L’associazione
chiama a raccolta le istituzioni per salvare lo storico locale
Caffè Greco
addio, dopo 250 anni il bar simbolo di artisti ed intellettuali di via Condotti
rischia la chiusura. Un patrimonio del centro storico di Roma, che si appresta
a scomparire tra il silenzio delle istituzioni.
04/01/2018
Italia
Nostra Roma si appella al Presidente dell’Unesco Italia, Franco Bernabè,
“perché intervenga autorevolmente” trovando una soluzione concordata per lo
storico Caffè Greco di Via Condotti.
“Il destino
della sua dissoluzione, dopo 250 anni di storia italiana, deve essere impedito
ad ogni costo – scrive Italia Nostra in un comunicato – L’identità del Centro
storico di Roma è ridotta ai minimi termini, devastato da decenni di funzioni
improprie e multinazionali sempre in agguato pronte a rilevare tutte le
funzioni vitali del Centro storico, inghiottendo e trasformando tutto in nome
del profitto. Il Caffè Greco, nato nel 1790, svolgeva la sua funzione a Via dei
Condotti prima che in Francia scoppiasse la rivoluzione che ha dato inizio, in
tutta Europa, all’età moderna. Sarebbe riduttivo dare lo sterile elenco dei
personaggi illustri che hanno frequentato le famose sale da the nel più famoso
Caffè romano: l’elenco è infinito ed il rischio di dimenticare donne e uomini
illustri è altissimo.
Il Ministro
tace ed il Campidoglio gli fa eco.
Ma il Centro
storico di Roma spezzato, sbrindellato e smozzicato è ancora degno di essere
Patrimonio dell’Unesco se perde i pezzi di valore per strada senza che coloro i
quali hanno l’obbligo del rispetto delle leggi facciano sentire la loro voce
forte e chiara? Ministro Franceschini, Sindaca di Roma Raggi a furia di
eliminare dal Centro storico le funzioni che lo qualificano e lo rendono unico
al mondo, rimarranno solo finestre buie e luoghi privi di vita. Fino a quando
faremo finta che il Centro storico sia ancora Patrimonio dell’Umanità se si
permettono, nel silenzio più totale, furti quotidiani alla sua identità?”.
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