Secondo i
dati Eurostat relativi al 2015 la spesa previdenziale rappresenta il 58% del
totale del welfare contro una media europea del 45%. Ad Atene è al 65%
08 dicembre 2017
Quasi un
terzo del Pil dei paesi Ue è destinato alla spesa per la protezione sociale
come pensioni, sanità, sostegno alla disoccupazione. Questa spesa, secondo
l'ultima rilevazione di Eurostat relativa al 2015, è in crescita, seppur
leggerissima, e secondo l'ufficio statistico dell'Ue l'Italia, insieme a Grecia
e Portogallo, è il Paese che spende di più per gli anziani.
I dati
rivelano che in generale la spesa sociale dal 28,6% del 2010 è salita al 29%
del 2015 ma ci sono grosse differenze tra gli Stati membri. La Francia è il
Paese con il livello più elevato di spesa, pari al 34% del Pil, seguita da
Danimarca e Finlandia con il 32,5. L'Italia si piazza comunque nel gruppo di
testa con un'incidenza pari al 30% del Pil, come Olanda, Belgio e Austria. Di
contro nove Paesi presentano una incidenza inferiore al 20% del Pil e
addirittura in Romania e Lettonia si ferma al 15%, in Irlanda al 17% e in
Slovacchia al 18%.
In media in
Europa il 45% della spesa sociale è destinato alla previdenza ma anche su
questa voce le differenze sono profonde. In Italia ad esempio la spesa
previdenziale rappresenta il 58% del totale del welfare, e così anche in
Portogallo, in Grecia invece si arriva al 65%. In Romania e Cipro al 55%. Di
contro in Irlanda la spesa pensionistica rappresenta solo il 33% del totale, il
39% in Germania e il 41% in Gran Bretagna. In termini di spesa pro-capite, il
Paese più generoso è il Lussemburgo con 15mila PPS (unità di potere d'acquisto
al netto delle differenze di prezzi tra i vari paesi), poi Danimarca e Austria
che superano 11mila, Francia e Germania a 10.800. Si colloca a metà l'Italia
con una spesa pro-capite a 8.200, in Spagna si ferma a 6.200 mentre in Bulgaria
e Romania è inferiore a 3mila.
I benefici
per famiglie e bambini hanno rappresentato in media poco meno del 9% delle
prestazioni sociali complessive nell'Ue nel 2015, le indennità di
disoccupazione il 5% e le prestazioni per alloggio o esclusione sociale il 4%.
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