Κυριακή 31 Δεκεμβρίου 2017

NATALE E CAPODANNO IN GRECIA

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Le feste Natalizie tra, spiritualità, tradizioni, buona tavola e dolci tipici della meravigliosa terra ellenica.

Il Natale in Grecia ha il profumo del miele e della cannella dei biscotti “melomakarona”, del burro e delle mandorle dei dolcetti “kourabiedes” e la Grecia si veste a festa e va incontro con gioia alle sue tradizioni già a partire dal 6 dicembre, giorno in cui si celebra la festa di San Nicola, patrono dei marinai e, secondo la tradizione, figura dalla quale ha avuto origine lo stesso Babbo Natale.

La vigilia di Natale inizia con la visita dei bambini nelle case del quartiere: al suono di triangolini di acciaio, i “trigona”, cantano le tradizionali arie natalizie, chiamate “kalanda” e ricevono in cambio biscotti, dolci, frutta secca e, in tempi più recenti, anche qualche soldino. Nelle case è giorno di digiuno: un tempo era permesso mangiare solo frutta e cereali, oggi si è meno rigidi, ogni paese e ogni famiglia hanno le proprie usanze, con il comune divieto di consumare carne. Le donne preparano il tradizionale pane natalizio, il “Christopsomo”, una grande pagnotta con frutta secca e spezie, che verrà benedetta in Chiesa e consumata durante il pranzo di Natale.

La mattina di Natale è dedicata alla Chiesa, dove si celebra la nascita di Gesù secondo la suggestiva tradizione liturgica ortodossa, tra canti bizantini e profumo di incensi. Al ritorno dalla messa, la famiglia e gli amici si riuniscono per dare inizio alle celebrazioni, meno solenni di quelle religiose ma altrettanto radicate, della tavola! Il capofamiglia augura a tutti “chronia pollà” e, dopo il segno della croce, che in molte famiglie greche precede sempre ogni pasto, il pranzo ha inizio. La portata principale è solitamente all’insegna della carne: la maggior parte delle famiglie porta in tavola maiale al forno o tacchino ripieno, accompagnati da decine di stuzzichini di ogni tipo e da buon vino. A fine pasto arrivano finalmente i dolci, preparati con cura nei giorni precedenti e attesi per tutto l’anno: i biscotti “melomakarona”, con arancia, miele, chiodi di garofano, noci e cannella e i kourabiedes, biscotti ricoperti di zucchero a velo al gusto di burro e mandorle.

E i regali per i bambini? Ci stiamo dimenticando qualcosa? No, tranquilli, sono in arrivo con San Basilio! In Grecia infatti i doni non li porta Babbo Natale il 24 Dicembre ma proprio San Basilio, che si festeggia il 1 Gennaio. Il 31 Dicembre, vigilia di San Basilio e del Capodanno, i bambini passano di nuovo di casa in casa cantando i “calanda” e suonando i loro triangoli. I piccoli doni che ricevono in questo giorno sono solo un assaggio di quelli che porterà il Santo la mattina dopo.

La notte di passaggio tra il vecchio anno e il nuovo si festeggia in famiglia o tra amici, in casa o fuori, l’importante è festeggiare! Un tempo si restava in casa e, dopo una lunga cena, si passava la notte a parlare, bere e giocare a carte per propiziarsi la fortuna per l’anno successivo. Il giorno di Capodanno si celebra di nuovo in chiesa, poi ci si siede a tavola, dove, dopo un abbondante pranzo, si procede al taglio della “vassilopita”, la tradizionale torta di Capodanno, all’interno della quale si nasconde una moneta. Alla fine del pranzo il capofamiglia taglia la torta: le prime fette non vengono distribuite, perché consacrate a Gesù, alla Madonna, a san Basilio e alla casa stessa. Le restanti vengono distribuite tra i commensali. La persona che troverà nella sua fetta di torta la monetina avrà un anno fortunato. In molte famiglie in questa giornata c’è ancora la tradizione di lanciare con forza un melograno in terra entrando in casa, affinché si rompa e, con la sua rottura, propizi ai suoi abitanti un anno prospero e fortunato.

Le festività natalizie si concludono con l’Epifania, che i Greci chiamano “Theofania” o, informalmente, “ta Fota”, cioè “le luci”, riferendosi alla luce della Santa Trinità che in questo giorno si rivela all’umanità. La Theofania è anche il giorno durante il quale gli ortodossi ricordano il Battesimo di Gesù e durante il quale quindi vengono benedette le acque: il sacerdote benedice l’acqua in Chiesa gettandovi la croce e anche nei fiumi e lungo le coste si è soliti gettare il crocifisso per benedire le acque, mentre le sirene delle navi e le campane delle chiese suonano a festa.

Spiritualità, tradizione e buona tavola… ecco gli ingredienti giusti per trascorrere le feste in armonia e gioia!

Buon Natale, buon anno e buona Epifania a tutti! Χρόνια πολλά!


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