6 giugno
2018 - MILANO (Finanza.com) Quattro anni dopo la fine della crisi del
debito sovrano in Europa, le banche hanno compiuto progressi significativi nel
ripulire i portafogli, ma per alcune banche gli elevati stock di 'crediti
problematici' rimangono ancora un peso. A dirlo Moody's nel report "Banking - Europe; Despite
significant progress, problem loans are still an issue for some large
banks".
I livelli di
crediti deteriorati (Npl), si legge nel rapporto dell'agenzia di rating, erano
particolarmente elevati nel 2013 post crisi del debito sovrano, quando si
attestavano al 6% in media dei prestiti complessivi, sulla base di un campione
di 28 grandi banche europee. Quel rapporto è ora sceso a circa il 4%: un
miglioramento significativo, anche se i progressi non sono convincenti per
tutte le banche. "Gli ingenti stock di crediti deteriorati rappresentano
una fonte di preoccupazione per le autorità di vigilanza europee", afferma
Alain Laurin di Moody's, secondo la quale "in alcuni Paesi gli alti
livelli di Npl potrebbero pesare sulla capacità delle banche di sostenere la
crescita economica". E infine soffermandosi sui singoli Paesi, Moody's
ricorda che gli Npl sono sopra il 30% in Grecia e a Cipro, mentre in Italia
sono all'11%, in Polonia al 5,8% e in Spagna al 4,5 per cento.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου