Nuova
ipotesi mette in discussione il Cavallo di Troia: secondo l'archeologo navale Francesco Tiboni,
ricercatore dell'Università di Marsiglia, non era un cavallo, ma una nave
Fenicia.
A cura di
Antonella Petris, 17 febbraio 2018
Nuova
ipotesi mette in discussione il Cavallo di Troia: secondo l’archeologo navale Francesco Tiboni,
ricercatore dell’Università di Marsiglia, non era un cavallo, ma una nave, una
tipica imbarcazione ideata dai Fenici, dotata di una caratteristica polena, a
forma di una testa equina.
L’equivoco
millenario sarebbe nato da un errore nella traduzione dei testi dell’Iliade –
che narra di una macchina da guerra usata dai greci per espugnare la città di
Troia – successivi a Omero, ai quali si ispirò lo stesso Virgilio per comporre
l’Eneide. Secondo Tiboni, il manufatto realizzato dai greci per penetrare nelle
mura di Troia non sarebbe stato letteralmente un cavallo, in greco “hippos“,
bensì un tipo di nave fenicia che veniva abitualmente chiamata, appunto,
“hippos“.
Secondo
Tiboni, quella del Cavallo di Troia è stata “una delle prime e più clamorose
falsità della storia”. Il concetto e come si è arrivati alla “verità” lo
spiegherà direttamente Tiboni a TourismA, il salone internazionale
dell’archeologia e del turismo culturale, domani, domenica 18 febbraio, alle
ore 9.30, con una conferenza nell’auditorium del Palazzo dei Congressi di
Firenze.
“Hippos
(cavallo in greco) era infatti il nome di un tipo di nave antica dei Fenici e
da questo grosso equivoco è nato tutto. A parlare di questo ‘cavallo’
nell’isola greca di Myconos in realtà furono molti autori a partire dal VII
secolo prima di Cristo -ricorda Tiboni – Non ne parla quindi solo Omero anche
se quella narrata dal grande autore è la versione più nota. Successivamente
l’episodio del cavallo ha cominciato a farsi strada entrando nell’immaginario
collettivo arrivando fino ai giorni nostri”.
Tiboni
sempre dalla kermesse fiorentina parlerà anche di altri casi simili. L’arca di
Noè che non era un’arca, ma che comunque dice qualcosa di vero sulle coppie di
animali che vennero salvate. Quella di domani è la giornata conclusiva di
TourismA. La manifestazione dedicata al passato e all’archeologia si concluderà
con l’intervento di Alberto Angela, padrino del salone internazionale
dell’archeologia.
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