Copernico:
il quinto anno si apre con la gita tanto attesa dai maturandi che non delude
UDINE. “Alle
radici dell’humanitas”, questo è il nome del viaggio d’istruzione che, come
ogni anno, viene proposto dal Liceo Copernico in collaborazione con la
Fondazione Friuli, per gli studenti di quinta a conclusione di un percorso
culturale che riporta proprio nel luogo in cui tutto ha avuto origine: la
Grecia.
Partendo da
Dodona passando per le Meteore, Delfi, Atene, Capo Sunion, Corinto, Tolo e
Olimpia gli studenti camminano tra i resti di templi, statue e monumenti
costruiti da quello che viene ritenuto il più grandioso e saggio popolo mai
esistito, sentendo passo dopo passo lo spirito greco aggirarsi tra di loro e
immergerli in quella che viene definita la “serenità olimpica”.
Personalmente
ciò che mi ha lasciato senza fiato è stato Capo Sunion dove è situato il tempio
di Poseidone, o meglio ciò che ne rimane. Posto all’estremo meridione della
penisola Greca, all’apice dell’Attica, il luogo vale ogni gradino della salita:
la vista è magnifica, l’acqua di un blu limpido, il sole che scalda la pelle e
il vento che scompiglia i capelli creano un’atmosfera di assoluta tranquillità.
In quel
momento, in quel luogo, mentre tutti si facevano foto sulle rocce a strapiombo
sul mare o semplicemente conversando si godevano il panorama, ho capito il vero
scopo del viaggio, non solo didattico ma anche relazionale: tutti parlavano con
tutti, scherzavano, si divertivano.
Non
esistevano classi, non esistevano gruppi, ma solo studenti uniti dalle stesse
emozioni e dalla curiosità davanti ai prodigi e alle meraviglie che una civiltà
cosi antica è riuscita a creare.
Ed è proprio
questo spirito copernicano che ho trovato fino alla fine del viaggio, mentre
stringevo nuove amicizie, mentre ne saldavo altre o semplicemente quando
superavo la paura del giudizio altrui, consigliando e aiutando. Ma alla fine
non è proprio questa l’humanitas?
di Alice Pellicciotti, Liceo Copernico Udine
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