L’INTERVENTO DEL MINISTRO ALFANO
Caro
direttore, partiamo da un dato di fatto: l’italiano è una delle lingue più
amate e studiate al mondo. Nel dibattito interno al Paese, incentrato
soprattutto sui rischi di un progressivo impoverimento grammaticale e
linguistico, si chiudono spesso gli occhi di fronte all’attrattività che la
nostra lingua esercita all’estero, con oltre due milioni di stranieri che ogni
anno si avvicinano allo studio dell’italiano. Consapevole di questo interesse
ma anche della necessità di coltivarlo e rafforzarlo, nel 2001 il Ministero
degli Esteri, in collaborazione con l’Accademia della Crusca, la Società Dante
Alighieri e con il sostegno delle Autorità federali svizzere, ha istituito la
Settimana della Lingua Italiana nel mondo, che celebriamo ogni anno ad ottobre.
Questa manifestazione è divenuta nel tempo la rassegna di riferimento per un
vasto programma di eventi culturali, mostre, conferenze, concerti ed incontri
che, grazie al ruolo svolto dalla rete diplomatico-consolare e dagli Istituti
Italiani di Cultura, raggiungono centinaia di migliaia di spettatori in tutto
il mondo. Ogni anno un argomento diverso funge da filo conduttore per gli oltre
mille eventi programmati, che abbracciano tutte le forme di arte seguendo un
filo rosso individuato di volta in volta. Il tema prescelto per l’edizione di
quest’anno è il rapporto tra lingua italiana e cinema, sulla scia
dell’attenzione riservata recentemente al legame tra italiano ed industrie
creative. Innegabile infatti il fascino che il nostro cinema esercita in tutto
il mondo e la sua capacità di rappresentare il nostro modo di vivere e il
nostro Paese.
14 ottobre 2017
Nella
cornice di un grande film, la lingua italiana trasmette all’estero le immagini
e i valori di bellezza e qualità che costituiscono il fondamento di uno stile
di vita apprezzato in tutto il mondo. Fuori dall’Italia esiste una comunità di
quasi trecento milioni di persone che guarda con interesse e ammirazione al
nostro Paese che, come non mi stancherò mai di ripetere, è la superpotenza
mondiale della bellezza. Alcune forme di arte (penso ad esempio all’opera
lirica) si identificano quasi completamente nell’italiano. Ma l’arte, la
cultura, il fascino che esercitiamo all’estero non è solo cibo per l’anima, ma
anche una ricchezza concreta, un patrimonio di valore inestimabile che stiamo
imparando ad utilizzare sempre meglio. Se in Italia ci preoccupiamo della
tendenza ad utilizzare eccessivamente termini inglesi (proprio il Corriere dava
conto qualche settimana fa delle nuove schede di «pronto soccorso linguistico»
contro la diffusione degli anglicismi) all’estero avviene spesso il contrario,
con tanti vocaboli italiani che, grazie alla forza evocativa del «marchio
Italia», entrano nel linguaggio globale comune. Ce ne accorgiamo quando
viaggiamo e lo dimostrano gli studi che indicano l’italiano come la seconda
lingua più utilizzata al mondo nelle insegne e nei marchi commerciali, subito
dopo l’inglese. Un numero crescente di imprese utilizza l’italiano nelle
campagne di comunicazione internazionale per identificare i propri prodotti con
la qualità e la bellezza che l’Italia evoca a ogni latitudine.
Promuovere
la nostra lingua significa promuovere noi stessi e la diffusione dell’italiano
rappresenta quindi una delle priorità della nostra azione di politica estera.
Lo ricordava il Presidente Mattarella nel suo intervento conclusivo agli Stati
Generali della Lingua Italiana del 2016, quando ci invitava a proporre
all’estero la lingua italiana attraverso «l’umanesimo che deriva dalla nostra
cultura, dal modo di vivere e di lavorare». Accanto ai successi conseguiti,
molte sono le sfide che rimangono ancora aperte, soprattutto se consideriamo le
enormi potenzialità della nostra cultura. Ci sono spazi ulteriori che possiamo
conquistare e siamo al lavoro per farlo con una rete di professionisti dedicati
in tutto il mondo e con l’opera quotidiana dei nostri uffici all’estero, che
desidero ringraziare pubblicamente.
di Angelino Alfano,
Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
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