Carlo
Masseni sogna di trasferirsi a Milos nelle Cicladi. "Ci sono stato tante
volte perché lì c'è la nostra origine"
Giovanni Masini - 10/05/2018
La segnalazione arriva in redazione quasi per caso: al capolinea
dell'autobus 80, in piazza De Angeli, un autista inganna il tempo in attesa di
partire studiando greco antico.
Nel caos del traffico dell'ora di punta, aspetta a motore spento
ripassando declinazioni e aoristi, come il più diligente dei liceali.
Contattato l'ufficio stampa di Atm, si scopre che il misterioso
grecista dell'80 è Carlo Masseni, aitante 52enne dall'inconfondibile accento
lombardo che da quasi tre decenni percorre le strade di Milano alla guida di
autobus e filobus. Lo incontriamo in un bar di periferia di fronte al deposito
di via Novara, sotto la pioggia fine e battente di inizio aprile. La stretta di
mano vigorosa, dalla tasca del giaccone blu spunta una piccola grammatica per
principianti: «Per me il greco è una passione, che mi piace coltivare appena ho
un minuto libero - racconta - Sono stato in Grecia almeno 25 volte ma
quest'estate ho deciso che dovevo imparare a parlare la lingua. Ero sull'isola
di Zante, nelle isole Ionie: non mi bastava parlare qualche frase in inglese,
volevo saperne di più. Così ho chiesto a una donna del luogo, che ha iniziato a
insegnarmi prima l'alfabeto e poi qualche parola delle più comuni».
Ritornato a Milano, il passo è stato breve: comprato un libro con
i primi esercizi di base, ha iniziato a studiare in ogni momento libero, anche
a bordo dell'autobus in attesa dell'inizio del turno. Su Facebook si è iscritto
a un gruppo di studenti di greco attraverso cui è entrato in contatto con una
professoressa di liceo che lavora in Sicilia. I due hanno iniziato un corso di
lingua a distanza, con tanto di frasi da tradurre ed esercizi da correggere
inviati via WhatsApp. Ogni tanto, per rompere la routine, Masseni le racconta
la propria giornata quotidiana nella lingua di Sofocle e Platone oppure
chiacchiera su Skype con una donna greca residente a Roma, conosciuta sempre
sui social network. Un vero e proprio autodidatta che integra con l'e-learning
lo studio tradizionale di una lingua che molti, a torto, considerano marginale.
Ma l'amore per la lingua non si può separare da quello per la
gente ellenica. «I greci son il popolo più ospitale del mondo, se meriti e li
rispetti ti danno il cuore. Dopo tanti anni e tante vacanze ho sentito
l'esigenza quasi fisica di poter comunicare nel loro idioma - prosegue -
Studiare apre la mente, è molto meglio di stare su Facebook o di scendere dal
bus per fumare una sigaretta. Anche se ho una pausa di quattro minuti tiro
fuori il mio libro e ripasso qualche pagina».
Nonostante le bonarie ironie dei colleghi, che lo «prendono per
pazzo» e gli consigliano piuttosto di studiare l'inglese, Masseni non demorde
dal suo progetto. E i risultati si vedono: in pochi mesi è riuscito a imparare
non solo a leggere l'alfabeto ma anche a tradurre le prime frasi più facili.
Con un sogno del cassetto: aspettare la pensione - fra otto anni -
per trasferirsi in Grecia almeno sei mesi all'anno. L'obiettivo è l'isola di
Milos, nelle Cicladi, patria della celebre scultura di Venere esposta al Louvre.
«Non mi piacciono i posti troppo affollati di turisti, dove non riesco a
entrare in contatto con la popolazione locale - fantastica prima di iniziare il
turno serale - Preferisco un posto più tranquillo, dove vivere le loro
abitudini e la loro cultura: lì c'è la storia di tutti noi, si respira
nell'aria».
Un'aria che
aspettando la pensione - o almeno la prossima estate - è possibile sognare
ripetendo qualche frase in greco, con la mente all'Ellade.
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