Come fatto
dalla Grecia in piena crisi economica, la Sardegna ha deciso di vendere ai
privati alcuni immobili inutilizzati con l’obiettivo di trasformarli in nuove
attività e riattivare l’economia della regione.
di Livia
Liberatore, 8 febbraio 2018
Si tratta di beni che rischiano
di essere abbandonati perché: “considerati
non funzionalmente utilizzabili per i servizi dell’Amministrazione regionale,
degli enti strumentali, delle agenzie e delle società in house che non siano
destinati agli enti locali territoriali, ovvero che non rivestano interesse
ambientale o culturale”.
Da qui
l’idea di metterli in vendita attraverso bandi pubblici. Sono alberghi,
immobili nei centri di cittadine, pascoli e altre strutture. Un esempio è
quello di Porto Cervo, dove viene offerto un locale commerciale in centro a un
costo di partenza di 3,1 milioni di euro. Nella provincia di Nuoro, a Tonara,
si può acquistare l’ex hotel Il Noccioleto, a Fertilia, in provincia di Alghero
l’Hotel Esit per 2.576.25 euro.
L’assessore
regionale Cristiano Erriu ha detto che si sta cercando di rendere produttivo un
patrimonio che altrimenti sarebbe inutilizzato:
“attraverso
una serie di iniziative in cui si unisca l’intervento dei privati con misure
come l’Art bonus o mediante altri strumenti disponibili. Attualmente si partirà
con la seconda fase relativa alla dismissione dei fari costieri e inoltre con
la rete dei cammini e il recupero degli edifici abbandonati”
Proprio in
questi giorni un’altra iniziativa del genere proposta dal Comune di Ollolai in
Barbagia sta suscitando molte attenzioni. Alcuni edifici storici della
cittadina sono stati messi in vendita alla cifra di un euro, con l’impegno che
il futuro proprietario li possa riportare in vita e ristrutturare. Richieste di
informazioni sono arrivate da tutto il mondo.
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