Da uno studio su Elena di Omero, Euripide, Hofmannsthal, Ritsos
Elena Questa
sera alle ore 21 al Teatro Openjobmetis di PIAZZA REPUBBLICA A VARESE va in
scena Elena di Sparta nel quale SILVIA PRIORI RIBALTA IL MITO restituendo
dignità alla donna con uno spettacolo sulla resistenza al femminile. Una
miscela di teatro, danza orientale e musiche epiche. Uno spettacolo sulla
bellezza, sulla ricerca della felicità e sulla resistenza “Perché chissà, là
dove qualcuno resiste senza speranza è forse là che inizia la storia umana e la
bellezza dell’uomo” scriveva Ritsos. Degrado, abbandono, senso di vuoto e
caducità caratterizzano l’aspetto e l’animo della vecchia Elena , che vede
scorrere lentamente davanti a sé il ricordo di ricchezze, glorie, invidie e
bellezza. Bellezza, soprattutto. Com’è difficile andare incontro alla vecchiaia
per colei che era così bella, intatta, provata.
1 GIUGNO 2018
Cosa resta a
questa Elena? Quale gioia, quale amore, quale amante, quale libertà? Chi è
Elena?
Silvia
Priori “La mia Elena ribalta il mito e rivaluta la figura della donna e le
restituisce la sua dignità. Un personaggio estremamente attuale che ha sempre
fatto parte del vissuto culturale e dell’immaginario popolare. Una donna
archetipo, un po’ come Eva, considerata responsabile di tutto che urla e si
ribella a Dio stesso, suo Padre. In Elena la ragione di Stato, la volontà
altrui la costringe a scelte obbligate, ed anche l’amore con Paride è effimero,
passeggero, come un raggio di luce che si conficca nella notte più buia e si
perde. Una figura immortale come Ermengarda, la Monaca di Monza, Maria Stuarda,
Anna Bolena, Giovanna D’Arco, donne sconfitte dalla loro stessa ambizione di
essere vive e pensanti. “
Problemi
ancora attuali
Silvia
Priori “ Ancora tante donne oggi subiscono, soffrono, resistono e cedono ma
tante combattono fino alla fine e oltre lasciando tracce indelebili. La mia
Elena è una donna sola, che ormai vecchia e sfiorita, rivive attraverso un
percorso a ritroso i momenti decisivi della sua vita tumultuosa interrogandosi
su ciò che è effimero e su ciò che è sostanziale. La mia Elena è una donna come
molte ce ne sono oggi, che sogna la felicità e l’ amore puro ma conosce molto
bene il sapore della rinuncia, costretta dal padre Tindaro, desideroso di
garantire prosperità al suo regno, a scegliere come sposo l’ odioso Menelao che
la costringerà nelle mura del suo palazzo ritenendola incapace di generare un
figlio maschio.”
Elena La
dicotomia tra dolcezza e combattività
Silvia
Priori “La mia Elena è una mamma che piange la sua bambina, la piccola Ermione,
che essendo nata femmina e quindi inutile al trono, le viene strappata via da
Menelao per farla allattare da una schiava. Il suo bel palazzo si trasforma
così in una prigione, un luogo oscuro, silenzioso, senza occhi e senza
orecchie. Per anni prigioniera di Menelao e poi prigioniera di un’ infinita
guerra a cui assiste con l’ anima che brucia. La mia Elena smantella l’
archetipo che la mitologia ci ha tramandato e che la immortala come la bella,
la dea, la prostituta, la cagna! La mia Elena è l’ Elena di Sparta che lotta
contro gli dèi per averle riservato quel destino ingrato. Gli dèi le diedero in
dono la bellezza, ma sebbene non l’ abbia mai considerata un valore, ne fu
vittima. La mia Elena trascorre la sua vita a costruire cavalli di Troia contro
l’ ingiustizia, il potere, l’ abbandono, il disamore e la solitudine. Una
storia eccitante in cui Elena, sempre trattata da reietta, da donna ammaliante
ed ammaliatrice, si trasforma in creatura umanizzata, succube di una “ragione
di Stato“, come Ermengarda, come Francesca, come la monaca di Monza. “
Un messaggio
in linea con il periodo che la donna sta attraversando
Silvia
Priori “E’ un messaggio attuale quello che si svela, con implicazioni
psicologiche complesse, dove non si vogliono distruggere gli eroi maschili, ma
semplicemente affermare la pari dignità dei sessi, dove nessuno ha il diritto
di imporre scelte di vita che soffocano la personalità ed il diritto ad una vita
consapevole, dove non sentirsi oggetto, ma persona. Vorrei ridisegnare questo
modello di donna, che sembra essere immortale nel subconscio collettivo e che
ahimè continua a influenzare negativamente lo sguardo verso la figura
femminile; vorrei dare alla mia Elena colori più tenui e densi, che abbiano il
sapore del riscatto dopo secoli di condanne, da parte di uomini e donne. La mia
Elena ribalta il mito, esprime il senso di un desiderio di uguaglianza tra
persone, che, indipendentemente dal sesso, deve trovare una sua collocazione
nella mente e nella realtà di tutti. La mia Elena, sei tu, una figura
estremamente umana, fragile e con un profondo valore etico, spirituale e
sociale.”
INGRESSO
GRATUITO
Lo
spettacolo sarà preceduto da un Tavolo di confronto sul tema dello spettacolo
VENERDÌ 1
GIUGNO h 18.00
SALONE
ESTENSE – VARESE – TAVOLO DI CONFRONTO
“ELENA: UNA
RESISTENZA AL FEMMINILE – DALL’ ETA’ GRECA A OGGI”
Interverranno:
Rossella
Dimaggio Assessore ai Servizi educativi e Pari Opportunità del Comune di Varese
“LA BELLEZZA FEMMINILE TRA STEREOTIPO E REALTA’”
Francesca
Berlinzani Docente di Storia Greca Università degli Studi di Milano e dell’
Università della Svizzera Italiana di Lugano – Svizzera “LA DONNA NELL’ ANTICA
GRECIA”
Paola
Biavaschi Docente di Diritto romano e diritti dell’ antichità dell’ Università
dell’ Insubria di Varese ELENA COME EMBLEMA DEL TRADIMENTO DELL’ IMMAGINE
FEMMINILE. RIFLESSIONI TRA ARISTOTELE E I SOCIAL NETWORK.
Carla
Castelli Docente di Lingua e Letteratura Greca dell’ Università degli Studi di
Milano “ LE VISIONI DI ELENA NELLA LETTERATURA GRECA”
Giuseppina
Di Maria Presidente dell’ UNITRE Varese “ELENA NEL TERZO MILLENNIO”
Alessandro
Ferrari Docente di Diritto ecclesiastico e canonico dell’ Università dell’
Insubria di Como “LA DONNA DAL PUNTO DI VISTA RELIGIOSO DALL’ ANTICA GRECIA AD
OGGI”
Amalia
Kolonia Docente di Lingua e Letteratura Neogreca dell’ Università degli Studi
di Milano “ELENA DI RITSOS”
Silvia Romani Docente di Storia delle
Religioni dell’ Università degli Studi di Milano “ ELENA REGINA DI SPARTA
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