Πέμπτη 15 Φεβρουαρίου 2018

L’arte della seduzione a Vicenza. Bellezza, eros e mito nell’Antica Grecia

Αποτέλεσμα εικόνας για La seduzione. Mito e arte nell’antica Grecia

Inaugura oggi (15 febbraio) a Vicenza, nella splendida cornice del palazzo palladiano Leoni Montanari, “La seduzione. Mito e arte nell’antica Grecia”. Un viaggio alla scoperta dell’arte della seduzione, nelle sue radici più antiche della nostra cultura classica, all’interno della sede museale e culturale vicentina di Intesa Sanpaolo, fino al 13 gennaio 2019.
  
Elisa Carollo*, 15-02-2018

L’esposizione apre un nuovo capitolo della rassegna “Il Tempo dell’Antico. Ceramiche attiche e magnogreche dalla collezione Intesa Sanpaolo”, un progetto dedicato alla valorizzazione della raccolta Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magnogreche, recentemente restaurate, nel desiderio di condividere il straordinario patrimonio della banca con l’intera collettività.

Dare valore e interrogarsi sul valore del patrimonio, della banca ma anche di tutto il paese. Dare valore e continuare a valorizzare la solidità artistica del nostro patrimonio, anche tramite scambi di opere, prestiti e collaborazioni. E’ questo l’impegno portando avanti da Banca Intesa San Paolo con il suo Progetto Cultura e le sue Gallerie d’Italia, negli ultimi anni. Così infatti la banca intende portare avanti concretamente la propria “responsabilità sociale”, in quanto istituto di credito di rilevanza nazionale nel contribuire e concorrere alla salvaguardia e crescita delle sue ricchezze, non solo in senso economico ma anche e inscindibilmente  più ampio, in ambito culturale e civile.

Quello di Banca Intesa San Paolo, modello virtuoso di valida, efficace, e oggi quanto più necessaria partnership fra pubblico e privato, che non si traduce però in semplici versamenti di denaro, ma si fa impegno prolungato e partecipato nel tempo, condivisione di intenti, necessità e progetti, e dunque dialogo con le principali realtà culturali e museali del paese.

Così in occasione della mostra vicentina sono giunti dal Museo archeologico di Napoli e di Reggio Calabria, grazie all’apporto della Banca per il loro restauro e restituzione, pezzi unici e rari che vanno ad aggiungersi alle collezioni storiche vicentine di ceramiche attiche e magnogreche provenienti dalle necropoli di Ruvo di Puglia (la storica raccolta Caputi, la cui formazione risale all’Ottocento) in questo affascinante racconto degli aspetti di vita e di cultura greca e della Magnagrecia fra V e VI a.C.
  
Curata da Federica Giacobello dell’Università degli Studi di Milano, l’accurata selezione di opere ci restituisce l’universo figurativo e l’immaginario classico connesso alla seduzione: la bellezza dei corpi, le forme femminili che richiamano alla fertilità, i gesti delicati , le vesti , le parole suadenti, come poi i preziosi profumi inebrianti e i cosmetici raffinati erano già all’epoca le armi principali della dimensione erotica, quanto della amorosa, in una concezione però completamente diversa da oggi della passione, dell’eros e dell’amore, come forze vitali e generative, quanto distruttive ma decisive, tanto nella sua dimensione simbolica che naturale.

Seduzione che per il mondo greco è principalmente donna, mistero del potere del femminile,  che nell’unione con l’uomo origina la vita, origina ogni energia, ma può anche portarlo perdizione, smarrimento, follia irrazionale, fino alla disperazione.

Fu per amore e colpevolezza indotta della bellezza seducente di Elena, che si scatenò la guerra fra greci e Troiani. Conflitto che sconvolse il mondo greco e ne segnò e determinò a fondo i valori e i principi morali di base della sua identità e cultura, tutti contenuti nel grande poema Omerico che ne narra, oltreché nelle figurazioni di vasi, urne e utensili di quel tempo. Nei netti contrasti fra la sensuale profondità del nero delle figure e gli sfondi del caldo arancio in cui esse abitano ancora, raccontandoci di un mondo lontano, che però è ancora in molti aspetti il nostro.

Il viaggio nell’antica Grecia proposto dalla mostra è infatti al contempo anche un viaggio nella nostra identità, in quanto incredibilmente conserviamo ancora, nelle nostre percezioni, usi e costumi, di quel tempo non poi così remoto. E’ l’identità mediterranea delle origini, è la base dell’identità italiana, quella di cui ci narrano questi reperti. Fatta di contatto umano, sensualità dei corpi, intrecci di parole che tessono affascinanti racconti, quanto suadenti inganni e false realtà. E’ l’evasione nella vera bellezza, che da sempre anima la nostra cultura, e ne costituisce la salvezza anche nei tempi più duri.

La mostra è dunque un affascinante viaggio estetico nella seduzione, fra bellezza naturale del corpo, della parola e dell’arte che entrano in sinfonia con le magnifiche stanze del palazzo palladiano, per raccontarci di un patrimonio di bellezza e di cultura per la bellezza condiviso, e di cui noi tutti dovremmo sentirci parte, come base unica della nostra sensibilità e identità italiana.

Informazioni utili

Amori, bellezza, desiderio nella cultura greca e magnogreca

Gallerie d’Italia- Palazzo Leoni Montanari

Sede museale Banca Intesa San Paolo

Contrà  Santa Corona 25 Vicenza

15 febbraio 2018 – 13 gennaio 2019

A cura di Federica Giacobello

Ingresso:

martedì/domenica  –  10.00 / 18.00

netto 5  euro – ridotto 3 euro –

libero per le scuole e prima domenica del mese


Elisa Carollo 

Elisa Carollo è laureata in Marketing & Management delle arti all’università IULM di Milano. Animata da una grande passione per l’arte contemporanea e con un forte interesse per il suo mercato ma anche per politiche culturali che attribuiscono all’arte un ruolo chiave nello sviluppo e innovazione della società, aspira a farsi strada, con costanti studi e esperienze, nel sistema dell’arte internazionale. Collabora con ArtsLife per contenuti editoriali su tali tematiche.

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