Svolta nello
scandalo che sta coinvolgendo una decina di parlamentari ed ex ministri greci.
La commissione d’inchiesta affiancherà l’indagine in corso della magistratura
ellenica che sta indagando anche sul coinvolgimento di medici e intermediari. Il danno erariale per il solo scandalo Novartis ammonterebbe a 3 miliardi, ma
nel periodo dal 2006 al 2015 oggetto dell'indagine gli inquirenti stimano un
danno complessivo di addirittura 23 miliardi derivanti dalla corruzione nella
sanità greca. Novartis: "Se accuse troveranno conferma pronti a
provvedimenti rapidi e decisi".
Il parlamento di Atene ha approvato questa mattina la proposta dei partiti della coalizione governativa, Syriza e Greci indipendenti (Anel), per l'istituzione di una commissione di inchiesta sullo scandalo Novartis.
Invitando i
deputati a votare in favore dell'istituzione della commissione, scrive
l'agenzia "Ana-Mpa", il premier Alexis Tsipras ha evidenziato
l'importanza di questo passo, che da una parte tutelerà "l'inalienabile
diritto alla difesa" degli indagati ma dall'altra servirà a fare piena
luce sulle accuse ai deputati coinvolti.
L’indagine
riguarda presunti casi di corruzione per dieci, tra ex premier e ministri, nel
periodo compreso tra il 2006 e il 2015. Le fonti delle accuse arrivverebbero da
un ramo di una indagine americana dell’Fbi e avrebbe anche una serie di
testimoni oggi sotto protezione.
Nel periodo
sotto inchiesta la società avrebbe pagato tangenti (si è avanzata la cifra di
50 milioni di euro) per far aumentare i prezzi dei propri farmaci sul mercato
ellenico e per farli acquistare dal servizio sanitario nazionale per gli
ospedali pubblici.
Nel mirino
figurano fra l'altro gli ex premier Antonis Samaras e Panagiotis Pikrammenos,
il commissario europeo agli affari interni Dimitris Avrampoulos (ex ministro
della sanità) e l'attuale governatore della Banca di Grecia Yannis Stournaras.
A loro si aggiungono altri sei ministri o viceministri.
In
parlamento il premier Tsipras ha sostenuto che quanto successo è costato alla
Grecia 3 miliardi di euro e ha promesso che farà tutto il possibile affinché i
responsabili - esponenti dei governi conservatori e socialisti al potere prima
del 2015 - siano chiamati a rispondere dei loro atti.
La
magistratura ellenica sta verificando anche presunti casi di riciclaggio di
denaro che coinvolgerebbero medici, intermediari e altri individui.
Dal canto
suo Novartis aveva già promesso nei giorni scorsi di avviare "un'azione
rapida e decisa" nel caso in cui l'indagine sulla presunta corruzione in
Grecia rilevi che i suoi dirigenti siano coinvolti in comportamenti non etici o
illegali.
Novartis ha
poi affermato che, pur essendo a conoscenza delle segnalazioni delle indagini
da parte sia della Grecia che delle autorità statunitensi, non ha ricevuto
accuse formali da parte delle autorità greche né è a conoscenza di un'accusa.
"Mentre
Novartis continua a cooperare pienamente con le autorità greche e statunitensi,
abbiamo anche condotto una nostra indagine interna completa", ha affermato
la società.
Secondo gli
inquirenti, il danno erariale complessivo per la corruzione in sanità in Grecia
(e quindi facendo presumere altre attività illecite oltre a quelle contestate
oggetto dell'indagine sulle presunte tangenti Novartis) nel periodo sotto
inchiesta ammonterebbe addirittura circa 23 miliardi di euro.
Fonti:
Agenzia Nova, Reuters, Sole 24 ore e Deutsche Welle
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