Si tratta di 7.8 miliardi di euro tra il 2012 e il 2016, euronews ha calcolato una somma di 1.3 miliardi di euro per l'Italia
Nel 2012 il piano di salvataggio della Grecia messo a punto da Commissione Europea, BCE, FMI ha evitato il fallimento della Repubblica Ellenica. Parte dell’accordo era il Smp, Securities Market Programme, ovvero l’acquisto da parte della Banca Centrale Europea di titoli per oltre 200 miliardi (di cui la metà italiani ma anche spagnoli, greci, portoghesi e irlandesi) per frenare l’aumento dello spread dei paesi colpiti dalla crisi del debito sovrano.
24/10/2017
Ventisette
miliardi di euro sono stati messi a disposizione dalle bance centrali dei paesi
dell’eurozona per acquistare debito greco ed evitare che il paese precipitasse
nel default finanziario. Cinque anni dopo, sono stati rivelati gli interessi
netti ottenuti dai quei titoli greci comprati nell’ambito del programma di
acquisto SMP, ed essi ammontano a 7.838 miliardi. Lo ha reso noto il presidente
della Bce Mario Draghi in una lettera all’eurodeputato greco Nikolaos Chountis.
Come
previsto dallo Statuto della Bce la somma è messa in comune all’interno
dell’eurosistema, insieme a tutti gli altri ricavi monetari, che in seguito
sono distribuiti tra le banche centrali nazionali a seconda della loro
partecipazione al capitale della Bce. Che fine hanno fatto quindi questi soldi?
Quanti ne ha ricevuti l’Italia?
Opacità
euronews ha
chiesto alla Banca Centrale Europea di chiarire come questa somma sia stata
ripartita tra gli stati membri dell’eurozona. Invano. “Per motivi legali, gli Stati
membri non possono dichiarare gli importi specifici trasferiti dalle banche
centrali nazionali in Grecia”, afferma una fonte europea.
Abbiamo
allora fatto la stessa domanda a diverse banche centrali nazionali (Bcn).
Impossibile saperne di più in Irlanda, Grecia e da Roma. La Banca d’Italia
scrive: “L’ammontare di 7,8 miliardi riportato nella lettera non si riferisce a
somme redistribuite dalla BCE alle BCN, ma ai redditi percepiti dalle BCN sul
solo portafoglio SMP e ripartiti fra le stesse in sede di redistribuzione del
reddito monetario in base alle rispettive capital key. Come spiegato dalla BCE,
l’impegno di restituzione alla Grecia è in capo ai Governi e non alle BCN. I
dati non sono pubblici.”
In Spagna,
per esempio, il Banco de España che avrebbe dovuto ricevere, secondo i calcoli,
intorno ai 980milioni di euro, ha risposto che non può riferire nessun
dettaglio “sulla redistribuzione dei redditi generati dal programma di acquisto
di obbligazioni del governo greco, la ripartizione non è pubblica” secondo le
normative vigenti. In Lussemburgo, la stampa ha fatto i propri calcoli mentre
oltralpe il Banque de France ha rimandato a un documento della Corte dei Conti
che ha permesso di vederci più chiaro.
Chi ha
percepito quanto
Secondo i
nostri calcoli, è la Bundesbank, la Banca centrale tedesca, che ha maggiormente
beneficiato di questi interessi con circa 2 miliardi di euro di interesse.
Logico: si tratta dell’azionista più grande della Banca Centrale Europea.
Quindi, sul podio, arrivano le banche centrali della Francia (con quasi 1.578
miliardi di euro) e l’Italia (quasi 1.370 miliardi di euro). A titolo di
confronto, Malta, lo stato più piccolo della zona euro, riferisce di aver
ricevuto 7,21 milioni di euro.
Da dove
provengono questi interessi?
Si tratta di
ricavi provenienti da titoli greci acquistati dalle banche centrali nazionali
dell’Eurosistema nell’ambito del programma di mercato dei titoli (SMP). Questi
acquisti hanno permesso di acquistare il debito pubblico sui mercati secondari
“in modo da impedire un eccessivo aumento dei tassi di interesse degli Stati
membri dell’area dell’euro colpiti dalla crisi del debito pubblico”, ricorda la
Corte dei conti francese.
Soldi per la
Grecia
Secondo un
accordo raggiunto tra i creditori greci nel 2012, gli Stati membri della zona
euro che hanno acquistato obbligazioni greche si sono impegnati a rimborsare
gli interessi guadagnati alla stessa Banca centrale greca. Ma cinque anni dopo
di questo non vi è (quasi) traccia. La Corte dei conti francese ne ricorda i
motivi.
In seguito
alla decisione di Tsipras e delle autorità greche di respingere, nel giugno
2015, il piano di riforma proposto dai suoi creditori in cambio del rilascio
dell’ultima rata di aiuti, l’“Eurogruppo (composto dai ministri delle finanze
dei paesi della zona euro euro) ha deciso di sospendere il trasferimento in
Grecia dei ricavi dei portafogli PMT e ANFA”. In altre parole, solo una parte
dell’interesse è stata effettivamente restituita. Secondo Pierre Moscovici, il
commissario europeo per gli affari economici e monetari, “4,3 miliardi di euro”
sarebbero stati veramente ridistribuiti dal 2012. Ma secondo gli eurodeputati
greci della sinistra radicale, mancherebbero all’appello ancora 6.2 miliardi di
euro (cumulando gli interessi guadagnati nell’ambito del programma SMP e quelli
del programma ANFA
Quindi chi
ha restituito i soldi e chi non ha fatto?
Anche qui,
il segreto bancario rimane gelosamente custodito. Secondo le nostre
informazioni, la Banque de France e la Banque du Luxembourg hanno erogato gli
interessi guadagnati. L’unica certezza è che molti azionisti statali della BCE
non hanno pagato la loro parte di interesse ad Atene. Un “tipo di punizione”
accoppiato con “un mezzo di pressione”, dice Christopher Dembik, responsabile
della ricerca macroeconomica a Saxo Bank.
Perdite e
profitti
Secondo un
economista di un importante istituto finanziario, gli importi non restituiti
sarebbero depositati sui conti di proprietà di ciascuna delle banche centrali
nazionali in attesa di giorni migliori, ma soprattutto in attesa che la Grecia
rispetti i propri impegni nei confronti dei suoi creditori. Ma la Corte dei
conti francese suggerisce che “l’assenza del pagamento alla Grecia degli
importi dovuti per il 2015 e il 2016” sarebbe “definitiva”. In ogni caso, se la
Grecia riuscisse a recuperare i 7.8 miliardi che le sono dovuti per intero,
“questo denaro servirà probabilmente a pagare le nuove scadenze del suo
debito”, ha detto Christopher Dembik.
Ci vediamo
nel 2018
La promessa
di restituire l’interesse ricevuto dai paesi della zona euro per la Grecia
potrebbe tornare al centro della scena nella seconda metà del 2018, quando
terminerà il terzo nel piano di aiuti ad Atene. Recentemente, l’Eurogruppo ha
indicato di aver ripreso i negoziati che potrebbero finire nei prossimi mesi …
o no.
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