Esce
'Credere al meraviglioso' sulla potenza dei miti greci
(ANSA) -
ROMA, 18 GIU - CHRISTOPHE ONO-DIT-BIOT, CREDERE AL MERAVIGLIOSO (BOMPIANI, PP.
221, EURO 17,00) Un uomo crocifisso dal dolore per la morte della donna amata,
che non riesce a essere padre. Riparte dalla sofferenza di César, che ha perso
la sua Pat il nuovo romanzo di Christophe Ono-dit-Biot, che può essere
considerato il seguito di 'Immersione'. E' una storia straziante dove arriva la
luce che porta a 'Credere al meraviglioso' (Bompiani), attraverso la forza dei
miti greci. "Non c'è mai stato bisogno come ora di storie e narrazioni.
Nei miti, da Edipo a Orfeo, gli antichi
greci hanno riassunto tutta l'esperienza umana. Questo libro dimostra che nel
mondo contemporaneo la forza di questi miti è intatta" dice all'ANSA lo
scrittore francese, vicedirettore del settimanale 'Le Point'.
E sottolinea: "'Credere al
meraviglioso' è un modo di combattere contro questa epoca che vive solo nel
presente, senza essere capace di goderselo. Un modo di reintrodurre l'idea che
ci sono tante persone venute prima di noi e che sarebbe un errore terribile
gettare alle ortiche tutte le storie che ci sono state prima. Perchè si sappia
che abbiamo ancora bisogno dell'antichità e costruiremo il futuro solo se
prendiamo coscienza della potenza di questo passato".
A Ono-dit-Biot piaceva che un uomo di oggi
fosse salvato dalle storie che gli raccontavano da bambino, quelle che vengono
dalla culla del Mediterraneo. Così accade a César, un personaggio che esiste
fin dal suo primo romanzo, 'Disgregato' del 2000. "Sono quasi 18 anni che
gioco con lui. E' quasi un alter ego - racconta lo scrittore - che mi permette
di cavalcare la mia vita. Dopo 'Immersione' le persone mi chiedevano: ma che
cosa succederà al bambino e a César ora che Pat non c'e' più?. E allora, come
gli dei antichi, sono risceso nel suo mondo per salvarlo dal caos. Quando si
protegge il fuoco sacro dei miti, un giorno arriva una ricompensa".
Succederà così a César quando Nana, studentessa di architettura, greca,
appassionata come lui di autori classici e mitologia greca, diventerà sua
vicina di casa. "César non ha con Nana una vera storia d'amore, ma è ancora
meglio perchè è quasi una storia di resurrezione. Ed è anche un modo per me di
pagare i miei debiti a tutte le persone che mi hanno trasmesso questa
conoscenza e mi hanno permesso di accedere a questo immaginario, di cavalcare
Pegaso, di tramare nei festini cannibali di Tieste o di succhiare il seno della
lupa" racconta lo scrittore che quando era piccolo e viveva in Normandia
ha avuto la fortuna di "avere una docente di greco antico che mi ha
insegnato a decifrare le lettere dell'alfabeto greco" dice.
César per le strade deserte dell'estate parigina e poi verso isole
vicine e lontane ridà soprattutto a César la forza di essere padre di un
bambino che assomiglia tanto alla madre, la sua Pat.
E poi c'e' una cosa apparentemente
inspiegabile, quella studentessa greca sembra sapere molte cose su di lui.
"E' come se gli dei fossero ancora tra
noi. L'idea che mi interessa molto, una lezione per la nostra epoca, è che gli
dei non sono molto diversi dagli uomini" dice lo scrittore che si è
divertito in 'Credere al meraviglioso', pubblicato nella traduzione di Berenice
Capatti, a cancellare i riferimenti mitologici ma, se si è appassionati di
mitologia, si può leggere la storia a un livello più profondo.
"Sappiamo di essere mortali ma, come
riuscire a vivere con questa idea? Nana può essere vista come una studentessa
greca ma è anche il diminutivo di Atena e si può immaginare che sia la vera
dea. Forse è scesa sulla terra per salvare questo uomo che ama fin
dall'infanzia, riportarlo in vita e mostrargli che deve essere un padre. Sta al
lettore credere quello che vuole" sottolinea l'autore che è nato nel 1975.
L'esperienza dell'antichità, per Ono-dit-Biot "ci mostra che siamo stati
diversi da ciò che siamo oggi. La cultura è innanzitutto esperienza dell'altro.
Ciò che succede in Europa oggi è il risultato di aver dimenticato quella
cultura" dice con determinazione.
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