Nell’aprile 2013
alcuni vigilantes di un’azienda di produzione di fragole di Manolada, nella
Grecia meridionale, aprirono il fuoco contro 42 lavoratori del Bangladesh che
reclamavano il pagamento del salario. Trenta di loro rimasero gravemente
feriti.
21 dei 30
lavoratori feriti decisero di rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti Umani.
Il 30 marzo, con la sentenza Chowdury e altri contro la Grecia, la Corte ha
dato loro ragione. La sentenza è chiara: 42 lavoratori migranti del Balgkadesh
furono vittime di traffico di esseri umani e vennero sottoposti a lavoro
forzato nell’azienda di Manolada. La Grecia non rispettò i suoi obblighi di
contrastare il traffico di esseri umani e di proteggere i lavoratori migranti,
nonché di svolgere un’indagine sull’episodio in cui furono coinvolti e di
punire i responsabili.
Ora sta alla
Grecia impedire che quei fatti orribili di quattro anni fa si ripetano ancora.
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