Accordi tra Stati e non accordo europeo, la
Merkel ammette fallimento “grazie”all’Italia. Di Maio fa il trapezista ed
annuncia il taglio dei vitalizidi Giuseppe Diego Vernaleone.
Tria frena il Di Maio “Cetto La qualunque” e
questo vira sui vitalizi. Il populismo di ritorno farà tremare i cinque stelle.
Gli italiani hanno riempito le piazze, ed i teatri grillini, indignandosi per
indennità e “pensioni” parlamentari ma oggi si aspettano i fatti. Le promesse
del candidato Antonio Albanese (Cetto La qualunque) assomigliano al mondo
diverso prospettato da alcuni protagonisti governativi ma c’è un manifesto
elettorale, in uno dei film del comico, che indurrà gli italiani a non
accontentarsi: “Prima voti, poi rifletti!” e questo succederà inducendo
Salvini, forse, a staccar la spina da qui a 10 mesi; “trainarsi” in una
coalizione, quella del centrodestra compatta in ogni realtà territoriale,
conseguire la maggioranza azionaria dell’80% e governare senza il “giallo” (il
colore dei grillini, rispetto al verde leghista, liquidando così il governo
giamaicano).
Si, “prima voti e poi rifletti” sarà il
viatico nazionale. Chi spiegherà ai milioni di italiani, speranzosi di
attendere magari dopo l’estate l’avvio del reddito di cittadinanza, che per ora
se lo dovranno sognare visto l’esternazione del Ministro Tria? Chi non ha lavoro
sarà felice di non ricevere quanto prospettatogli in cambio della limatura del
vitalizio ad un migliaio di parlamentari? Ecco perché i cinque stelle rischiano
la seconda parte dello slogan di Cetto La qualunque: “... poi rifletti!” e
Salvini, che lo sa bene, potrebbe non voler farsi risucchiare dal “populismo di
ritorno” per giustificare altrui promesse. Quindi far cassa con la battaglia
europea che ha messo in crisi, a casa sua, anche la granitica Merkel, far
propria l’esternazione garantista del Papa sui migranti :"ogni Paese deve
farla con prudenza: tanti rifugiati quanti può integrarne” e chiedere il
consenso sull’unico atto a costo zero prospettato in campagna elettorale e
mantenuto dal primo giorno di governo e poter usare, ma in positivo, lo slogan
di Cetto La qualunque.
Ecco perché potrebbe non dare il tempo agli
italiani di riflettere in modo completo anche sull’attività grillina. Conscio
che la luna di miele possa non durare più di dodici mesi, sicuro che le
prospettive economiche per le casse degli italiani non si concretizzeranno e
non saranno alleviate se deputati e senatori avranno, o meno, una “pensione”,
chiederà di “riflettere” elettoralmente ed in questi mesi non spegnere il
braccio di ferro europeo (non ultima la possibile comparazione che farà di non
far la fine della Grecia oramai di proprietà germanica, avendo i tedeschi
acquistato ogni infrastruttura ellenica). Continuare a portare risultati
politici in dote leghista sul riconoscimento europeo del volere italiano (i
detrattori però lo chiameranno isolamento) come l’ultima ipotesi della stessa
Merkel, sull’accoglienza extracomunitaria, di aprire ad accordi tra Stati e non
più unica azione comune che sino ad ora ha lasciato, e non tutelato, il nostro
Paese in “balia del Mediterraneo”. Ecco perché non correrà il rischio che
l’italiano possa interpretare, anche contro lo stesso Salvini, il manifesto
elettorale del comico Cetto La qualunque: “Prima voti e poi rifletti!” dovendo
accollarsi anche quanto non mantenuto dai vincenti cinque stelle lo scorso 4
marzo.
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