Noi Italiani… parliamo greco! Sì! Ma a quale livello? Non certo nella nostra quotidianità
e non sempre ne siamo consapevoli. I termini infatti provenienti dal greco
costituiscono l’ossatura, l’impalcatura del vocabolario italiano. Un’immagine plastica di questa realtà viene
offerta dalla struttura architettonica della cattedrale di Siracusa.
Aldo Pirola - 29 dicembre
2017
La chiesa in
questione si presenta con una splendida facciata barocca. Ma non appena si
entra nella navata centrale l’occhio viene attirato da due imponenti colonne
doriche sulla parete di fondo, non dissimili dalle due colonne che si trovano
accanto al Municipio di Taranto.
Procedendo
poi lungo le navate laterali e osservando i muri perimetrali dell’edificio, la
selva di colonne si infittisce e si ha
la sensazione di trovarsi all’interno di
un tempio greco le cui colonne emergono anche osservando gli stessi muri
perimetrali dall’esterno.
L’edificio,
pertanto, si presenta come un tempio greco trasformato in chiesa cristiana
ovvero come chiesa cristiana la cui ossatura architettonica è costituita da un
tempio dorico.
Semplificando,
è possibile affermare che il lessico della lingua italiana sta al lessico
della lingua greca come la cattedrale di
Siracusa sta al tempio greco che ne forma l’ossatura.
Data la
notevole flessibilità della lingua greca questa struttura lessicale si
manifesta in una notevole varietà di modalità.
Ci sono vocaboli che vengono letteralmente trasposti
dal greco all’italiano (Autonomo, autografo,autopsia ) e altri che invece fondono
lo stesso elemento greco con un elemento di origine latina o addirittura inglese (Automobile,
autodifesa, autogo(a)l)
Ci sono
vocaboli costituiti con l’aggiunta dell’alfa privativa, che pure si unisce ad
elementi greci (Afono, ateo, abulico) o ad elementi latini (Amorale).
Importantissimo
è il ruolo svolto dalle preposizioni, in questo gioco di fusione di elementi.
La preposizione
“anti” si fonde con elementi greci (Antipatico, antieconomico,antiestetico) e
con elementi latini (Antigelo, antistorico, antitarme)
La
preposizione “katà” si fonde con elementi greci “Cataclisma” e con elementi
latini “catarifrangenti”
La
preposizione “epì” tende a fondersi con elementi greci (Epitaffio, epilogo)
I termini
greci permeano il lessico di un’infinità di ambiti (apostolo: ambito religioso
o anche politico – patriottico; cinema: ambito dello spettacolo indicante
immagini in movimento; biblioteca:
ambito culturale indicante sia collezioni librarie sia l’edificio che le
contiene; cibernetica: ambito delle moderne tecnologie indicante la navigazione
guidata da un criterio; ciclone: ambito della meteorologia indicante un
fenomeno naturale che genera un grande cerchio; bicicletta: ambito dei mezzi di
trasporto dove i cerchi svolgono un
ruolo funzionale)
Esistono
vocaboli presenti sia in italiano sia in greco ma con
significati abbastanza diversi (false friends): afono (in italiano il termine
indica una persona senza voce a causa , ad esempio, di un raffreddore . Lo
stesso termine in greco indica una persona che rimane senza parole per via di
un enorme stupore); liturgia (in italiano il termine indica la modalità di
svolgimento di una funzione religiosa oppure la funzione religiosa tout court.
In greco il termine indica semplicemente il funzionamento di qualcosa che può
essere un frigorifero piuttosto che un computer); categoria (in italiano il
termine indica un gruppo, una suddivisione, o l’appartenenza ad una realtà
classificata. In greco il termine indica l’appartenenza, vera o presunta, a un
contesto negativo e traduce normalmente il termine italiano
"accusa").
P.s. Il mio
intervento è stato pensato per un incontro dedicato alle scuole della durata
massima di venti minuti ed è quindi ben lungi dall’essere esaustivo.
Al testo
scritto manca inoltre la vivacità espositiva tipica di una conversazione e può
risultare arido. Spero comunque che questo breve schizzo possa risultare utile
e gradevole.
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