I massimi rappresentanti dei principali Paesi e delle istituzioni
di Bruxelles invocano la stabilità, ma rischiano di alimentare l'astio nei
confronti della Ue. La cancelliera paragona, non a caso, la situazione italiana
a quella vissuta da Atene
28 maggio 2018
L’auspicio ricorrente è che le prossime elezioni consegnino
all’Italia un governo stabile, ma soprattutto pro-europeo. Nei commenti
pronunciati all’indomani della decisione di Sergio Mattarella di non dare
seguito alla formazione del governo Lega-M5s, i leader dell’Ue e i massimi
rappresentanti dei principali Paesi e delle istituzioni di Bruxelles rischiano
di alimentare il risentimento di coloro che vedono nell’Unione il principale
ostacolo all’autodeterminazione dei singoli Stati.
Il commento più forte porta la firma di Angela Merkel. Se il suo
portavoce Steffen Seibert in mattinata aveva rilasciato virgolettati calibrati
con il bilancino (“Il nostro rispetto per la democrazia italiana e per le sue
istituzioni democratiche ci impone adesso di aspettare quale governo reggerà il
Paese e con quali idee si rivolgerà a noi e ai partner europei”), nel
pomeriggio la cancelliera ha pronunciato parole più politiche: “Vogliamo
collaborare con tutti i governi, ma ci sono anche dei principi nell’eurozona”,
ha detto la cancelliera rispondendo ad alcune domande sulle difficoltà future
con l’Italia al Global Solutions Summit a Berlino. “Ovviamente ci saranno dei
problemi – ha tenuto a puntualizzare – anche all’epoca, con la Grecia di
Tsipras, ci furono problemi, e poi ci siamo accordati“. “Lavorammo per molte,
molte notti fino ad arrivare ad un accordo”, ha aggiunto. Ne vale la pena, per
la cancelliera, “l’Italia è un membro importante dell’Ue”. Poco prima,
arrivando a Bruxelles alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione, il
ministro per gli Affari europei, Michael Roth, auspicava che “si arriverà
presto a un governo stabile e pro-europeo in Italia”.
Emmanuel Macron, da parte sua, ha elogiato il “coraggio” e il
“grande spirito di responsabilità” di Sergio Mattarella. Rispondendo ai
giornalisti durante una conferenza stampa per la visita a Parigi del presidente
dell’Angola, Joao Lourenco, il presidente della Repubblica francese ha detto:
“Ribadisco la mia amicizia e il mio sostegno al presidente Mattarella che ha
davanti a sé un compito essenziale, quello della stabilità istituzionale e
democratica del suo paese. Ed è quello che fa con molto coraggio e un grande
spirito di responsabilità“.
“Io, come penso tutti gli italiani, ho piena fiducia nelle
istituzioni italiane, a cominciare dal presidente (Mattarella, ndr), che è il
garante della Costituzione, che è meravigliosa e molto solida – ha affermato da
parte sua Federica Mogherini, Alto Rappresentante della politica estera dell’Ue
– sono fiduciosa che le istituzioni italiane e il presidente proveranno che
stanno servendo come sempre gli interessi dei cittadini italiani, che
coincidono con la forza dell’Unione europea”.
La Spagna, anche lei impegnata in una crisi politica dopo che il
Psoe ha depositato una mozione di sfiducia contro il governo di Mariano Rajoy
(che sarà discussa giovedì e venerdì in Parlamento), ha commentato per bocca
del suo ministro degli Esteri, Alfonso Dastis. L’incertezza in Italia “non
aiuta certamente a garantire la stabilità” di cui “l’Europa ha bisogno in
questo momento”, ha dichiarato a Bruxelles. E sulla stabilità ha insistito
anche il Belgio: “Bisogna privilegiare soprattutto la messa in campo di un
governo stabile”, ha dichiarato il titolare degli Esteri, Didier Reynders,
sottolineando che “l’ideale è andare verso un governo con cui l’Ue possa
lavorare in modo efficace”.
La fotografia la scatta Clemens Fuest, presidente dell’istituto
economico tedesco Ifo, e tra i consiglieri economici della Merkel. “Cottarelli
è un ottimo economista” premette Fuest, ma “non penso sia quello che voleva la
Germania. Non viviamo in una società di esperti, ma viviamo in una società
democratica quindi un governo deve avere il sostegno del Parlamento e questo
esecutivo non ce l’ha, dunque temo che i due partiti populisti Lega e 5Stelle
ne escano ulteriormente rafforzati“.
Per Fuest “Cottarelli è la migliore intenzione possibile, ma non
ha il sostegno del Parlamento e questo aumenta l’incertezza e lascia l’Italia
in una situazione economica difficile”. Ora Roma, prosegue l’economista, “si
trova davanti due problemi concatenati: un alto debito pubblico e una bassa
competitività“. Dunque o porta avanti “un ulteriore consolidamento fiscale,
combinato con una moderazione salariale e le riforme strutturali, rimedi
dolorosi, o decide di uscire dall’euro. Questo renderebbe più facile ottenere
maggiore competitività ma le perturbazioni politiche ed economiche e i rischi
sarebbero ancora più gravi”. L’unica strada che Cottarelli può percorrere è
“spiegare agli elettori italiani che possono scegliere tra due scenari entrambi
non gradevoli”. “Non c’è una via d’uscita facile”, conclude.
A soffiare sul fuoco era stata in mattinata Marine Le Pen: “Per la
prima volta dalla crollo dei regimi autoritari in Europa, un Paese europeo
viene messo di fronte ad un reale colpo di Stato, il cui obiettivo è sovvertire
l’obiettivo delle urne e imbavagliare istituzionalmente la democrazia – si
legge in un comunicato diffuso dal Front National, principale partito
dell’estrema destra francese, modello della Lega formato nazionale di Matteo
Salvini – ovviamente dietro questo colpo di forza dobbiamo vedere la mano di
Bruxelles, dei mercati finanziari e della Germania”.
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