In Bit focus
sul ruolo degli itinerari culturali e del patrimonio archeologico come chiave
per il rilancio. Senza dimenticare la questione infrastrutturale.
Un
"Progetto Sud" che metta in primo piano il millenario percorso della
Magna Grecia e attualizzi la ricca storia del meridione, unendolo nelle sue
radici comuni. Ad annunciare l'iniziativa è Gerardo Mario Oliverio, presidente
della Regione Calabria che alla Bit di Milano dichiara di aver condiviso l'idea
insieme a Corrado Matera, assessore al turismo della Regione Campania. Lo
sviluppo del turismo passa quindi dal riconoscimento della propria storia e
dalla valorizzazione del patrimonio culturale, “principali attrattori -
sottolinea Oliverio - da cui partire per ricordarci del volto positivo della
nostra regione, terra di accoglienza e non solo nota per gli aspetti negativi
che naturalmente non vanno sottaciuti”.
La strategia
regionale prevede la realizzazione di un museo virtuale che illustri le tappe
del percorso della Magna Grecia e diventi vetrina di Sibari, Locri, Reggio
Calabria, Crotone. In più, progetti di finanziamento per creare la più grande
pista ciclabile del Sud Europa che da Metaponto corra lungo il corridoio ionico
per ritornare in Basilicata e Campania lungo la costa tirrenica. Intanto a
dicembre 2017 è stato sottoscritto il protocollo d’intesa “Antica Kroton” per
il quale è previsto un investimento di 61,7 milioni di euro per il recupero e
la valorizzazione della città antica, la ripresa degli scavi di Sibari. Tra gli
obiettivi in agenda anche il ripristino del calendario di attività del teatro
di Locri e la valorizzazione del patrimonio e delle radici dei borghi calabresi
con la definizione di un disegno di legge regionale per destinare a questo
scopo 100 milioni di euro. Cruciale resta il ruolo delle infrastrutture e il
problema dell’accessibilità del cui stato si ha consapevolezza. Tra le priorità
individuate da Oliverio, quella di investire sulla ferrovia ionica per farne
una “metro” di superficie “e non una cattedrale nel deserto; puntare sull’Alta
velocità perché da Salerno arrivi a Reggio Calabria”.
In Bit è
intervenuto anche Carmelo Malacrino, direttore del Museo nazionale di Reggio
Calabria che ha fatto un bilancio a quasi due anni dalla riapertura dell’istituto
museale nell’aprile 2016. Il 2017 si è chiuso con un aumento di ingressi che
sono passati da circa 210mila a 215mila, “un ottimo risultato – ha commentato
Malacrino – che ha superato le aspettative dell’effetto novità”. Il rinnovato
museo dopo otto anni di chiusura, si sviluppa su quattro livelli svelando reperti che dal Paleolitico raccontano la
storia della Calabria sino all’arrivo dei Greci e custodisce i celebri Bronzi
di Riace nella stessa sala insieme ai Bronzi di Porticello: “Quattro capolavori
del V secolo a.C. in un solo spazio – sottolinea Malacrino – un unicum che non
ha pari al mondo”. Un museo “non solo di Reggio Calabria ma della Calabria - ha
aggiunto il direttore - che dialoga con il territorio circostante e si è aperto
prima di tutto alla città e agli ospiti più giovani attraverso laboratori di
restauro, concerti, degustazioni per riscoprire prodotti locali come il
bergamotto. Una sfida di sistema – ha chiuso Malacrino – che si deve
confrontare con un rilancio infrastrutturale”.
A fare eco
alle richieste di intervento regionale sul problema dell’accessibilità, anche
Giovanni Latella, delegato al turismo del Comune di Reggio Calabria. Se in
città, sottolinea, “stiamo investendo su servizi basilari come il trasporto
pubblico e la segnaletica stradale, bisogna sbloccare la costruzione
dell’arteria statale 106 a quattro corsie e incoraggiare il potenziamento delle
strutture ricettive per aumentare i posti letto e rendere più attrattiva la
destinazione”. v.a.
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