Le feste
Natalizie tra, spiritualità, tradizioni, buona tavola e dolci tipici della
meravigliosa terra ellenica.
Il Natale in Grecia ha il profumo del miele e della cannella dei biscotti “melomakarona”, del burro e delle mandorle dei dolcetti “kourabiedes” e la Grecia si veste a festa e va incontro con gioia alle sue tradizioni già a partire dal 6 dicembre, giorno in cui si celebra la festa di San Nicola, patrono dei marinai e, secondo la tradizione, figura dalla quale ha avuto origine lo stesso Babbo Natale.
La vigilia
di Natale inizia con la visita dei bambini nelle case del quartiere: al suono
di triangolini di acciaio, i “trigona”, cantano le tradizionali arie natalizie,
chiamate “kalanda” e ricevono in cambio biscotti, dolci, frutta secca e, in
tempi più recenti, anche qualche soldino. Nelle case è giorno di digiuno: un
tempo era permesso mangiare solo frutta e cereali, oggi si è meno rigidi, ogni
paese e ogni famiglia hanno le proprie usanze, con il comune divieto di
consumare carne. Le donne preparano il tradizionale pane natalizio, il
“Christopsomo”, una grande pagnotta con frutta secca e spezie, che verrà
benedetta in Chiesa e consumata durante il pranzo di Natale.
La mattina
di Natale è dedicata alla Chiesa, dove si celebra la nascita di Gesù secondo la
suggestiva tradizione liturgica ortodossa, tra canti bizantini e profumo di
incensi. Al ritorno dalla messa, la famiglia e gli amici si riuniscono per dare
inizio alle celebrazioni, meno solenni di quelle religiose ma altrettanto
radicate, della tavola! Il capofamiglia augura a tutti “chronia pollà” e, dopo
il segno della croce, che in molte famiglie greche precede sempre ogni pasto,
il pranzo ha inizio. La portata principale è solitamente all’insegna della
carne: la maggior parte delle famiglie porta in tavola maiale al forno o
tacchino ripieno, accompagnati da decine di stuzzichini di ogni tipo e da buon
vino. A fine pasto arrivano finalmente i dolci, preparati con cura nei giorni
precedenti e attesi per tutto l’anno: i biscotti “melomakarona”, con arancia,
miele, chiodi di garofano, noci e cannella e i kourabiedes, biscotti ricoperti
di zucchero a velo al gusto di burro e mandorle.
E i regali
per i bambini? Ci stiamo dimenticando qualcosa? No, tranquilli, sono in arrivo
con San Basilio! In Grecia infatti i doni non li porta Babbo Natale il 24
Dicembre ma proprio San Basilio, che si festeggia il 1 Gennaio. Il 31 Dicembre,
vigilia di San Basilio e del Capodanno, i bambini passano di nuovo di casa in
casa cantando i “calanda” e suonando i loro triangoli. I piccoli doni che
ricevono in questo giorno sono solo un assaggio di quelli che porterà il Santo
la mattina dopo.
La notte di
passaggio tra il vecchio anno e il nuovo si festeggia in famiglia o tra amici,
in casa o fuori, l’importante è festeggiare! Un tempo si restava in casa e,
dopo una lunga cena, si passava la notte a parlare, bere e giocare a carte per
propiziarsi la fortuna per l’anno successivo. Il giorno di Capodanno si celebra
di nuovo in chiesa, poi ci si siede a tavola, dove, dopo un abbondante pranzo,
si procede al taglio della “vassilopita”, la tradizionale torta di Capodanno,
all’interno della quale si nasconde una moneta. Alla fine del pranzo il
capofamiglia taglia la torta: le prime fette non vengono distribuite, perché
consacrate a Gesù, alla Madonna, a san Basilio e alla casa stessa. Le restanti
vengono distribuite tra i commensali. La persona che troverà nella sua fetta di
torta la monetina avrà un anno fortunato. In molte famiglie in questa giornata
c’è ancora la tradizione di lanciare con forza un melograno in terra entrando
in casa, affinché si rompa e, con la sua rottura, propizi ai suoi abitanti un
anno prospero e fortunato.
Le festività
natalizie si concludono con l’Epifania, che i Greci chiamano “Theofania” o,
informalmente, “ta Fota”, cioè “le luci”, riferendosi alla luce della Santa
Trinità che in questo giorno si rivela all’umanità. La Theofania è anche il
giorno durante il quale gli ortodossi ricordano il Battesimo di Gesù e durante
il quale quindi vengono benedette le acque: il sacerdote benedice l’acqua in
Chiesa gettandovi la croce e anche nei fiumi e lungo le coste si è soliti
gettare il crocifisso per benedire le acque, mentre le sirene delle navi e le
campane delle chiese suonano a festa.
Spiritualità,
tradizione e buona tavola… ecco gli ingredienti giusti per trascorrere le feste
in armonia e gioia!
Buon Natale,
buon anno e buona Epifania a tutti! Χρόνια πολλά!
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου