La domanda di nuovi prestiti in Grecia è praticamente
ferma a causa della continua stagnazione dell'economia. In più l'incertezza
generata dagli interminabili negoziati con i creditori e ritardi del paese
nell'attuazione delle riforme non aiutano certo. Lo scrive il quotidiano greco
Ekathimerini. A febbraio il tasso annuo del finanziamento totale del settore
privato è negativo per l'1,6 per cento, con rimborsi di prestiti troppo elevati
rispetto alle nuove emissioni per 101 milioni di euro.
A gennaio la contrazione del credito era pari a 885
milioni di euro. Questo quadro negativo è continuato a marzo, mentre le banche
si aspettano un andamento più positivo nella seconda metà dell'anno, a
condizione, naturalmente, che il governo acceda alla seconda tranche dei
finanziamenti Ue a maggio. I problemi di liquidità costringono le banche ad
essere estremamente caute con l'emissione di nuovi prestiti, vi è quindi un
importante calo della domanda. L'Associazione delle banche elleniche sottolinea
che il calo della domanda di mutui per l'acquisto della casa ha raggiunto un
calo del 90 per cento, rispetto al periodo precedente allo scoppio della crisi
finanziaria.
È abbastanza significativo che le banche greche
nell'ultimo anno hanno ricevuto in media di 82 richieste di mutuo al giorno
contro 1.182 di prima della crisi nel 2007. Questo costituisce una riduzione
del 93 per cento. Allo stesso modo, il volume medio giornaliero di richieste di
prestiti al consumo ha raggiunto 4.455 unità nel 2016 contro le 32.273 unità
del 2007, pari a circa l'86 per cento di riduzione. La situazione è ancora più
problematica quando si tratta di prestiti alle imprese, in quanto la domanda da
parte delle imprese sane è vicina allo zero. Questo si riflette chiaramente sui
dati: per cui il tasso delle società a rischio di credito elevato e con
problemi di sostenibilità è aumentato più di dieci volte in otto anni, dal 6
per cento nel 2009 al 63 per cento di oggi.
In Grecia la crisi è ancora molto viva né è stato risolto
il nodo del debito. Lunedì scorso il premier Alexis Tsipras ha chiuso il summit
dei Paesi Ue del Mediterraneo affermando che «è arrivato il momento di una
soluzione più sostanziale al problema del debito greco, che ci consenta di
uscire dal tunnel della crisi». Ma l'impressione è che presto se ne risentirà
parlare di nuovo come un problema aperto.
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