Da sette
anni stremati dalla crisi i greci tornano a manifestare. Bersaglio sono le
riforme chieste dai creditori a Tsipras. I manifestanti criticano un progetto
di legge che inasprisce le condizioni necessarie per indire gli scioperi.
14/12/2017
Ventimila
persone ad Atene hanno protestato contro l'austerità e contro il progetto di
legge del governo greco che limita il diritto allo sciopero.
La manifestazione,
sostenuta dai maggiori sindacati e da partiti di sinistra, si è svolta nel
giorno dello sciopero generale che ha avuto come conseguenza interruzioni nei
trasporti e chiusura delle scuole. Panagiota dice di non volere regali, ma
intende lottare per il futuro: "Dobbiamo svegliarci e scendere in strada.
Dobbiamo manifestare, combattere per i nostri diritti. Siamo molto delusi. Ho
32 anni e non posso accettare che le cose peggiorino. Essere amareggiati non è
un'opzione".
Un gruppo di
persone a volto coperto ha danneggiato i distributori in una stazione della
metropolitana in segno di protesta contro l'introduzione di un nuovo sistema di
biglietteria elettronica. La manifestazione invece pacifica ha avuto come
bersaglio le riforme di Tsipras chieste dai creditori.
"Salari
bassi e licenziamenti, questa è la nostra realtà" dice un altro
manifestante. "La gente, le famiglie vengono lasciate senza denaro, senza
lavoro. Non lo permetteremo, lotteremo per i nostri diritti".
"Siamo
in un vicolo cieco" afferma un'altra dimostrante. "Non si può vivere,
non riusciamo a sostenere le nostre famiglie. Dobbiamo lottare per i nostri
figli. Meritano un futuro migliore".
"Il
governo sostiene che fra pochi mesi il programma di bailout apparterrà al
passato e che l'economia greca stia già andando meglio" dice l'inviato di
Euronews Apostolos Staikos. "I lavoratori e i disoccupati rispondono che
sono i grandi perdenti di una crisi di lunga data e che non riavranno ciò che
hanno perso".
IL VIDEO QUI:
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου