Κυριακή 9 Απριλίου 2017

Grecia - creditori, intesa a metà all'Eurogruppo. L'ex-Troika pronta a tornare ad Atene

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A Malta raggiunto un accordo di massima sui nuovi tagli per Atene, ma i tecnici dovranno definire i dettagli del compromesso nelle prossime settimane nella capitale ellenica. Tsipras dovrà votare un taglio alle pensioni pari all'1% del pil nel 2019 e un giro di vite fiscale simile nel 2020. Ma potrà approvare misure espansive se l'economia andrà meglio del previsto.

MILANO - La Grecia e i creditori hanno raggiunto "un accordo sui principali punti" - come ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem - per la chiusura del secondo programma di aiuti al paese, spianando la strada per l'ok a 7 miliardi di nuovi aiuti necessari per pagare i debiti ellenici in scadenza a luglio. La strada per la firma finale non è ancora del tutto in discesa: i tecnici dell'ex Troika torneranno "molto presto" ad Atene per mettere a punto i dettagli finali. E con alcuni temi come la riforma del lavoro il compito non sarà facilissimo. Il compromesso raggiunto a Malta è un piano a due facce, buono da vendere (sperano le parti) sia ai falchi del rigore e al Fondo monetario che agli elettori di Syriza. Il governo di Alexis Trsipras si è impegnato a votare misure pari al 2% del pil (circa 3,8 miliardi) in due fasi: una prima, nel 2019, lavorando sulle pensioni, l'altra metà l'anno successivo agendo sulla leva fiscale. Numeri che dovrebbero consentire al Fondo di continuare a prendere parte al salvataggio. Il premier ellenico potrà però approvare in Parlamento misure espansive se l'economia andrà meglio del previsto.

Dopo i duri scontri delle scorse settimane, però, il clima pare più disteso. "La Grecia ha ottenuto nel 2016 un avanzo primario vicino al 3% - si è complimentato il Commissario agli affari economici Pierre Moscovici -. Sono contento dell'intesa di massima perchè è il momento di mettere fine all'incertezza". "Il governo dovrà adottare ora subito tutte le iniziative legislative necessarie per mettere in pratica le intese", ha aggiunto Dijsselbloem, nell'occhio del ciclone nei giorni scorsi per le sue polemiche osservazioni ("non si può spendere soldi in donne e vino e poi chiedere aiuto") riferite ai paesi del sud dell'Europa. La road-map da qui a luglio è dunque intesa e lunga. "Risolti i problemi di fondo", ha detto il presidente dell'Eurogruppo,  Tsipras dovrà convincere tutti i parlamentari di Syriza a votare in Parlamento le nuove misure. Impresa non facilissima visto che aveva promesso di non imporre più un euro di sacrifici al paese. I creditori dovranno invece convincere l'Fmi a rimanere a bordo e giocare con il calendario per rimandare l'ipotesi di un intervento di ristrutturazione del debito a dopo le elezioni tedesche per evitare corti circuiti.

di ETTORE LIVINI

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