Σάββατο 15 Απριλίου 2017

Vacanze di Pasqua: le 5 isole della Grecia dove scoprire il rito ortodosso


Sorpresa: quest'anno le due feste pasquali, ortodossa e cattolica, cadono negli stessi giorni. Ottimi moviti (e posti) per scoprire 5 isole.

Se soffrite di mal di Grecia sappiate che quest’anno la Pasqua vi salverà! Ebbene sì, Pasqua cattolica e Pasqua ortodossa nel 2017 coincidono cadendo entrambe il 16 Aprile e dandovi la possibilità di raggiungere anzitempo (ovvero prima di luglio-agosto) la vostra amata Grecia. Ma questa Pasqua 2017 farà ancora di più! Vi regalerà la possibilità di conoscere una Terra degli Dei decisamente diversa da quella che normalmente vivete in piena estate. Una Grecia che, ad aprile, dà il meglio sia in termini di paesaggio che di ospitalità  Vediamo perché: il landscape è ravvivato da prati verdissimi e da fiori colorati che arrivano fin al mare (ci potete cedere: niente fieno secco bensì margherite e papaveri ovunque); il tempo è clemente (sì… anche il meltemi vi lascerà tranquilli al pari del caldo soffocante); le isole sono assai vivaci ed euforiche dopo la pausa narcotizzante dell’inverno isolano; il turismo è principalmente greco e ciò vi darà la possibilità di immergervi in una greek experience genuinamente autentica e totalizzante.

La Pasqua è infatti la festa religiosa più importante per i Greci che tornano all’Isola natia da ogni dove pur di festeggiare con la famiglia questa ricorrenza. E quali sono le parole chiave da tenere a mente per la Pasqua ortodossa? In termini di saluti il tormentone sarà Christos Anesti (Dio è risorto) e Alithos Anesti (E’ veramente risorto); per quel che riguarda la food experienceabbonedranno: ovelias (l’agnello pasquale allo spiedo con cui si banchetta la domenica) e tsoureki (il ciambellone pasquale). Vedrete ovunque uova rosse a rappresentare la nascita (uovo) e la vita (rosso). Grande pathos il venerdì, giornata di lutto con le processioni della croce, degli stendardi e dell’epitaffio (la bara di Gesù) che si snodano tra vicoli e viette a suon di marcia funebre, a sottolineare la drammaticità del momento, mentre la notte tra sabato e domenica si festeggia la Resurrezione (Anastasia). In termini conviviali è la domenica, con il pranzo a base di agnello pasquale allo spiedo (ovelias), il momento di massima aggregazione famigliare.  Insomma, questa Pasqua vi dà tutto della Grecia: religione, cibo, paesaggi top.

Vi abbiamo convinto ad andare in Grecia a Pasqua? Bene, allora ecco qui 5 isole che possono offrirvi il meglio della Pasqua ortodossa:

Patmos: non si può che cominciare con questa che è l’Isola in cui San Giovanni scrisse l’Apocalisse. Il maestoso Monastero di San Giovanni Teologo che domina la Chora e la tradizione religiosa millenaria che permea l’Isola ne fanno una meta privilegiata. Epicentro delle liturgie mistiche delle messe il Niptìras (Lavabo) che il giovedì santo viene collocato su di una tribuna in una delle piazze principali della Chora dando il via ad un rituale in cui il sacerdote, nel ruolo di Cristo, bagna i piedi di dodici monaci che rappresentano i discepoli. Il tutto rieditando quanto il figlio di Dio fece  lavando i piedi ai discepoli prima della Crocefissione. Da segnalare, oltre alle celebrazioni dedicate alla Resurrezione, la giornata del lunedì successivo alla Pasqua in cui viene organizza una vera e propria festa nella piazza di Scala in cui cittadini e visitatori vengono invitati  a ballare, bere e mangiare. Pasqua Mistico-Apocalittica.

Pasqua a Patmos (Getty)

Tinos: ovvero la Lourdes dell’Egeo, Tinos è la meta privilegiata di pellegrini e credenti che, in ogni momento dell’anno, si recano al Santuario della Panaghia Evangelistria per rendere omaggio alla Madonna e per chiedere miracoli e benedizioni. La sua atmosfera è quindi mistica a prescindere; un’atmosfera che ben si differenzia da quella della vicinissima Mykonos assolutamente mondana e decisamente meno spirituale. Ecco, allora, che la Pasqua regala un qualche cosa di unico per una duplice ragione: in primo luogo per l’ “anima” stessa dell’Isola fortemente religiosa; in secondo luogo perché a Tinos convivono chiese ortodosse e chiese cristiane. Ecco, allora, che il venerdì santo Chora vede il corteo di 5 chiese parrocchiali che sfilano per la Chora dandosi appuntamento nella piazza Essedra (“Pantànassa”) vicina al porto.  Da menzionare l’Epitaffio di San Nicola (santo protettore dei navigani) che invece di fermarsi in piazza prosegue verso la vicina spiaggetta di “Kalàmia” entrando nell`acqua per ritornare, dopo un`invocazione per la salvaguardia dei marinai, alla propria sede. Pasqua Cattolica e Ortodossa.

Il rito ortodosso a Tinos (Getty)

Corfù: ciò che rende particolarmente caratteristica la Pasqua di Corfù è la musica classica che sembra letteralmente permeare l’Isola. Numerose orchestre Filarmoniche giungono da tutta la Grecia a sottolineare quanto sia sentita questa festività. Affascinante e suggestiva la serata del sabato in cui bande provenienti da diverse parti della città convergono sul Liston per poi recarsi sino alla Cattedrale di San Spiridone (Santo protettore dell'Isola). Il tutto in presenza delle autorità religiose e cittadine. Alle 24.00, poi, un imponente spettacolo di fuochi d’artificio festeggia la Resurrezione. Altri momenti particolarmente sentiti il Sabato Santo con i fedeli che alle 6 di mattina battono le panche per rappresentare il terremoto che seguì la Resurrezione del Signore ed il rito delle 11.00 sempre a Liston in cui vengono gettate dalle finestre le brocche d'acqua per fare rumore e rivivere un famoso passo del Vangelo.  Pasqua Musicale.

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I festeggiamenti della Pasqua ortodossa a Corfù 

Folegandros: eccoci a Folegandros, in piena atmosfera cicladica, per una Pasqua “porta a porta”. Il corteo con l’icona della Panaghia passa infatti casa per casa, con la contestuale offerta di vino, raki e dolci in un’atmosfera estremamente conviviale e gioiosa. L’imponente icona in argento della Madonna attraversa la Chora e le viuzze del Kastro per proseguire, il secondo giorno di Pasqua, nel villaggio di Ano Meria. Il terzo giorno il corteo si dirige verso Petoutsi e Livadi per terminare a Karavostasi con la benedizione delle case, dei pescherecci e di tutte le barche che si trovano nel porto. Al termine della giornata l’icona viene riportata al Monastero della Panaghia, dove resterà fino alla Pasqua successiva. Pasqua Porta a Porta.

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A Folegandros, la Pasqua nelle Cicladi (J. Dredoiannis, Courtesy Ente Turismo Ellenico)

Monemvasia: e qui si cambia atmosfera…non più un’Isola vera e propria, bensì una città fortezza che, nel 375 dopo Cristo, venne scollegata dalla terra ferma da un terremoto. Si dimenticano le atmosfere super estive per immergersi in una città bizantina fondata nel VI secolo. Chi c’è stato la definisce assolutamente imperdibile consigliando, se possibile, di visitarla quando il caldo si mitiga ovvero lontano dai mesi di Giugno-Luglio-Agosto. Quale occasione migliore di Pasqua allora? Le viuzze lastricate di questa città medioevale vedono una spettacolare processione dell’epitaffio e, nel pomeriggio di domenica, si assiste alla cerimonia con cui si dà fuoco a Giuda nella forma di un fantoccio di paglia e legno.Pasqua Medioevale.

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A Monemvasia, la suggestione del venerdì santo (J. Dredoiannis, Courtesy Ente Turismo Ellenico) 

di Paola D'Emilio  


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