L'ex
ministro greco delle Finanze lancia il tour elettorale per le Europee 2019: si
vocifera che correrà in Germania. E corteggia il M5s.
Ivan Francese, 13/06/2018
Yanis
Varoufakis inizia la campagna elettorale in vista delle elezioni europee del
2019, quando si vocifera che si candiderà in Germania con la sua lista
"Diem 25".
E apre le
danze attaccando il nuovo punto di riferimento della destra europea: Matteo
Salvini. Lo fa con parole durissime, nel corso di un colloquio con l'Huffington
Post a margine di un incontro a Roma. Il nuovo ministro dell'Interno è definito
"fascista" e il suo operato dipinto con toni violenti: "Ha
dichiarato guerra alla civiltà. Ha predicato xenofobia in tutta la campagna
elettorale, ora passa ai fatti. Dov'è la sorpresa? Il problema sta nel consenso
che ha, ma non si può votare per lui e poi scandalizzarsi...".
L'ex
ministro delle Finanze della Grecia si affanna a percorrere l'Europa in lungo e
in largo, nell'ambito del tour elettorale della sua lista transnazionale per
una "alternativa europea, prima che l'Europa mangi se stessa". In
quest'ottica non è un caso che sia proprio la Germania, considerata a torto o a
ragione la "grande punitrice" della Grecia negli anni duri della
Troika, il Paese scelto da Varoufakis.
Il sogno
sarebbe quello di correre per la poltrona di presidente della Commissione Ue:
un presidente, naturalmente, rivoluzionario. Un presidente che porti la lotta
ai poteri forti nel cuore della nazione simbolo dell'establishment europeo,
nella rocca dello status quo imperniato intorno all'asse franco-tedesco. Prima
bisognerà passare dalle primarie online, previste per il prossimo autunno, ma
la candidatura dell'economista ellenico è forte.
Gli alleati
italiani di Varoufakis: Pizzarotti e De Magistris
Alleato con
l'inglese Jeremy Corbyn e con il fondatore di Wikileaks Julian Assange, in Italia
Varoufakis può contare sul supporto di due sindaci dell'area della sinistra
dissidente: il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris e quello di Parma
Federico Pizzarotti. L'obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è quello di
corteggiare alcune frange del MoVimento Cinque Stelle fra le più insofferenti
alla virata a destra del nuovo esecutivo di coalizione con la Lega.
"Sui
singoli temi parliamo con tutti ma non con i fascisti – argomenta l'ex ministro
del governo Tsipras – con i Cinque Stelle per esempio possiamo parlare del
reddito di cittadinanza." Ad Atene Diem 25 arriva appena al 5%. In Italia
la china da risalire è ancora più erta.
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