Pandora è
conosciuta nella mitologia greca come la prima donna mortale, creata da Efesto
su ordine di Zeus. In greco antico, l’etimologia del suo nome deriva da “pan”
(tutto) e “doron” (dono): significa quindi “tutti i doni”. Il suo nome è legato
al vaso che lo stesso Zeus le avrebbe affidato e che lei, tradita dalla
curiosità, avrebbe aperto, liberando così sulla terra tutti i mali del mondo.
Il suo mito viene raccontato da Esiodo, sia nella “Teogonia” sia nelle “Opere e
i giorni”.
Ilaria
Guardasole - 25 luglio 2017
Il vaso di
Pandora
Nei tempi
dei tempi, quando agli uomini era concesso di sedersi al cospetto degli dei,
viveva Prometeo. Era un Titano giusto e pietoso ed era dotato di molta
compassione per gli uomini. Per questo motivo, un giorno, per cambiare le sorti
dell’umanità, rubò il fuoco a Zeus con l’intenzione di rendere gli uomini più
coscienti ed indipendenti dagli dei.
Zeus punì Prometeo
incatenandolo ad uno scoglio e gli fece divorare il fegato da un’aquila ogni
giorno. L’organo ricresceva durante la notte ricresceva e l’uomo veniva
torturato di nuovo il giorno seguente.
Per punire
gli uomini invece, il Padre degli dei ordinò ad Efesto di plasmare una
bellissima donna, di nome Pandora dotata di grandi virtù.
Ermes
l’aveva dotata di astuzia e curiosità, e la condusse dal fratello di Prometeo,
Epimeteo. Questi nonostante l’avvertimento del fratello di non accettare doni
da Zeus, sposò Pandora e ricevette anche un vaso (uno scrigno), con la premessa
di doverlo solo custodire e di non aprirlo per nessun motivo.
I due
passarono molto tempo insieme e felici, ma in Pandora cresceva sempre più il
desiderio di sapere cosa c’era all’interno di quel misterioso vaso. Mossa dalla
curiosità, la donna disobbedì a Epimeteo e aprì il vaso, eseguendo
inconsapevolmente l’astuto piano di Zeus. Da esso uscirono gli spiriti maligni
della vecchiaia, gelosia, malattia, pazzia e il vizio.
Sul fondo
del vaso rimase soltanto la speranza, che non fece in tempo ad allontanarsi
prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l’umanità
aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni e gli uomini erano, così
come gli dei, immortali. Dopo l’apertura del vaso il mondo divenne un luogo
desolato ed inospitale, simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente
per far uscire anche la speranza, l’ultima a morire, così il mondo riprese a
vivere.
Pandora
nella “Teogonia” di Esiodo
La Teogonia di Esiodo è una storia sul mondo degli
dei, sul modo in cui è stato creato e la spiegazione delle vicende che lo hanno
portato ad essere quello che è. L’uomo rientra come uno dei tanti elementi che
lo compongono, ma della sua storia passata e delle sue origini non abbiamo
narrazione: si conosce solo il presente. Un’eccezione è il mito di Pandora.
Pandora non
viene nominata esplicitamente ed è priva di ascendenza genealogica. Non è nata
plasmata con la terra ma risultato di una lenta metamorfosi, derivata da
un’altra figura femminile.
Non si parla
più solo del passato delle divinità, ma per la prima volta anche di come era
concepito l’uomo nei tempi antichissimi. L’uomo era oggetto di contesa fra Zeus
e Prometeo: quest’ultimo, ingannando il padre degli dei, venne punito con
l’invio sulla terra di Pandora, incarnazione e simbolo di tutti i mali che affliggono
l’uomo.
Ma questi
mali che gli uomini devono patire, non hanno un movente ben preciso, non sono
la punizione ad un peccato come per Adamo ed Eva, sono solo causati dalla lotta
tra gli dei. Per Zeus il male è radicato nella natura umana e manca, quindi,
nel mondo greco un peccato originale che lo giustifichi. Esiodo, considerando
l’ira di Zeus contro l’uomo come ingiustificata, lo definisce ingiusto, maligno
e ingannatore.
Analogie e
differenze tra Eva e Pandora
Apollodoro
precisa che Pandora, nelle opere di Esiodo, fu la prima donna plasmata dagli
dei, esattamente come Eva nel cristianesimo. Eva, mordendo la mela diede vita
al male, analogamente Pandora, aprendo il contenitore, lo liberò sulla terra; è
considerata l’origine di tutti i mali. L’albero della conoscenza del bene e del
male, invece, sarebbe paragonato poi al vaso.
Mentre nella
Bibbia ci si incentra più sulla creazione della figura dell’uomo, creato ad
immagine e somiglianza di Dio, Esiodo racconta che Zeus si concentrò sulla
creazione di una donna che fosse di bellezza simile alle dee immortali, di
presenza virginea ed amabile, ma dotata di gran vigore e di una potente voce
maschile.
La
somiglianza di Dio di Adamo ed Eva è prettamente di origine spirituale, Pandora
è simile alle dee per il bell’aspetto: riceve dalla dea Afrodite la grazia, i
desideri tormentosi e le pene struggenti.
Nella
Bibbia, Eva trasgredisce l’ordine divino per istigazione del serpente, mentre
nel racconto esiodeo la donna di sua volontà apre il vaso, contro la volontà di
Zeus, solo per un desiderio di “curiositas”. Nella Bibbia, Adamo ed Eva sono
definiti come “carne della propria carne”, sono segnati quindi da un’intima
unione; Esiodo, invece, non dice nulla del rapporto tra Epitemeo e la moglie,
limitandosi solo a dire che lui la accolse presso di sé.
Pandora è
descritta come menzognera, astuta, ingannevole e con un animo da cane. Nella
Bibbia ci si focalizza di più sull’atto di trasgressione fatto dalla donna e su
come ha peccato, violando il volere divino; nel mito di Pandora invece ci si
inquadra di più sulle conseguenze nefaste che la sua azione provocherà su tutta
l’umanità.
Simbolismo:
perché si dice “vaso di Pandora”?
Con
l’espressione “vaso di Pandora” metaforicamente, si allude a una scoperta
improvvisa di alcuni eventi negativi, che per molto tempo sono rimasti
nascosti, ma che una volta manifesti, non possono più essere celati. La
mitologia di solito riesce a spiegare eventi o circostanze alle quali l’uomo
fin dalle origini non sapeva dare nome.
Simboli:
Il Fuoco: è
simbolo della conoscenza. Attraverso il fuoco, l’uomo può plasmare la materia a
suo piacimento e ne modifica le proprietà. Come la conoscenza, il fuoco nel
buio illumina la via da seguire. È visto come un’energia che mette in moto la
volontà dell’essere umano.
Il Vaso: è
simbolo di una parte occulta perché chiusa. Pandora è curiosa di aprire il vaso
perché in qualche modo vuole conoscere il suo contenuto, ma ne resta vittima
perdendo la sua innocenza, cosa che spesso accade quando si scoprono i lati
occulti delle cose.
Prometeo: è
l’eroe che possiede il coraggio e la possibilità di sfidare gli dei, prova
compassione per gli uomini perché li ritiene inferiori agli dei e mancanti di
coraggio. Essendo un abile stratega, riesce ad ingannare Zeus, cospargendogli
di fumo la propria abitazione, che aveva lo stesso odore di corpi di animali
bruciati. Era un odore usato per placare gli istinti degli dei, rilassandoli.
Zeus: è un
abile manipolatore, nonché capo degli dei, il quale ha diritto di vita o di
morte sull’umanità, della quale però se ne serve per avere una vita prospera e
agevolata. Plasma Pandora, e la dona ad un uomo privo di consapevolezza, che la
convince a propagare il male sugli uomini.
Sitografia:
Fonte:
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου