Dopo la
caduta dell' Impero Romano i Bizantini
divennero i padroni di questa
regione combattendo spesso contro i Barbari. L'impero Bizantino ebbe, il
predominio per molti secoli, e su tutti i centri urbani della provincia.
Il
passaggio dei Bizantini da questa regione lasciò le sue tracce su molti
monumenti. Tra loro uno degli esempi più significativi fu quello delle chiese e
monasteri di stile bizantino come la Sanità, il Trono, Santa Barbara, Santa
Caterina d’Alessandria, San Pantaleone, San Gregorio Taumaturgo, San Basilio
Scamardì, San Nicola, ecc. Però è molto difficile scoprire la loro vera storia
dopo tanti secoli passati ma anche a causa di ristrutturazioni o per terremoti
che putroppo ne abbondano in questa zona.
Forse solo
la chiesetta del Campo a San Andrea mantiene dei caratteri originari. Troppo
nota è la Cattolica di Stilo. È quasi tutto quel che rimane di materiale. Ma è
ricchissima la toponomastica che ci lascia intuire la presenza di istituzioni
civili, militari, religiose di età bizantina.
Due chiese,
due stelle bizantine, nel centro storico sanlorenzese:
Al centro
della Piazza Regina Margherita ad uno e all’altro lato dell’Olmo secolare,
sorgono a testimoniare la grecità di un territorio privilegiato e ricco di
cultura vista la Laura cui faceva centro, le due chiese di San Lorenzo: La
Protopapale o Chiesa Matrice, intitolata a Santa Maria ad Nives e la Dittereale
o Chiesa Seconda, intitolata a Santa Maria della Ceramia.
Della prima
(Protopapale) i tesori sono numerosi e visitarla ben vale la pena. La statua in
marmo della Madonna della Neve attribuita ad Antonello Gaggini e il quadro
ritraente il Martirio di San Lorenzo di scuola caravaggista del napoletano,
completano assieme allastatua lignea del Santo Patrono del comune (peraltro
monumento nazionale) e altre reliquie di carattere religioso, il patrimonio
artistico del piccolo borgo aspromontano.
Della
seconda (Dittereale) abbiamo invece i segni ancora vivi della memoria storica
di una tradizione plurisecolare legata alla icona della Madonna della Cappella
che sostava su questo altare durante i giorni della quindicina. La struttura,
restaurata di recente e riaperta al pubblico come Museo delle Icone Bizantine è
stata l’ultima chiesa di tutta la vallata del Tuccio a rinunciare al rito
greco.
I santi
patroni dei paesi di questa zona portano spesso a culti provenienti dall'
oriente: Nicola, Teodoro, Caterina, Barbara, Pantaleone, Gregorio, e Agazio
patrono della diocesi. Sono spesso santi militari, propri di quei soldati che
vennero a difendere i borghi fortificati, i cosidetti kastellia.
La basilica
è ciò che resta dell'antico cenobio fondato dai monaci greci del monte Athos,
che proprio nei pressi di Bivongi edificarono l'unico cenobio italiano. La
basilica di San Giovanni Theristis è stata ceduta nel 1995 dal comune di
Bivongi all'Arcidiocesi Ortodossa d'Italia per un periodo di 99 anni. E' tra le
poche chiese della Calabria a conservare ancora il rito ortodosso.
Si tratta di
un antichissimo e glorioso monastero costruito nell’antica Valle delle Saline,
l’attuale Piana di Gioia Tauro, due chilometri a nord-est di Seminara (RC), e
dedicato ai Santi Elia e Filareto. Un monastero importante tanto da interessare
lo stesso Imperatore di Bisanzio, Leone VI il Saggio. Un monastero distrutto
dal terremoto nel XVI secolo e successivamente abbandonato anche per via dal
percorso di latinizzazione forzata delle chiese ortodosse del meridione
d’Italia e ora tornato alla luce, grazie all’intervento del Patriarcato di
Costantinopoli e della Provincia di Reggio Calabria.
La
Cattedrale di Gerace manifesta evidenti segni di rifacimenti e contaminazioni
posteriori, che rendono comunque difficile indicare una precisa datazione del
primo impianto. Si ritiene comunque che il primo impianto della Cattedrale id
Gerace possa risalire al tardo periodo bizantino e dunque pre-normanno.
Tra le
massime testimonianze del periodo bizantino della Calabria, addossato alla
chiesa Cattedrale di Santa Severina, antistante il bellissimo castello normanno
detto di Roberto il Guiscardo, si trova il piccolo battistero bizantino del X
secolo d.C.
Il monastero
ortodosso di San Giovanni Theristis si trova presso Bivongi, in provincia di
Reggio Calabria.
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