Un Corridore proveniente dalla Villa dei Papiri di Ercolano
Visitatori
aumentati del 16% in un anno, investimenti in vista per 16 milioni di euro. Di
nuovo visibili le sale dedicate alla Preistoria e alla Magna Grecia e
accessibili i giardini storici interni.
E chi lo
ferma più. Dopo il boom di visitatori dello scorso anno (oltre 525mila
presenze, con un aumento del 16,20% secondo i dati Mibact), il Museo
Archeologico Nazionale di Napoli continua a crescere e a progettare. Non
bastano l’evento sui Longobardi, la mostra “popolare” sul Calcio Napoli, le
conferenze, i concerti, le proiezioni, i progetti dedicati all’arte
contemporanea. Ora è tempo di grandi opere, come ha annunciato il direttore
Paolo Giulierini: “Il 2018 vedrà il cambio di marcia nell’attenzione per gli
allestimenti, il decoro e i cantieri di lavoro nel Palazzo. Comincia una nuova
fase dopo la quale consegneremo alla città un museo con pochi pari in Italia e
in Europa. Passeggiare tra le sale del MANN o godere dei suoi nuovi servizi
sarà un’esperienza unica e immersiva. Dimostreremo che tutela e valorizzazione
sono la stessa cosa e che possono raggiungere standard qualitativi altissimi”.
Dati 2017
del Museo Archeologico Nazionale di NapoliGrazie ai Fondi Pon Fesr 2014 – 2020
(valore totale 15.865.768,86 €), entro l’autunno di quest’anno verranno di
nuovo consegnate al pubblico le sale dedicate alla Preistoria e alla Magna
Grecia: spazi che, dopo le precedenti riaperture delle sezioni Egizia ed
Epigrafica, andranno ad accrescere la percentuale di area espositiva
permanente, attualmente attestata intorno al 60% su una disponibilità
complessiva di 14.616 mq. Senza contare i giardini storici interni (3.190 mq in
totale), fruibili al 70% e che, in previsione della bella stagione, si rivelano
preziosi per il relax (l’attesa apertura della caffetteria interna è, in ogni
caso, prevista in primavera). Lavori in corso che potranno essere seguiti passo
passo sui social grazie all’hashtag #MANNATWORK. Oltre al riallestimento
dell’ala occidentale al pianterreno, alla ristrutturazione delle coperture e
del cosiddetto Braccio Nuovo, il rilancio del “Museo” partenopeo per
antonomasia punterà sull’efficientamento energetico, sul potenziamento
dell’accessibilità (in modo particolare, da parte dei visitatori con disabilità)
e sulla valorizzazione delle opere conservate nei depositi.
Il Museo
Archeologico Nazionale di Napoli
A tal
proposito, volati i Longobardi a San Pietroburgo, l’istituzione di Piazza
Cavour sta già affilando le armi per Pasqua: “Alla scoperta dei tesori del
MANN” è infatti la prima delle quattro tappe che, ad ogni cambio di stagione,
proporrà un focus su pezzi restaurati, provenienti dai depositi o da quelle
mostre internazionali che vedono il MANN attivissimo nel tessere una fitta
trama di relazioni (nell’anno in corso, si calcola che circa 561 reperti
usciranno dai suoi “forzieri)”. La primavera dunque sboccerà con alcuni
ritrovamenti effettuati nella Caserma dei Gladiatori a Pompei, temporaneamente
“emigrati” nel 2017 prima a Houston nel Museum of Natural Science e
successivamente ad Atlanta nel Museum of Natural History. Si tratta, in
particolare, dell’elmo di murmillo con la rappresentazione delle Muse, di
quello del provocator e di due schinieri di thraex o di hoplomachus. Pronti a
scatenare l’inferno… in biglietteria?
Anita Pepe -
Nata a Torre del Greco, è docente di discipline letterarie nella scuola
pubblica e giornalista pubblicista. Dal 1990 collabora con periodici,
quotidiani, siti e riviste di settore. Ha scritto testi critici per mostre,
progetti e interventi in spazi privati e istituzionali. Episodicamente, si cimenta
in divagazioni letterarie e note di costume. Il suo blog è www.anitapepe.it.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου