Inizia
giovedì 21 giugno al Teatro Grande di Pompei la seconda edizione di Pompeii
Theatrum Mundi, la rassegna di drammaturgia antica promossa dal Teatro Stabile
di Napoli-Teatro Nazionale in collaborazione con il Parco Archeologico di
Pompei.
Forte del
successo di pubblico riscosso alla prima edizione, il progetto quadriennale
immaginato per il Teatro Grande del più imponente sito archeologico del mondo
qual è Pompei, si inserisce nel più vasto programma di promozione del Parco
Archeologico campano.
Nell’affascinante
atmosfera degli Scavi, sul palcoscenico del Teatro del II sec. a.C., andrà in
scena un nuovo ciclo di testi classici con quattro grandi opere, tre delle
quali in prima assoluta: Oedipus di Robert Wilson, Medea dei coreografi Emio
Greco e PieterC. Scholten, Salomè di Luca De Fusco e da Siracusa Eracle secondo
Emma Dante.
Giovedì 21 in prima assoluta andrà in scena alle 21.00 sul
palcoscenico del teatro romano la Salomè di Oscar Wilde, nella traduzione di
Gianni Garrera, su adattamento e regia di Luca De Fusco, che vede protagonisti:
Eros Pagni nel ruolo di Erode, Gaia Aprea in quello di Salomè, Anita Bartolucci
nei panni di Erodiade, Giacinto Palmarini in quelli di Iokanaan. Con loro
condividono la scena Alessandro Balletta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta, Luca
Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Carlo Sciaccaluga,
Paolo Serra, Enzo Turrin.
«Salomè – scrive nelle note Luca De Fusco – è un grande archetipo,
un simbolo eterno di amore e morte…i registri che Wilde usa oscillano tra il
drammatico, l’ironico, l’erotico, il grottesco in una miscela molto ambigua e
di difficile rappresentazione proprio per i suoi meriti, ovvero per la sua
originalità, che la fa solo in apparenza somigliare ad una tragedia greca
mentre in realtà ci troviamo di fronte ad un’opera unica nel genere. È inoltre
enigmatica ed inafferrabile la natura della protagonista e il suo desiderio di
amore e morte che non trova logiche spiegazioni. Credo che l’amore/odio di
Salomè per Iokanaan sia figlio di quel desiderio mimetico su cui l’antropologo
René Girard ha scritto pagine memorabili. In sostanza, a mio avviso, Salomè ama
talmente il profeta da volersi trasformare in lui stesso. Non può e non vuole
uscire da una dimensione narcisistica dell’amore e quindi si specchia nel
profeta».
Lo spettacolo replicherà venerdì 22 e sabato 23 giugno sempre alle
ore 21.00. La durata è di 1h 30’ e tutte le informazioni su servizio navetta,
visite guidate, parcheggi e ristoranti convenzionati, sconti e agevolazioni è
possibile trovarle al sito www. teatrostabilenapoli.it
PROGRAMMA POMPEII THEATRUM MUNDI
21 giugno 2018 23 giugno
2018
Salomè
5 luglio 2018 7 luglio
2018
Oedipus
12 luglio 2018 14 luglio
2018
Non solo
Medea
19 luglio
2018 21 luglio 2018
Eracle
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