Σάββατο 13 Ιανουαρίου 2018

Grecia: diritto ordinario o sharia? Ora si può scegliere

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Il parlamento di Atene ha approvato una normativa che consente alla minoranza musulmana di decidere a quale legge affidarsi.

13/01/2018 

E' stata appena approvata, in Grecia, una normativa secondo la quale gli appartenenti alla minoranza islamica residenti nel Paese in caso di contese su questioni ereditarie o familiari (come divorzio, custodia dei figli e simili) in cui sono coinvolti membri della stessa comunità, potranno scegliere se avvalersi del diritto ordinario oppure della Sharia (la legge islamica), fino ad ora obbligatoria in forza dei trattati tra Grecia e Turchia seguiti al crollo dell'Impero ottomano (Sevres 1920 e Losanna 1923), i quali stabilivano che per i musulmani diventati cittadini greci restavano in vigore usanze e legge religiosa islamica.

Stando a quanto riportato dai media il provvedimento, a favore del quale si sono pronunciate, martedì 9 gennaio, tutte le forze politiche ad eccezione di Alba Dorata, è approdato in Assemblea in seguito alla denuncia presentata alla Corte europea dei diritti dell'uomo da una donna musulmana residente a Komotini, avente ad oggetto una disputa con le sorelle del marito defunto. La vedova - ricorda euronews - inizialmente aveva vinto un appello davanti alla giustizia secolare greca, ma nel 2013 la Corte suprema aveva stabilito che solo un mufti (giurisperito musulmano autorizzato ad emettere fatwa) avrebbe avuto il potere di decidere su questioni ereditarie che coinvolgevano membri della minoranza musulmana.

La normativa votata dal Parlamento di Atene - precisa Agenzia Nova - si riferisce a casi di diritto di famiglia riguardanti i circa 100 mila musulmani che vivono in territorio greco (soprattutto nella regione nord-orientale della Tracia, al confine con la Turchia) ed è stata inclusa in un pacchetto legislativo in base al quale, nel caso in cui non venga trovato un accordo tra le parti nel rivolgersi al rappresentante locale che amministra la legge islamica, la questione verrà portata dinnanzi ad un tribunale greco.

In proposito il premier di Atene ha parlato di “passo storico per la Gregia”, aggiungendo in un tweet che la normativa in questione “espande l'uguaglianza e l'equità” davanti alla legge “di cui godono tutti i greci senza condizioni”. Il capo del governo ha poi diffuso una nota in cui sottolinea che “come membro dell'Unione europea il nostro Paese è impegnato volontariamente” nel rispetto di trattati “come la Convenzione europea sui diritti umani” ed ha anche osservato che “con questo regolamento il governo corregge le ingiustizie commesse in passato”, sottolineando inoltre la necessità di “procedere con passi costanti verso le riforme che miglioreranno i diritti e la qualità della vita della minoranza musulmana della Tracia”.

CdG


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