Evelyn de
Morgan - The Angel with the Serpent
“Dormire (o
essere) tra le braccia di Morfeo”: è l’espressione tipica per indicare quella
persona che dorme serenamente e profondamente. In realtà Morfeo c’entra col
“dolce dormire”, solo che lui in realtà è, secondo i miti greci, il dio dei
sogni e non il dio del sonno, mansione affidata al padre Ipno o Ipnos.
Da Marco
Parisi - 8 gennaio 2018
Chi è
Morfeo?
Come già
detto, Morfeo è il dio dei sogni ed è figlio di Ipnos e di Notte, nato da una
rapporto incestuoso tra il dio e sua madre. Il dio è citato nelle Metamorfosi
di Ovidio, il quale gli attribuisce anche due fratelli: Fobetore e Fantaso.
Secondo il
poeta latino, Morfeo aveva il ruolo di entrare nei sogni degli esseri umani
personificandosi in altre persone; Fobetore, invece, compare negl’incubi delle
persone trasformandosi in creature mostruose; Fantaso infine s’immedesima in
oggetti inanimati che popolano i sogni delle persone.
Iconografia
Morfeo
spesso viene rappresentato come nell’atto di abbracciare il padre Ipnos
circondato dagli spiriti dell’immaginazione. Era rappresentato a volte come un
giovane con grandissime ali di farfalla che sbattono silenziosamente alle sue
spalle ed un paio di alette sulla testa. Aveva con sé una cornucopia da cui
estraeva l’essenza del sogno ed un fiore di papavero per far entrare la persona
in un sonno profondo.
Morfeo
demone negli “Hiperionidi”
La
figura ed il ruolo di Morfeo nella mitologia greca cambiano quasi radicalmente
ne gli “Hiperionidi”. In quest’opera letteraria, il dio diventa un demone al
servizio di Ade che prima causa il rapimento di Selene, poi, secondo un piano
ben organizzato ed architettato dal Signore dell’Oltretomba, libera Endimione
dalla sua prigionia onirica per condurlo nel “peggiore dei suoi incubi”.
Morfeo è
così sotto il controllo del dio degli Inferi, abbandonando di fatto il suo
ruolo di portatore di sogni nel mondo e fondendosi di fatto con Fobetore. Ipnos
così, preoccupato per la sorte del figlio, combatte una serrata battaglia col
Morfeo per condurlo sulla via della rettitudine.
Nella
tetralogia, come tutti personaggi che popolano la saga, anch’egli ha fattezze
umane ben descritte. E’ rappresentato come una persona con un’espressione
tenebro-minacciosa ma affascinante, che incute il “fascino del cattivo ragazzo”
e che fa innamorare le donne al primo colpo. Ha la pettinatura nera ed
ondulata, le sopracciglia folte e scurissime, gli occhi verdi pistacchio, le
labbra sottili e prelibate, la barba sottile, incolta e profumata, la
carnagione stinta, ed è coperto solo con un lungo mantello nero bordato di blu.
Le teorie
sui sogni: da Artemidoro a Freud
I sogni
hanno sempre suscitato l’interesse degli uomini fin dai tempi più remoti. La
letteratura classica, ad esempio, è ricca di racconti che hanno a che fare con
l’attività onirica. Già nell’antichità furono numerose le teorie che cercavano
di spiegare i sogni. Addirittura nel II secolo d.C. un autore greco di nome
Artemidoro Daldiano, precorrendo Freud, scrisse un’opera intitolata
“L’interpretazione dei sogni”.
Diciassette
secoli dopo, Sigmund Freud fu uno dei primi studiosi moderni a occuparsi in
modo sistematico dei sogni. Secondo le sue teorie il sogno rappresenta “la strada
maestra verso l’inconscio”, ovvero tutto ciò che cerchiamo di nascondere a noi stessi
durante lo stato di veglia (a causa dell’effetto negativo che produrrebbe su di
noi) riemergerebbe durante il sogno poiché i freni inibitori della nostra
coscienza sarebbero allentati. Tuttavia in qualche misura i freni inibitori
continuerebbero almeno in parte ad agire e questo spiegherebbe il carattere
fantastico, surreale e spesso criptico tipico dei sogni. Per questo motivo,
secondo Freud, i sogni necessitano di una interpretazione per poter scoprire
gli aspetti più reconditi del nostro inconscio, anche se queste teorie non
hanno mai ottenuto una vera e propria dimostrazione scientifica.
I sogni
secondo altri studiosi
Altri
studiosi invece hanno formulato teorie molto diverse. Per alcuni (come ad
esempio il neurofisiologo Robert W. MacCarley) il sogno, anziché essere un
processo di mascheramento, sarebbe un processo di attivazione. Per altri
autori, il sogno sarebbe invece una rielaborazione delle esperienze nascoste
percepite durante lo stato di veglia, dove verrebbero memorizzate e poi,
durante il sonno, riemergerebbero.
Il premio
Nobel per la medicina Francis Crick ha elaborato una teoria secondo la quale il
sogno sarebbe un modo in cui il cervello smaltisce l’eccesso di informazioni
raccolte. Secondo la teoria delle “reti neurali” (ovvero gruppi di cellule
neuroniche che cooperano per la registrazione delle associazione tra eventi
percepiti) il sogno servirebbe non solo a mettere ordine, ma anche a fare
pulizia, eliminando i ricordi più deboli e inutili, mantenendo in efficienza la
rete neuronica per il giorno seguente. Secondo tale teoria i sogni sarebbero
quindi una sorta di spazzatura che il cervello sta eliminando.
Dal fatto
che esistano diverse teorie, spesso contrapposte, il lettore può facilmente
capire che dal punto di vista scientifico i sogni rappresentano ancora in buona
parte un mistero.
Questo deriva ovviamente dal fatto che essi sono il prodotto del cervello che
è e rimane l’oggetto più complesso che esista in natura.
Nel momento
in cui comprendessimo meglio il funzionamento del nostro cervello,
probabilmente riusciremmo anche a spiegare a fondo il meccanismo dei sogni.
I sogni
premonitori nel folklore popolare
Ciò che la
scienza può invece dirci con certezza è che sono del tutto prive di fondamento
le credenze che attribuiscono ai sogni capacità divinatorie.
Endimione
dormiente
Sognare un
evento e constatare poi il suo verificarsi nella vita reale è sicuramente
un’esperienza sconcertante che può essere comprensibilmente scambiata per
attività paranormale, ma in realtà corrisponde solo a semplici coincidenze.
Casi particolari li troviamo descritti spesso nella mitologia greca (v. Mopso)
e nella letteratura italiana; il caso più eclatante è il sogno del conte
Ugolino nella Divina Commedia di Dante Alighieri (v. Inferno, canto XXXII):
dalla feritoia della torre dove è stato rinchiuso, Ugolino vide una battuta di
caccia capitanata dai Gualandi, Sigismondi e Lanfranchi contro un lupo e tre
lupicini, quivi costoro liberarono i cani e li sbranarono (mi parea lor veder
fender li fianchi, v.36). Il conte ridestatosi capì così del tragico destino
che avrebbe afflitto lui ed i suoi figli (rinchiusi a morire di fame). Tuttavia
un esame più attento del fenomeno ridimensiona fortemente la leggenda
folkloristica dei sogni.
La
“probabilità” nei sogni
Ogni notte,
i 6 miliardi di persone che popolano la Terra sognano per più di un’ora,
costruendo un numero spaventoso di sogni. Appare quindi probabile che prima o
poi compaia qualche episodio che si verifica realmente.
Inoltre,
tendiamo a dimenticare rapidamente i sogni che contengono episodi che non si
verificano nella realtà, mentre ricordiamo con grande enfasi quelli in cui gli
eventi si realizzano. Se si facesse un’analisi statistica tra le previsioni
avveratesi e quelle non avveratesi, si scoprirebbe di essere perfettamente
all’interno delle leggi probabilistiche.
Anche la
teoria delle informazioni nascoste, citata prima, può contribuire a spiegare
certi sogni premonitori. Può, infatti, accadere che un soggetto percepisca
delle informazioni
senza rendersene conto (ad esempio, vedendo una persona percepisce il suo
cattivo stato di salute). Durante il sogno queste informazioni possono
riaffiorare (per continuare l’esempio, si può sognare che quella persona si
ammali) e ciò che si sogna ha una certa probabilità di accadere realmente (la
persona si ammala).
Morfeo nella
smorfia napoletana
Seppur
indirettamente, il dio vive anche nell’era moderna, più che altro ricordato
nella smorfia napoletana, da cui il nome, direttamente da Morfeo.
La cultura
popolare napoletana vuole che ogni personaggio, ogni azione o parti del corpo
che appaiono nei sogni di una persona vengano incanalati in una tabella di 90
numeri che costituiscono il gioco del lotto.
L’usanza
vuole che i defunti più cari che risiedono nell’aldilà ci appaiano in sogno per
darci i numeri vincenti per migliore il nostro benessere finanziario.
Sitografia e
bibliografia
Marco
Parisi, Hiperionidi
Anna Maria
Carassiti, Dizionario di Mitologia Classica
Fonte:
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