In circa
2.000 non hanno una struttura né un'assistenza adeguate. Molti dormono
all'addiaccio, come i 200 di Ventimiglia, dove il sindaco Pd ha ceduto alle
proteste dei cittadini chiudendo un centro d'accoglienza gestito dalla Chiesa
28 ottobre 2017
Circa 1.800
bambini non accompagnati dei 3mila arrivati finora in Grecia è priva di “riparo
e assistenza adeguati”, senza un letto né un bagno. Molti di loro sono
costretti a vivere per strada. E lo stesso accade a Ventimiglia, al confine
italiano con la Francia, dove circa 200 minori senza genitori o famigliari si
trovano a vivere all'addiaccio dopo la decisione del sindaco del Pd Enrico
Ioculano di far sgomberare un centro per migranti gestito dai volontari della
locale parrocchia. A denunciare la situazione di emergenza è un dossier
dell'Unicef.
La
situazione
Dai dati del
dossier emerge innanzitutto che le due rotte di migranti, quella balcanica e
quella centro-mediterranea, continuano a essere battute: tra gennaio e
settembre, sono stati circa 140mila i rifugiati e i migranti arrivati in Europa
attraverso Italia, Grecia, Spagna e Bulgaria. Di questi, circa 23mila sono
bambini.
I nuovi
arrivi hanno avuto un forte impatto soprattutto sulle isole greche, anche a
seguito della riduzione di flussi in Italia dopo l'accordo con la Libia.
Secondo l'Unicef, nei tre mesi estivi, la Grecia ha visto arrrivare 10.500
migranti (di cui 4.239 bambini). Per effetto di questo boom di arrivi, alcuni
centri di accoglienza per minori non accompagnati stanno ospitando il doppio
del numero previsto, compromettendo sicurezza e benessere dei bambini. Dei
circa 3mile presenti in tutta la Grecia, 1.800 vivono all'addiaccio o in centri
che di fatto sono delle carceri. In particolare, l'Unicef segnala i rischi per
questi bambini abbandonati, che sono particolarmente vulnerabili durante la
notte, senza le adeguate salvaguardie.
Il caso di
Ventimiglia
L'Unicef
segnala anche il caso di Ventimiglia, dove circa 200 minori non accompagnati
non hanno una struttura dove venire accolti, a causa delle decisione del
sindaco di chiudere un centro gestito dalla Chiesa per le proteste di alcuni
cittadini. Il report dell'agenzia Onu non manca di criticare l'accordo
sottoscritto dall'Italia con la Libia, paese in cui non vi sono adeguate
garanzie di tutela per i migranti in generale. “Quattro bambini su cinque – si
legge nel report – hanno subito abusi durante il tragitto dal loro paese verso
l'Europa. Quasi tutti, hanno detto che la parte più traumatizzante del loro
viaggio è stata in Libia”.
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