Talmente bella e
«piena» da non sapere dove guardare. Ad offrire questo spettacolo della natura
è la grotta di Drogarati, a Cefalonia. Esiste da millenni ma è stata «scoperta»
solo 300 anni fa, quando un forte terremoto ha causato un crollo che ne ha
rivelato l'ingresso di Haliotata, nella zona di Sami. Ha aperto al pubblico nel
1963 e da allora continua quotidianamente a stregare i turisti dell'isolotto
greco.
Si scende
sottoterra - a 60 metri di profondità - con una certa facilità e la
claustrofobia è fugata dalla bellezza del luogo. L'area visitabile non supera i
cento metri ed è suddivisa in due stanze: la prima che s'incontra - il Balcone
reale - custodisce al suo interno delle stalattiti traslucide; la camera più in
basso è detta Stanza dell’apoteosi ed è un anfiteatro naturale, a semicerchio,
con un soffitto a volta alto venti metri.
Qui la roccia
assume forme diverse, creando sculture dal grande impatto visivo. E si gode di
un’acustica naturale di rara perfezione, tanto da trasformarsi occasionalmente
in una sala concerti per ben 500 persone.
Gli speleologi
hanno datato la grotta a circa 150 milioni di anni fa e scoperto dei
collegamento con altre grotte e chilometri di cunicoli sotterranei creati
dall'erosione, al momento inaccessibili. La temperatura è costante, intorno ai
18 gradi in estate e in inverno, ma l'umidità raggiunge anche il 90%.
Drogarati è
ancora «viva» e cambia anno dopo anno. L'acqua trasuda dal soffitto e dai muri,
contribuendo a creare e modificare le stalattiti e stalagmiti che rendono
questa grotta unica al mondo.
NOEMI PENNA
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