Si piazza dietro inglese, spagnolo e cinese. Il futuro è nei social
Dante Alighieri (Afp)
Firenze -
Quarta lingua più studiata nel mondo dopo l'inglese, lo spagnolo e il cinese. E
in crescita esponenziale. L'italiano è sempre più amato e diffuso, e i numeri
lo dimostrano: nel biennio 2015/16, oltre 400 mila studenti in più rispetto al
biennio precedente, hanno iniziato a studiare la nostra lingua il cui appeal
continua a essere legato alla passione per l'arte e la cultura. Negli ultimi
anni tuttavia, una forte attrazione è esercitata anche dal Made in Italy in
tutte le sue forme, dalla moda al design, fino al cibo e al vino. E lo studio
della lingua di Dante è considerata da molti giovani stranieri anche un modo
per trovare lavoro nei settori in cui l'Italia e' ai primi posti, dal lusso
all'enogastronomia. Un impulso "decisivo" alla diffusione della
lingua sara' dato in futuro dai nuovi media.
18 ottobre 2016
I NUMERI, AUMENTANO GLI STUDENTI
In base ai
dati diffusi durante gli Stati generali
della lingua italiana nel mondo, nell'anno scolastico 2014/2015 sono stati 2
milioni 233 mila 373 gli studenti stranieri di lingua italiana nel mondo. Un
numero che gli esperti considerano "estremamente imponente" e che
segna "un incremento notevole" rispetto al milione e 700 mila
studenti del 2013/14 e al milione 522 mila dell'anno scolastico 2012/13.
Secondo le statistiche, la maggioranza assoluta degli studenti di italiano nel
mondo (il 55%) studia la nostra lingua a scuola, mentre 324.386 persone lo
fanno contesti diversi da quelli scolastici. Circa 42 mila studenti stranieri
hanno seguito corsi di italiano presso enti come la società Dante Alighieri o altre associazioni
culturali. In crescita anche l'albo degli italofoni, il registro di tutti coloro
che parlano la lingua italiana e si sono distinti in vari ambiti professionali,
che ha registrato un incremento del 70% nell'ultimo biennio, raggiungendo quota
1.100 nominativi. Resta ferma invece la voce borse di studio: la direzione
generale per la promozione del sistema Paese, nel biennio considerato, ha
offerto borse di studio solo s 571 cittadini stranieri, pari a complessive
3.836 mensilita'.
NON SOLO
ARTE, L'APPEAL DEL MADE IN ITALY
Arte,
cultura, letteratura, storia. Ma anche moda e design. Cambiano i fattori che
secondo il rapporto stanno alimentando l'appeal della lingua italiana nel mondo
da parte degli stranieri. Il nostro patrimonio artistico, architettonico,
musicale e letterario resta la prima ragione per cui gli stranieri si
avvicinano alla lingua italiana, ma ultimamente, rileva il documento degli
Stati generali della lingua, nell'immaginario collettivo vengono associati
all'Italia anche le eccellenze dal Made in Italy, come la moda, il cibo e il
design. Si tratta, secondo gli esperti, di uno dei principali veicoli
attraverso cui attrarre le nuove generazioni verso lo studio dell'italiano,
anche con prospettive di lavoro e di business.
EUROPA:
FRANCIA E GERMANIA AL TOP
In ambito
europeo i Paesi che registrano una maggiore presenza di studenti di italiano
sono la Francia e la Germania. Quest'ultima, in particolare, è il primo Paese
al mondo per numero assoluto di studenti della nostra lingua. La maggior parte
dei corsi di italiano in Germania si tiene soprattutto nelle Università
popolari in cui si concentra l'88% degli studenti, grazie a tasse di iscrizione
piu' basse e offerta di corsi e materiale in settori molto diversi. Anche in
Francia il numero di studenti di italiano è in crescita costante, nell'anno
2014/15 sono stati oltre 270 mila.
USA E
AUSTRALIA
Stati Uniti
e Australia sono i paesi anglofoni con il maggior numero di studenti di
italiano. In Australia, in particolare, dove l'italiano è parte del patrimonio
culturale ereditato dalla forte immigrazione di nostri connazionali, sono stati
conclusi una serie di accordi per l'inserimento sistematico di corsi di
italiano nei sistemi scolastici locali. L'italiano resta la seconda lingua piu'
studiata e resiste all''assalto' delle lingue asiatiche, soprattutto il cinese,
che si sta espandendo in maniera molto forte.
Negli Usa,
l'italiano è la quarta lingua straniera piu' studiata, e gli Stati Uniti hanno
il primato del Paese che ha il più alto numero di cattedre e di italiano e
dipartimenti di italianistica nel mondo. Ad oggi negli Usa ci sono circa 50
dipartimenti di italianistica e circa 400 corsi di italiano a livello
universitario. Crescono inoltre gli studenti americani che sono venuti a
studiare in Italia: nell'ultimo biennio sono au,mentati del 4,4% rispetto al
biennio precedente. Negli Usa, in circa 800 scuole di ogni ordine e grado,
l'italiano costituisce una parte dell'offerta curricolare. Il 60% di queste
scuole si concentra sulla costa est, nella fascia Boston, New York,
Philadelphia, Washington.
LA SFIDA
CINESE
Dopo
l'inglese, lo spagnolo e il francese, l'italiano si contende con il giapponese,
il coreano e il tedesco, il quarto posto tra le lingue piu' studiate in Cina.
Il numero degli studenti di italiano e' in crescita, emerge dai numeri diffusi
dagli Stati generali, ma la presenza dell'italiano nel sistema scolastico
cinese e' praticamente nulla e in quello universitario e' molto limitata: si
registrano infatti solo 2.900 studenti circa, distribuiti nei 30 atenei cinesi
che offrono corsi di italiano.
SEMPRE MENO
GLI 'ITALIANI D'ARGENTINA'
Malgrado il
forte legame culturale e l' immenso flusso migratorio che nel secolo scorso
hanno caratterizzato il rapporto tra i due paesi, l'Argentina e' solo il sesto
paese al mondo per numero assoluto di studenti d'italiano, che rimane la terza
lingua piu' studiata dopo inglese e francese. L'Argentina resta il paese in cui
si registra la piu' significativa incidenza demografica e sociale di italiani,
con oltre 900 mila italiani residenti, ma la popolazione più giovane, secondo
il rapporto, sta perdendo interesse per la lingua degli avi emigrati e rinuncia
a studiare l'italiano per la mancanza di eventuali sbocchi professionali che
invece sono più facilitati dall'apprendimento di altre lingue. Migliora la situazione
in Brasile invece: l'anno scorso, e' stato concluso un memorandum d'intesa con
il ministero dell'Istruzione brasiliano per aumentare i corsi di italiano a
livello universitario.
IL CASO ALBANIA, L'ITALIANO E LA TV
L'Albania è
oggi il Paese piu' 'italianofono' del mondo, dopo l'Italia. Grazie alla
televisione. Il segnale terrestre che arrivava sugli apparecchi dei cittadini
albanesi durante uno dei regimi socialisti piu' chiusi e isolati dell'ex blocco
dell'Est, ha fatto sì che l'Italia si trasformasse in un modello culturale e
linguistico di riferimento per gli albanesi. Ma paradossalmente la tecnologia
ha bloccato questo fenomeno: il passaggio al digitale terrestre infatti ha
interrotto questo canale e la conoscenza della lingua italiana da parte delle
giovani generazioni di albanesi è molto meno diffusa che in passato. L'Albania
rimane comunque il Paese con una maggiore presenza di studenti di italiano, in
particolare nelle scuole locali.
MEDITERRANEO
Tra i Paesi
del Mediterraneo, Tunisia e Egitto sono quelli dove l'italiano si sta
diffondendo di piu'. L'Egitto in particolare è il Paese col più alto numero
assoluto di studenti italiani e dove la domanda di insegnamento dell'italiano
come seconda lingua, dopo l'inglese, sta crescendo in maniera piu' veloce. In
Tunisia, dal 1989, la lingua italiana è inserita come terza lingua opzionale,
(dopo francese, considerata lingua madre, e inglese) in tutti i licei del
Paese.
IL FUTURO:
IMPRESE, SOCIAL MEDIA E 'MILLENNIALS'
I giovani si
avvicinano ai prodotti 'lingua-cultura-economia-societa' italiana', sempre di
piu' attraverso i nuovi media. Moltissime aree del mondo un tempo non raggiunte
dall'offerta culturale italiana e dal suo 'fascino', oggi sono invece a portata
di mano. Dunque, secondo la gran parte degli esperti, la nuova sfida e' quella
di riuscire a veicolare il 'prodotto Italia' e la sua lingua attraverso canali
di comunicazione del tutto nuovi, a cominciare dai social media. Ma per fare
questo servono due cose: "Una strategia politica e istituzionale che
promuova i contenuti in italiano sul web" e "un piu' pieno e
consapevole coinvolgimento del sistema imprenditoriale". L'invito e' a
creare piattaforme condivise tra le imprese italiane impegnate nei processi di
internazionalizzazione e i soggetti che operano per diffondere la lingua e la
cultura italiana nel mondo. Il futuro della lingua italiana e dello stesso
sistema Paese, passa per una linea rossa che unisce economia, cultura e
diffusione digitale. (AGI)
di Massimo Maugeri
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