Dopo i 35
contagi in Francia, due casi in Spagna e Grecia. Esplode lo scandalo. E
Lactalis dà l'ordine ai distributori: "Togliere tutto dagli scaffali"
Sergio Rame - 14/01/2018
Terremoto
Lactalis. Dopo che in Francia 35 neonati si sono ammalati di salmonella per
aver consumato latte in polvere contaminato fabbricato nello stabilimento di
Craon, due casi di contagio sono stati registrati anche in Spagna e in Grecia.
Sono i primi
localizzati fuori dalla Francia. Lo scandalo assume così una portata mondiale.
Tanto che il colosso francese ha dato ordine di ritirare il latte in polvere in
ben 83 Paesi. "Oltre 12 milioni di scatole sono state ritirate", ha
detto l'amministratore delegato Emmanuel Besnier. Ai distributori è stato dato
l'ordine di "togliere tutto dagli scaffali".
"Siamo
di fronte a un caso gravissimo che tira in ballo la salute dei neonati -
afferma il presidente nazionale del Movimento difesa del cittadino, Francesco
Luongo - Ancora più grave il fatto che il latte contaminato sia rimasto sugli
scaffali di molti supermercati anche dopo che la Lactalis aveva chiesto già a
dicembre di ritirare tonnellate del prodotto". E mentre i marchi della
grande distribuzione ammettono errori nella "messa al bando" dei prodotti,
ma scaricano la responsabilità su Lactalis per aver trasmesso in modo errato i
riferimenti dei prodotti a rischio, le associazioni dei consumatori si
preparano a una maxi causa contro il colosso francese. "Anche perché -
ricorda Luongo - lo stabilimento coinvolto nello scandalo è lo stesso che già
nel 2005 era stato incriminato per alcuni casi di salmonella". Lo scorso
dicembre la magistratura francese aveva aperto un'inchiesta preliminare sulla
contaminazione da salmonella. Un'indagine che di fatto apre la strada a possibili
incriminazioni per attentato alla salute altrui e per omissioni relative ai
richiami efficaci di prodotto dalla rete di distribuzione. Il 10 dicembre
scorso era stato il governo francese ad annunciare un ritorno indietro di 7.000
tonnellate di prodotto, pari a 625 partite. Undici giorni dopo Lactalis aveva
poi raddoppiato le quantità di latte artificiale da ritirare dal mercato,
ovvero 720 partite di prodotto.
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