Atene, 14
feb 09:26 - (Agenzia Nova) - Incidenti come quello a largo gli isolotti di Imia
(Kardak in turco), nell'Egeo orientale, "sono una minaccia diretta per le
relazioni greco-turche". Lo ha affermato il primo ministro di Atene,
Alexis Tsipras, commentando l'episodio avvenuto lunedì sera nel Mar Egeo,
quando una motovedetta turca ha speronato una nave pattugliatrice della Guardia
costiera greca nei pressi degli isolotti di Imia.
Come riportato dall'agenzia di stampa "Ana-Mpa", la posizione di Atene è stata presentata da Tsipras all'omologo turco Binali Yildirim nel corso di un colloquio telefonico. "Il primo ministro ha evidenziato rigorosamente alla controparte turca che incidenti come questi nell'area di Imia minacciano direttamente le relazioni greco-turche e quelle tra Ue e Turchia; e violano il diritto internazionale", ha fatto sapere il gabinetto del premier ellenico. Tsipras ha inoltre invitato la Turchia a "mettere fine alle provocazioni", mentre anche le tensioni a largo di Cipro - dove la nave Saipem 12000 rimane ferma a largo del blocco 3 della Zona economica esclusiva (Zee) dopo l'intervento della Marina militare turca - sono state un tema di confronto tra i due primi ministri.
Secondo
quanto spiegato invece da Yildirim, riferisce l'agenzia "Anadolu",
Ankara ha detto "esplicitamente" alla Grecia di evitare le tensioni
per non danneggiare le relazioni bilaterali. Parlando dall'aeroporto di
Esenboga di Ankara, prima della partenza per la Bielorussia dove si trova in
visita, Yildirim ha affermato che il Mar Egeo dovrebbe essere "un mare di
amicizia" tra Grecia e Turchia. "Recentemente ci sono state delle
tensioni, che sono iniziate negli isolotti di Kardak, e alle quali abbiamo
risposto", ha dichiarato il premier turco secondo cui Atene e Ankara hanno
concordato di mantenere aperta la comunicazione a livello diplomatico e che la
questione sarà affrontata anche dagli Stati maggiori della Difesa dei due paesi
"per evitare un' ulteriore escalation".
Il ministero
degli Esteri greco ha chiesto ieri chiarimenti, con una lettera formale,
all'ambasciata della Turchia ad Atene sul nuovo caso diplomatico tra i due
paesi, che ha visto una motovedetta turca speronare la scorsa notte una nave
pattugliatrice della Guardia costiera greca nei pressi degli isolotti di
Imia/Kardak, nella parte sud-orientale del Mar Egeo. L'autorità portuale greca
ha confermato che la motovedetta turca era entrata nelle acque territoriali
greche. Il segretario generale del ministero degli Esteri di Atene, Dimitrios
Paraskevopoulos, ha trasmesso all'ambasciatore il messaggio del governo greco.
Secondo quanto ricostruito dall'agenzia di stampa "Ana-Mpa", il
diplomatico turco è stato richiamato al ministero degli Estere per fornire
spiegazioni sul caso.
Nella
dichiarazione, il ministero degli Esteri greco ha chiesto alla Turchia di
"porre fine alle violazioni del diritto internazionale e alle azioni che
non contribuiscono a costruire relazioni tra i due paesi, minando la sicurezza
e la stabilità della regione, che la Grecia difende e continuerà a
difendere". Il dicastero greco ha sottolineato che che "incidenti
pericolosi come questo, che mettono in pericolo la vita umana, sono il
risultato del comportamento crescente e provocatorio della Turchia".
Secondo fonti diplomatiche, citate dai media locali, il governo di Atene ha già
informato i suoi alleati e partner internazionale sull'incidente, inclusi:
Stati Uniti, Germania e paesi membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite. Dal Partenone, sottolinea la stampa di Atene, sono partite proteste
ufficiali contro la Turchia presentate all'Unione europea e la Nato.
Una
motovedetta turca ha speronato nella notte tra lunedì e martedì una nave
pattugliatrice della Guardia costiera greca, con a bordo un equipaggio di 27
persone, vicino agli isolotti di Imia/Kardak nella parte sud-orientale del Mar
Egeo, come riportato oggi dalla stampa di Atene. La motovedetta greca è stata
danneggiata dall'impatto, ma non sono stati segnalati feriti. L’imbarcazione è
stata trasferita poi sull’isola di Lero per le riparazioni. Sull’episodio, il
portavoce del governo greco, Dimitris Tzanakopoulos, ha accusato oggi la
Turchia di “non stare contribuendo alla stabilità della regione” e “di
risvegliare ulteriori tensioni tra Atene e Ankara”. In un’intervista
all’emittente radiofonica “Alpha 989”, Tzanakopoulos ha sottolineato come Atene
abbia riscontrato nell’ultimo periodo “un intensificarsi delle provocazioni
turche che ci preoccupano profondamente”, anche in riferimento al blocco della
nave Saipem 12000 dell'Eni, mentre si dirigeva nel blocco 3 della Zona
economica esclusiva (Zee) di Cipro.
Secondo il
portavoce del governo greco, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, si
troverebbe in un clima generale di tensioni in Turchia, con una serie di
problemi “difficili” da gestire oltre a una “generale destabilizzazione”
attorno al paese. “Il comportamento della Turchia non è costruttivo nel far
fronte a queste difficoltà, ma è l’opposto”, ha aggiunto Tzanakopoulos chiarendo
che Atene teme un potenziale conflitto con la Turchia nell'Egeo. "Dobbiamo
stare molto attenti e seguire gli sviluppi- ha proseguito Tzanakopoulos – ma
serve calma, attenzione e serietà” nella gestione della situazione.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου