Isola di
Koufonisi | Creta | Grecia
La piccola
isola disabitata di Koufonisi [Κουφονήσι] si trova nel mar Libico, a 3,5 miglia
nautiche (6,5 km) da Capo Goudouras, a pochi chilometri ad est di Makrygialos,
località balneare della costa meridionale di Creta. Koufonisi è la più grande
isola di piccolo arcipelago che comprende altri quattro isolotti: Makroulo,
Marmaro, Strongyli e Trachilos. Koufonisi è un'isola quasi circolare: 6 km di
lunghezza e 5,5 km di larghezza massime. Attenzione a non confonderla con
l'omonima isola delle Piccole Cicladi.
Koufonisi era nota nell'antichità con il nome di Lefki, la bianca, per il bagliore candido delle sue rocce calcaree. Oggi l'isola è una zona protetta perché oltre ad essere un paradiso naturale da tutelare, è piena di resti archeologici. In età minoica Koufonisi era un importante centro economico e culturale. La sua importanza strategica nei commerci marittimi con le popolazioni dell'Africa, la rese oggetto di aspre dispute tra le città-stato cretesi. Inoltre, il suo mare era ricco di spugne e di murici dalle quali si ricavava la porpora. Un'iscrizione posta su una delle pareti del monastero di Toplou racconta che nel 132 Koufonisi fu assegnata a Itanos che da molti anni la contendeva a Ieraptina, l'odierna Ierapetra.
Cosa vedere
a Koufonisi
Il primo a
notare la presenza di resti archeologici fu l'ammiraglio inglese Thomas Abel
Brimage Spratt che approdò sull'isola nella prima metà del XIX secolo. Nel 1903
gli archeologi Robert Carr Bosanquet e Charles Trick Currelly perlustrarono
tutta la superficie seguendo le accurate descrizioni dell'ammiraglio, ma i
primi scavi sistematici furono avviati soltanto nel 1976, diretti
dall'archeologo Nikos Papadakis. Koufonisi ha offerto così tanti reperti di
valore che molti storici la chiamano, con un pizzico di esagerazione, la
piccola Delos.
All'estremità
nord-orientale dell'isola, proprio di fronte all'isolotto di Marmara, fu
portato alla luce un teatro in buone condizioni: la gradinata, l'unica parte in
condizioni non ottimali, era formata da sedici file e poteva contenere oltre
1000 spettatori; l'orchestra semicircolare era pavimentata con grandi lastroni
d'argilla: sono ben conservati il palcoscenico, il parascenio e le parodi. Il
teatro fu razziato e parzialmente distrutto dai Cristiani durante il IV secolo.
Nei pressi
del teatro si trovano i resti di un abitato. Tra i vari edifici spicca una
villa con ampio portico e otto camere. Fu identificata una cucina e un
laboratorio per la preparazione della porpora. In due stanze furono ritrovati
superbi mosaici pavimentali con disegni di rombi e croci di colore bianco e
nero. Altri interessanti edifici furono rinvenuti nella zona centrale
dell'insediamento: i resti di strumenti legati alla pesca ritrovati al loro interno
hanno portato a credere che si trattasse di case di pescatori.
Un altro
grande edificio, in buone condizioni, ospitava le terme pubbliche, in uso tra
il I e il IV secolo d.C. Si possono osservare i resti dell'atrio attorno al
quale si trovavano le camere riscaldate. Il ritrovamento di due distinti
ipocausti, sistemi per il riscaldamento, fa supporre che le terme avevano zone
distinte per gli uomini e per le donne. Si trattava di terme molto lussuose
come testimoniano i ritrovamenti di pavimenti in marmo e pitture murarie di
ottima fattura. Altri resti evidenziano la presenza di spogliatoi, vasche per
la diaforesi (antiche saune) e le tipiche zone termali: calidarium, frigidarium
e tepidarium.
Ciò che ha
però maggiormente colpito archeologi e storici è il l'acquedotto cittadino
composto da una complessa rete di tubature che trasportavano l'acqua dalle
sorgenti situate nella parte nord in tutte le altre zone dell'isola.
Nella parte
meridionale si trova un tempio, di dimensioni 18 m x 16 m. Rimangono soltanto
il crepidoma (basamento a gradini sul quale veniva costruito l'edificio),
alcuni fregi architettonici e parti di una grande statua, la cui altezza doveva
arrivare a circa 2,50 m, che rappresentava una divinità seduta su un trono. Il
tempo non è stato distrutto da qualche grave calamità naturale o a causa di
qualche battaglia. In realtà, è stato utilizzato all'inizio del secolo scorso
come materiale di costruzione del faro dell'isola che oggi giace in rovina.
Le spiagge
di Koufonisi
La natura ha
dotato Koufonisi di un mare incredibile e di fantastiche spiagge, paragonabili
alle più belle di Creta. Ricordate di portare con voi tutto l'occorrente per
trascorrere una giornata di mare perché le spiagge non sono attrezzate e non
neanche un punto di ristoro in tutta l'isola. Cibo e bevande sono essenziali
così come un'ombrellone: raramente troverete alberi o altri punti per ripararvi
dal sole. È bene sapere che, tranne in alcuni casi, è impossibile passare da
una spiaggia all'altra senza utilizzare una barca. Non dimenticate
assolutamente la maschera perché i fondali marini intorno a Koufonisi sono
bellissimi: oltre ad essere pieni di pesci, spesso si trovano resti archeologici,
anche alcuni antichi vascelli affondati a causa dei numerosi scogli nei pressi
della costa. Si ricorda che non è prelevare reperti è un grave reato.
Nella parte
settentrionale dell'isola si trova Anermetia, spiaggia in parte sabbiosa e in
parte rocciosa. Un po' d'ombra è offerta da tamerici presenti nella zona
centrale. Anermetia si riconosce facilmente per la presenza di un piccolo molo
e di una fatiscente baracca di legno e lamiera. Di fronte, nel mare, si
scorgono gli isolotti Makroulo e Strongyli. Camminando verso est si arriva a
una piccola costruzione di pietra di fronte la quale si trova una spiaggetta di
sabbia mista a sassolini. È chiamata Pigadi per la presenza di alcuni pozzi di
pietra. Il mare assume tonalità di azzurro molto chiaro; i bassi fondali
permettono di rilassarsi in acqua prendendo il sole. Un minuscolo sentiero
conduce alla cappellina di Agios Nikolas.
Il basso
tratto di costa settentrionale termina a est sotto una parete rocciosa. Qui c'è
una spiaggia di sabbia dura, Perasma, in greco passaggio, nome derivante dalla
presenza di un piccolo sentiero, oggi scomparso, che aveva inizio alla base
della scogliera. La costa nord-orientale termina offrendo spiagge, alcune
sabbiose e altre rocciose, chiamate Greos, termine che nel linguaggio nautico
indica il vento di nord-est. Di conseguenza, sono molto spesso ventose. Nei
primi metri dalla battigia il mare è di un incantevole colore celeste; la
trasparenza dell'acqua permette di ammirare i fondali, in gran parte rocciosi,
senza l'ausilio di una maschera anche dove raggiungono molti metri di
profondità.
Lungo la
costa sud-orientale c'è soltanto una spiaggia, Prosfora, la più lunga
dell'isola (circa 800 m). Profonda nella zona nord-orientale, si restringe sul
lato opposto. La spiaggia ha una sabbia dorata, fine e compatta. Il fondali
rocciosi sono perfetti per chi ama fare snorkeling. Non c'è un filo d'ombra per
tutta la sua estensione. Il nome, che in greco significa offerta, deriva dalla
una roccia rotonda che si trova mare e che ricorda il pane utilizzato durante
la liturgia ortodossa.
Nel breve
tratto costiero sud-occidentale ci sono alcune baie al cui interno si trovano
quelle che per molti sono le spiagge più belle di Koufonisi. Molti anni fa, il
principe Carlo e la Lady Diana ormeggiarono il loro yacht nel mare di fronte
queste stupende baie, trascorrendo momenti d'intimità e d'amore. Di fianco la
punta meridionale che prosegue idealmente fino all'isolotto Trachilos c'è una
serie di piccole baie e isolotti caratterizzati dalla roccia bianca che, in
antichità diede il nome all'isola. Questa roccia, polverizzata di fronte al
mare, si trasforma in sabbia e ghiaia bianca che donano alle spiagge, che
chiamano Chalasma, un'atmosfera da isola tropicale. Le dune e i gigli bianchi
accrescono il clima esotico e paradisiaco del luogo. Il mare ha colori
fantastici, l'acqua è ovunque bassa e nelle zone attorno agli isolotti i
fondali marini offrono uno spettacolo incredibile. La spiaggia e il mare di
Chiliaderfia sono del tutto simili a quelli di Chalasma, tranne per il fatto
che si tratta di un unico lungo sabbiale di circa 200 m e che non vedrete alcun
isolotto in mare.
Anche la
costa occidentale è caratterizzata da spiagge incastonate in baie di piccole
dimensioni. Quella più a sud, Plevro, è un arenile rossastro con fondali in
gran parte rocciosi. È una delle spiagge meno considerate dell'isola, ma non
meno bella delle altre. È perfetta se siete alla ricerca di un angolo
d'intimità e privacy. Altrettanto sconosciuta e remota è Asprougas. Se definirla
la più bella è una considerazione soggettiva, di sicuro si può affermare che è
la spiaggia più originale di Koufonisi. Il suo nome, che in dialetto cretese
significa bianca, si riferisce alle scogliere e alle colline d'argilla bianca
che sembrano innevate. Si può raschiare dalle pareti l'argilla e cospargerla
sul viso e sul corpo per una seduta di bellezza e di benessere fai da te.
Queste rocce dalla forma curiosa sono interessanti dal punto di vista
geofisico, ma anche geologico: c'è una zona dove ci sono fossili appartenenti
ad una specie di lumaca estinta. Infine, su alcune rocce si possono osservare
alcune scritte risalenti al periodo romano: un arcaico vandalismo che rende
questa zona interessante anche dal punto di vista storico. Per queste scritte la
spiaggia è anche detta Istories, ovvero storie. Si raccomanda di non asportare
i fossili perché oltre ad essere un danno grave ecologico è anche un reato
gravissimo. La spiaggia di sabbia di colore rosso tenue si pone in forte
contrasto con il bianco delle scogliere. Il mare è di colore verde scuro, i
fondali rocciosi in gran parte della zona delimitata dalla baia. Subito più a
nord si trova Akritamos, una versione più piccola di Asprougas, ma priva del
suo fascino e della sua importanza storica e naturalistica.
Papaloukas è
il nome di due spiagge separate da un alto promontorio roccioso. Le spiagge, di
sabbia e sassolini, s'affacciano sul mare di colore verde tenue che nei pressi
il promontorio offre il meglio di se: i fondali rocciosi attorno agli scogli
sono pieni di pesci. Con il nome Papaloukas a Creta viene chiamata la cistanche
phelypaea, una pianta particolare di colore giallo molto diffusa nei dintorni
della spiaggia.
Se i reali
britannici scelsero la zona sud apprezzando la bellezza delle spiagge e del
mare, in realtà sono molti a considerare Kamarelles come spiaggia più bella (e
più frequentata) di Koufonisi. La battigia è ricoperta di pietre verdi che
sembrano gemme opalescenti che si ritrovano sparse anche sul resto della
spiaggia: da lontano si può notare come creino delle venature verdi. Il mare,
dai fondali bassi, è di un colore azzurro invitante. Di fronte si vede
l'isolotto Marmaro. La spiaggia tra il suo nome dai due enormi archi naturali
che si trovano nella parte meridionale della spiaggia. Si pensa che
nell'antichità fossero utilizzati come abitazioni.
Si può
raggiungere Koufonisi da Makrygialos noleggiando una barca o un gommone oppure
con il Poseidon, battello privato di Michalis Avgoustinakis, pescatore ed
esperto skipper che oltre ad effettuare escursioni sulle spiagge di Koufonisi
(e dell'isola di Chrissi), permette di praticare pesca sportiva. Il prezzo a
persona è variabile perché il costo è per giornata di navigazione, da dividere
tra tutti i partecipanti (€450 nel 2015). Alcuni anni fa era attivo un
trasporto pubblico giornaliero da Makrygialos a Koufonisi con una nave, ma è
stato soppresso. Tuttavia, chiedete al porticciolo di Makrygialos se hanno
riattivato il servizio.
Koufonisi è
un paradiso incontaminato e tale deve rimanere. Abbiate il massimo rispetto per
questo territorio ricordando che essendo un’isola selvaggia e disabitata
nessuno passa a pulire. Non gettate nulla a terra, ricordando di portare con
voi tutto eventuali vostri rifiuti.
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