Lo scatto di
Carly e Matthew Lunn è diventato popolare su Facebook, ma non è stato
apprezzato dalle autorità religiose: "Comportamento disgustoso"
Silvia Renda
Lo scatto
avrà fatto sorridere parenti e amici, ma non è stato altrettanto apprezzato
dalle autorità religiose. La cappella di San Paolo - a Rodi, in Grecia - ha
vietato agli stranieri di sposarsi in questo celebre luogo per i matrimoni,
dopo la diffusione della foto di una coppia britannica che simulava un atto
sessuale di fronte al luogo sacro.
Poco dopo
aver pronunciato il sì, i neosposi Carly e Matthew Lunn hanno scattato
l'immagine esplicita, per poi pubblicarla su Facebook. Lo scatto ha strappato
un sorriso a parenti e familiari e in breve tempo è diventata popolare sul
socia network, attirando anche l'attenzione delle autorità religiose
responsabili della cappella, che al contrario si sono detti
"indignati".
"Siamo
greci e crediamo nelle tradizioni e nella santità dei nostri luoghi
religiosi", ha dichiarato al Times il leader della comunità Giorgos
Eleftheriou, come riporta l'Independent, "Non possiamo permettere che
questo comportamento disgustoso prenda il sopravvento. Quei due sposi
dovrebbero vergognarsi per il danno che hanno provocato. Avrebbero fatto lo
stesso in una cappella inglese, in un tempio ebraico o in una moschea
musulmana?"
In risposta
a tale atteggiamento il vescovo ha deciso di vietare agli stranieri di sposarsi
nella pittoresca location, lasciando in bilico il destino di diverse coppie che
avevano già prenotato per celebrare qui il loro grande giorno. Una scelta che
potrebbe assestare essere un duro colpo all'economia locale, molto dipendente
dal turismo.
"Diverse
spose britanniche mi stanno chiamando in lacrime, pregandomi di ripensarci.
Siamo una delle mete per matrimoni più famose al mondo e avevamo prenotazioni
fino al 2021", ha continuato Eleftheriou.
"Era
solo uno scherzo, non pensavamo lo scatto si diffondesse e diventasse così
popolare. La situazione è degenerata", si è difesa la coppia, ora sotto
accusa. I cittadini di Rodi, infatti, chiedono delle scuse pubbliche e
vorrebbero che il gesto venisse in qualche modo sanzionato.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου