POMPEI – Durante i lavori di scavo, successivi al parziale crollo del 2010 della Schola Armaturarum, nuovi e sensazionali ritrovamenti vengono alla luce.
Si tratta di
una serie di anfore ritrovate, così come erano state accatastate 2000 anni fa,
in un ambiente esplorato per la prima volta solo in seguito ai nuovi lavori di
scavo; e fin qui una gran bella notizia che diventa, però, sensazionale quando
si scopre la presenza di anfore di origine cretese e, verosimilmente,
contenenti il famoso e pregiato vino che veniva prodotto nell’isola greca e che
veniva importato da Pompei. Accanto a tali anfore vi erano altre provenienti
dalla Spagna e dalla Sicilia e anfore destinate al trasporto di olio e di
garum, la famosa salsa della quale i romani andavano pazzi, che veniva prodotta
anche a Pompei ma la cui produzione qualitativamente migliore era quella
spagnola chiamata garum sociorum.
Non tutti i romani, tuttavia, erano ghiotti di Garum; infatti se Plinio il Vecchio lo definisce exquisitus, facendo una distinzione tra i vari tipi e le varie qualità, Seneca, al contrario, ne parla in maniera negativa così come anche Marziale e Platone comico.
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