Agricoltura di precisione, l'Università di Firenze capofila di un progetto europeo per la formazione, Fonte foto: © Jag_cz - Fotolia
L'Università
di Firenze capofila del progetto europeo che vede coinvolti Spagna, Grecia e
Portogallo, per la realizzazione di un portale informatico dove potersi formare
e aggiornare sulle nuove tecnologie usabili in campo
L'Università
di Firenze si lancia nell'agricoltura di precisione con il progetto europeo
Sparkle - Sustainable precision agriculture: research and knowledge for
learning how to be an agri-entrepreneur, in italiano Agricoltura di precisione
sostenibile, ricerca e conoscenza per imparare come diventare un
agri-imprenditore.
Un progetto
finanziato nel bando Erasmus plus key action 2-knowledge alliances, con 800mila
euro, di cui 150mila destinati all'ateneo fiorentino che è il capofila.
L'obiettivo
è ambizioso: sviluppare la prima piattaforma europea di e-learning, cioè di
formazione online, sull'agricoltura di precisione, fornendo così uno strumento
di libero utilizzo per le imprese che vogliano impiegare le innovazioni
tecnologiche in campo.
Il progetto
fa parte della strategia europea per rafforzare la cooperazione tra mondo
accademico e imprenditoria e coinvolge altri dieci realtà europee, tra cui il
Politecnico di Madrid, e il centro di ricerca per la meccanizzazione del Csic,
l'equivalente spagnolo del nostro Cnr, l'Università Aristotele di Salonicco, in
Grecia, l'Università di Evora in Portgallo e tre aziende agricole, una
italiana, una portoghese e una greca e tre società informatiche e di
management.
Responsabile
scientifico del progetto è Marco Vieri, docente di Meccanica agraria al
dipartimento di Gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali di Firenze.
"Attraverso
il possesso dei dati, l'uso dei sistemi informatici geografici e l'impiego
della geolocalizzazione satellitare - spiega Marco Vieri - è possibile
procedere all'esame del terreno e delle colture e differenziare la gestione e
gli apporti di input come acqua, nutrienti, quantità di seme, nella misura in
cui è necessario. I risparmi si aggirano attorno al 50-70% rispetto alla
tecnica convenzionale di applicazione uniforme dei nutrienti su tutto
l'appezzamento".
"Per
capire di cosa stiamo parlando nella pratica - aggiunge Vieri - basti pensare
che l'agricoltura di precisione permette di utilizzare droni per il trattamento
con antiparassitari o di distribuire sostanze nutrienti con l'irroratrice
robotizzata in quantità variabili e proporzionali alla quantità di vegetazione
presente nelle diverse fasce verticali".
"Analogamente
- continua il professore - una particolare macchina vendemmiatrice permette la
raccolta differenziata di uve sulla base di mappe digitali che identificano le
zone a diversa qualità all'interno del vigneto: ciò consente di ottenere
prodotti di diversa qualità e prezzo. Ma tutte queste innovazioni portano anche
ad un risparmio in termini di combustibile e di emissioni di anidride
carbonica".
La
digitalizzazione e l'introduzione di tecnologie avanzate nel settore agricolo,
secondo Vieri, costituiscono così una rivoluzione paragonabile alla
meccanizzazione del lavoro dei campi, quando si passò dagli strumenti a
trazione manuale o animale ai macchinari agricoli. Un fenomeno che comporta
anche un cambio di mentalità e la nascita di nuove figure come
l'agroelettronico o l'agroinformatico, che saranno molto ricercate.
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