Vittore Carpaccio, Scuola Degli Albanesi, Miracolo Della Verga Fiorita Vittore Carpaccio, Scuola degli Albanesi, miracolo della Verga Fiorita.
Dove si
trovano i discendenti degli scutarini dopo la resa del Castello di Scutari in
Albania.
Gino Luka, 11 06 2018
La guerra di
Chioggia tra Genova e Venezia ebbe fine l’8 agosto dell’anno 1381, con la pace
di Torino. Secondo il trattato, pur uscendo vincitrice, Venezia dovette cedere
la Dalmazia all’Ungheria, ma riuscì ad annettere molti altri possedimenti
albanesi, tra questi: Durazzo (1392), Scutari (1396), Alessio e Divastro
(1403). La popolazione era stata decimata a causa della guerra ma anche per via
della peste.
Verso la
metà del XIV sec. la situazione politica in Albania era molto instabile perciò
molti albanesi, specialmente mercanti, emigrarono a Venezia dove furono accolti
a braccia aperte.
Molti degli
immigrati albanesi furono utilizzati all’inizio come marinai e mercenari: i
famosi stradioti o cappelleti (nome che deriva dal nome di un tipico elmo, in
acciaio o cuoio che loro portavano durante la battaglia). Gli stradioti o
stratioti (greco: στρατιώτες, stratiotes; albanese: stratiotët) guerrieri in
genere albanesi ma anche greci, erano soldati a cavallo armati alla leggera
conosciuti per il loro coraggio ed efficaci nei loro assalti.
Gli
stradioti o stratioti (greco: στρατιώτες, stratiotes; albanese: stratiotët)
guerrieri in genere albanesi ma anche greci
Dal XV
secolo fino alla metà del XVIII sec. gli stradioti erano molto apprezzati e
ingaggiati dalla Repubblica di Venezia e dal Regno di Napoli ma, anche altri
Stati dell’Europa centro-meridionale li hanno assoldati nei loro eserciti.
Galea
veneziana XII-XV sec. L’uso dei rematori continuò, sino all’ultimo secolo della
Serenissima. Il nome galea deriva dal greco γαλέoς (galeos), cioè “squalo”
perché richiamava la forma di tale pesce.
A quei
tempi, la maggior parte degli albanesi proveniva dalla Morea (allora la
penisola del Peloponneso), dove vivevano in gran numero.
Sala del
Maggior Consiglio – Palazzo Ducale (Venezia)
Mentre nel
meridione, per i servizi militari resi, gli stradioti furono ricompensati con
la concessione di alcuni territori, ancor oggi esistenti nel sud d’Italia, in
veneto non sono rimasti insediamenti stabili.
Il flusso
migratorio continuò anche nel 1388 mentre la Serenissima concedeva l’arrivo di
altri albanesi, preferibilmente di confessione cattolica, su navi provenienti
da Ragusa e da Dulcigno, porto a Montenegro.
L’età minima
era di dieci anni e dovevano pagare sei ducati per attraversare l’Adriatico.
Chi non poteva pagare, doveva lavorare gratuitamente per almeno quattro anni
per lo stato veneziano ma visto che il fabbisogno della città di manodopera era
molto più grande allora il Senato decise di ridurre il prezzo a quattro ducati
e la durata del lavoro alternativo, per pagarsi il viaggio, a due anni.
Ducato d’oro
del XIII secolo
In Albania,
dopo l’estinzione della famiglia dei Balsa, gli abitanti di Scutari avevano
ottenuto la protezione di Venezia: nel 1474 sostennero lo scontro contro
l’esercito turco guidato da Suleiman pascià. Nel 1479, Antonio di Lezze lasciò
la cittadella difesa eroicamente, con 450 uomini e 150 donne che lo seguirono a
Venezia portando gli oggetti sacri, le armi e quanto era rimasto delle loro
ricchezze.
Venezia –
Scuola degli Albanesi – Vittore Carpaccio – La nascita della Vergine
La piccola
comunità albanese della città di Scutari, sopravvissuti dall’assedio dei
Turchi, si rifugiarono nel territorio della Repubblica veneta e in seguito si
sistemarono presso la Cittadina di Gradisca (città nel Friuli d’Italia)…
Referenze:
Nadin,
Lucia: Una storia di incontri e secolari legami, Regione Del Veneto, 2013.
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