Sorpresa:
quest'anno le due feste pasquali, ortodossa e cattolica, cadono negli stessi
giorni. Ottimi moviti (e posti) per scoprire 5 isole.
Se soffrite di
mal di Grecia sappiate che quest’anno la Pasqua vi salverà! Ebbene sì, Pasqua
cattolica e Pasqua ortodossa nel 2017 coincidono cadendo entrambe il 16 Aprile
e dandovi la possibilità di raggiungere anzitempo (ovvero prima di
luglio-agosto) la vostra amata Grecia. Ma questa Pasqua 2017 farà ancora di
più! Vi regalerà la possibilità di conoscere una Terra degli Dei decisamente
diversa da quella che normalmente vivete in piena estate. Una Grecia che, ad
aprile, dà il meglio sia in termini di paesaggio che di ospitalità Vediamo perché: il landscape è ravvivato da
prati verdissimi e da fiori colorati che arrivano fin al mare (ci potete
cedere: niente fieno secco bensì margherite e papaveri ovunque); il tempo è
clemente (sì… anche il meltemi vi lascerà tranquilli al pari del caldo soffocante);
le isole sono assai vivaci ed euforiche dopo la pausa narcotizzante
dell’inverno isolano; il turismo è principalmente greco e ciò vi darà la
possibilità di immergervi in una greek experience genuinamente autentica e
totalizzante.
La Pasqua è infatti
la festa religiosa più importante per i Greci che tornano all’Isola natia da
ogni dove pur di festeggiare con la famiglia questa ricorrenza. E quali sono le
parole chiave da tenere a mente per la Pasqua ortodossa? In termini di saluti
il tormentone sarà Christos Anesti (Dio è risorto) e Alithos Anesti (E’
veramente risorto); per quel che riguarda la food experienceabbonedranno:
ovelias (l’agnello pasquale allo spiedo con cui si banchetta la domenica) e
tsoureki (il ciambellone pasquale). Vedrete ovunque uova rosse a rappresentare
la nascita (uovo) e la vita (rosso). Grande pathos il venerdì, giornata di
lutto con le processioni della croce, degli stendardi e dell’epitaffio (la bara
di Gesù) che si snodano tra vicoli e viette a suon di marcia funebre, a sottolineare
la drammaticità del momento, mentre la notte tra sabato e domenica si festeggia
la Resurrezione (Anastasia). In termini conviviali è la domenica, con il pranzo
a base di agnello pasquale allo spiedo (ovelias), il momento di massima
aggregazione famigliare. Insomma, questa
Pasqua vi dà tutto della Grecia: religione, cibo, paesaggi top.
Vi abbiamo convinto ad andare in Grecia a
Pasqua? Bene, allora ecco qui 5 isole che possono offrirvi il meglio della
Pasqua ortodossa:
Patmos: non si
può che cominciare con questa che è l’Isola in cui San Giovanni scrisse
l’Apocalisse. Il maestoso Monastero di San Giovanni Teologo che domina la Chora
e la tradizione religiosa millenaria che permea l’Isola ne fanno una meta
privilegiata. Epicentro delle liturgie mistiche delle messe il Niptìras
(Lavabo) che il giovedì santo viene collocato su di una tribuna in una delle
piazze principali della Chora dando il via ad un rituale in cui il sacerdote,
nel ruolo di Cristo, bagna i piedi di dodici monaci che rappresentano i
discepoli. Il tutto rieditando quanto il figlio di Dio fece lavando i piedi ai discepoli prima della
Crocefissione. Da segnalare, oltre alle celebrazioni dedicate alla
Resurrezione, la giornata del lunedì successivo alla Pasqua in cui viene
organizza una vera e propria festa nella piazza di Scala in cui cittadini e
visitatori vengono invitati a ballare,
bere e mangiare. Pasqua Mistico-Apocalittica.
Pasqua a Patmos
(Getty)
Tinos: ovvero la
Lourdes dell’Egeo, Tinos è la meta privilegiata di pellegrini e credenti che,
in ogni momento dell’anno, si recano al Santuario della Panaghia Evangelistria
per rendere omaggio alla Madonna e per chiedere miracoli e benedizioni. La sua
atmosfera è quindi mistica a prescindere; un’atmosfera che ben si differenzia
da quella della vicinissima Mykonos assolutamente mondana e decisamente meno
spirituale. Ecco, allora, che la Pasqua regala un qualche cosa di unico per una
duplice ragione: in primo luogo per l’ “anima” stessa dell’Isola fortemente
religiosa; in secondo luogo perché a Tinos convivono chiese ortodosse e chiese
cristiane. Ecco, allora, che il venerdì santo Chora vede il corteo di 5 chiese
parrocchiali che sfilano per la Chora dandosi appuntamento nella piazza Essedra
(“Pantànassa”) vicina al porto. Da
menzionare l’Epitaffio di San Nicola (santo protettore dei navigani) che invece
di fermarsi in piazza prosegue verso la vicina spiaggetta di “Kalàmia” entrando
nell`acqua per ritornare, dopo un`invocazione per la salvaguardia dei marinai,
alla propria sede. Pasqua Cattolica e Ortodossa.
Il rito ortodosso
a Tinos (Getty)
Corfù: ciò che
rende particolarmente caratteristica la Pasqua di Corfù è la musica classica
che sembra letteralmente permeare l’Isola. Numerose orchestre Filarmoniche
giungono da tutta la Grecia a sottolineare quanto sia sentita questa festività.
Affascinante e suggestiva la serata del sabato in cui bande provenienti da
diverse parti della città convergono sul Liston per poi recarsi sino alla
Cattedrale di San Spiridone (Santo protettore dell'Isola). Il tutto in presenza
delle autorità religiose e cittadine. Alle 24.00, poi, un imponente spettacolo
di fuochi d’artificio festeggia la Resurrezione. Altri momenti particolarmente
sentiti il Sabato Santo con i fedeli che alle 6 di mattina battono le panche
per rappresentare il terremoto che seguì la Resurrezione del Signore ed il rito
delle 11.00 sempre a Liston in cui vengono gettate dalle finestre le brocche d'acqua
per fare rumore e rivivere un famoso passo del Vangelo. Pasqua Musicale.
I festeggiamenti
della Pasqua ortodossa a Corfù
Folegandros:
eccoci a Folegandros, in piena atmosfera cicladica, per una Pasqua “porta a
porta”. Il corteo con l’icona della Panaghia passa infatti casa per casa, con
la contestuale offerta di vino, raki e dolci in un’atmosfera estremamente
conviviale e gioiosa. L’imponente icona in argento della Madonna attraversa la
Chora e le viuzze del Kastro per proseguire, il secondo giorno di Pasqua, nel
villaggio di Ano Meria. Il terzo giorno il corteo si dirige verso Petoutsi e
Livadi per terminare a Karavostasi con la benedizione delle case, dei
pescherecci e di tutte le barche che si trovano nel porto. Al termine della
giornata l’icona viene riportata al Monastero della Panaghia, dove resterà fino
alla Pasqua successiva. Pasqua Porta a Porta.
A Folegandros, la
Pasqua nelle Cicladi (J. Dredoiannis, Courtesy Ente Turismo Ellenico)
Monemvasia: e qui
si cambia atmosfera…non più un’Isola vera e propria, bensì una città fortezza
che, nel 375 dopo Cristo, venne scollegata dalla terra ferma da un terremoto.
Si dimenticano le atmosfere super estive per immergersi in una città bizantina
fondata nel VI secolo. Chi c’è stato la definisce assolutamente imperdibile
consigliando, se possibile, di visitarla quando il caldo si mitiga ovvero
lontano dai mesi di Giugno-Luglio-Agosto. Quale occasione migliore di Pasqua allora?
Le viuzze lastricate di questa città medioevale vedono una spettacolare
processione dell’epitaffio e, nel pomeriggio di domenica, si assiste alla
cerimonia con cui si dà fuoco a Giuda nella forma di un fantoccio di paglia e
legno.Pasqua Medioevale.
A Monemvasia, la
suggestione del venerdì santo (J. Dredoiannis, Courtesy Ente Turismo Ellenico)
di Paola D'Emilio
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