Finestra sul
Greco
La Grecia e
l'Italia, grazie al Mediterraneo, sono legate da millenni da una storia
'comune', scandita da migrazioni, incontri e scontri, innesti, fusioni e
fratture.
Fin
dall'antichità in Italia meridionale è attestata stabilmente un' 'altra
Grecia'. Possiamo dire che a partire dalle prime colonizzazioni in poi,
migrazioni reiterate hanno contribuito a conservare in Italia meridionale una
diaspora dinamica, diffusa, endemica e ben integrata, segnando in diacronia
profondamente la storia complessiva di tutta questa regione, la cultura e la
lingua.
E pure
quando Roma si impossessò della Grecia, l'impatto non produsse effetti solo
negativi, visto che, proprio attraverso Roma e il suo impero universale, la
cultura greca si diffuse anche in Occidente.
Successivamente,
dalla metà del VI sec. d. Cr. e sino alla metà del XI sec., l'Italia
meridionale rimase nell'orbita della cultura greca.
Molte
migrazioni di popolazioni greche seguirono anche dal XIV sec. e durante i
secoli successivi che mantennero costante la presenza greca in molte città e
paesi.
Ancora ai
nostri giorni sopravvivono in Italia meridionale due insulae di lingua greca,
in Calabria e nel Salento. La persistenza a tutt'oggi della lingua greca oppone
sostenitori di tre tesi; i primi sostengono la continuità ininterrotta
dall'antichità, i secondi affermano che questi dialetti sarebbero residui di
migrazioni durante il millennio bizantino, mentre gli ultimi sostengono una
tesi intermedia.
La cultura e
la lingua sono in effetti sistemi che sussistono in dipendenza di fattori
situazionali e avanzano e si ritraggono a seconda di vicende storiche che
incidono sul destino di una civiltà; occorre però rilevare che la cultura
persiste anche dopo l'estinzione della lingua che la veicola.
Ormai gli
ultimi avanzi linguistici del grecoitalico sono arretrati in Italia meridionale
verso sud-est e ineluttabilmente si estingueranno. Permangono tuttora tracce
del greco nei dialetti meridionali.
Per Gerhard
Rohlfs:
"Non v'è
regione d'Italia ove l'elemento affiori talmente manifesto e potente [...] E
non sono solo vocaboli singoli e sono centinaia che hanno invaso questi
dialetti, ma è qualche cosa che tocca l'essenza stessa del linguaggio. È lo
spirito della lingua greca che scaturisce da ogni discorso, che balza dalla
bocca del più umile contadino".
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