonoia.
I lavoratori
chiedono la riforma immediata dell'esercizio di bilancio 2018 affinché siano
annullati i drammatici tagli ai diritti sociali.
In
particolare, le corse ferroviarie serali sono tutte cancellate sull'asse
Atene-Salonicco. Per i treni le cui rotte sono interessate dalle mobilitazioni,
TRAINOSE SA ha preventivamente chiuso il sistema di e-ticket. I passeggeri che
hanno già acquistato i biglietti potranno recuperare il biglietto in contanti o
sotto forma "Travel Voucher". Per i passeggeri che hanno acquistato i
biglietti su Internet, il rimborso verrà effettuato direttamente sulla loro
carta di credito.
Fermi gli
aerei e anche le navi resteranno all'ancora. La Federazione dei marittimi
sottolinea che "ancora una volta, i problemi affrontati dall'industria dei
marinai, non solo non sono stati risolti ma crescono ancora e vengono
accentuati con i nuovi requisiti, i nuovi accordi e i nuovi tagli, su ordine
del terzo memorandum".
Anche la
stampa vi aderisce, con 24 ore di news mute. Chiedono misure efficaci per
combattere la disoccupazione, il ripristino della contrattazione collettiva e
l'applicazione del sistema di responsabilità verso il datore di lavoro per la
stesura e la firma di accordi collettivi.
Sanità
ferma, tranne per le emergenze dichiarate come l'attività di pronto soccorso o
gli interventi di estrema urgenza. Secondo i sindacati medici, la terza misura
di valutazione chiesta dalla troika e avallata dal governo prevede nuove
riduzioni dei finanziamenti statali per i costi operativi degli ospedali da
2.058 milioni di euro del 2017 a 1.439 milioni del 2018.
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