Παρασκευή 2 Φεβρουαρίου 2018

"Descrizione della Grecia" di Pausanias

Joseph-Désiré Court, La mort d'Hippolyte, 1828.
 Joseph-Désiré Court, La morte di'Ippolyto, 1828.

L’opera, in origine in dieci libri, s’intitola Periegesi della Grecia. Per periegesi s’intende quel filone storiografico, soprattutto di epoca ellenistica, che, intorno a un itinerario geografico, raccoglie notizie storiche su popoli, persone e località, verificate, per quanto possibile, dall’esperienza diretta. Situandosi in questo filone, Pausania scelse di descrivere quanto di notevole, dal punto di vista artistico e socio-religioso, fosse rimasto in Grecia, certamente situandosi nel movimento di ellenofilia che contraddistinse l’età degli Antonini.

1 febbraio 2018

Ogni libro, fatta eccezione per l’Eubea e la Tessaglia, descrive una regione della Grecia antica, con excursus storici e geografici intesi a informare su fatti d’importanza secondaria o chiarire punti cardine, presupponendo la conoscenza delle opere storiche maggiori, quali la Guerra del Peloponneso di Tucidide e le Storie di Erodoto. In effetti, oltre alla conoscenza autoptica, Pausania cita spesso opere storiografiche e, in molti casi, lavori poetici anche di minore rilevanza o poemi arcaici, i quali spesso costituiscono fonte privilegiata di conoscenza.

L’autore, partendo dall’Attica (I libro), descrive Corinto e l’Argolide (II), per poi soffermarsi sul Peloponneso (Laconia e Messenia) (III-IV), sull’Elide, con un’ampia trattazione sulle Olimpiadi e sull’area del santuario di Zeus Olimpio (V-VI), l’Acaia; il VII libro contiene con divagazioni sulla colonizzazione greca arcaica, mentre l’VIII libro descrive l’Arcadia. L’opera, forse incompiuta, come detto, si chiude con la descrizione della Beozia (IX) e della Focide, con particolare attenzione a Delfi (X).

Sinossi tratta da Wikipedia

Dall’incipit del libro:

Mi sembrò affatto necessario premettere a questa mia versione qualche notizia sullo Scrittore tradotto, esporre il merito della sua opera, accennare i motivi che mi mossero a volgarizzarlo, e finalmente mostrare le traccie, che mi propongo seguire nella piena sua illustrazione, della quale ho testè publicato un saggio.

Quantunque non vi sia opera più conosciuta di quella di Pausania, pure dell’autore stesso assai scarse notizie ci sono rimaste. Il nome di Pausania fu assai celebre nell’antichità. La Laconia diede alla luce tre uomini illustri così chiamati; il vincitore de’ Medi a Platèa, non Re, ma tutore di Plistarco Re di Sparta; il Re che cooperò a far riacquistare la libertà agli Ateniesi; ed uno Scrittore filologo. Vi fu pure un medico di questo nome, ed un amico di Empedocle. Pausania nomavasi anco quel nobile macedone, che spense Filippo padre di Alessandro; quel Proedro di cui parla l’oracolo di Tralli; quello scrittore di Tattica lodato da Eliano; e finalmente quello rammentato da Atenèo, e di soprannome il Pozzo Altri ve ne furono meno famosi; ma a niuno di costoro appartiene l’opera conosciuta sotto il nome di Descrizione della Grecia.

(Nuovamente dal testo greco tradotta da A. Nibby membro ordinario dell’ Accademia romana di archeologia.) 

"Descrizione della Grecia" di Pausanias. Volume 2 

Landscape, Acropolis. Nikolaos Lytras
Acropole - Nikolaos Lytras

Dall’incipit del libro:

1. Il bosco oggi detto Cherio è pe’ Messenj il confine verso Gerenia con quella parte del loro territorio, che dall’Imperadore distaccata, fu unita alla Laconia.

2. Dicono, che questa regione sendo deserta ebbe così i primi abitatori. Morto Lelege, il quale regnò in quella oggi detta Laconia, ed allora da lui nomata Lelegia, Milete suo figliuolo maggiore ottenne il regno; Policaone era più giovane di età, e per questo motivo rimase persona privata fino a tanto che sposò Messene da Argo figlia di Triopa di Forbante. Messene adunque orgogliosa pel padre, che superava in dignità, e potere tutti i Greci di quel tempo, non soffrì, che il suo marito rimanesse privato. Avendo pertanto raccolto un esercito da Argo, e da Lacedemone, vennero in questo paese, ed a tutta la regione fu imposto il nome di Messene dalla moglie di Policaone.

3. Furono edificate parecchie città, e fra queste Andania dove stabilirono la reggia. Perciocchè non credo, che alcuna città si chiamasse Messene prima della battaglia, che i Tebani diedero ai Lacedemonj in Leuttri, e della edificazione della odierna Messene sotto il monte Itome.
  



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