Il ministro della
Giustizia di Atene punta il dito contro la multinazionale farmaceutica: avrebbe
pagato tangenti a 4000 persone per
favorire l'acquisto dei propri prodotti. Negli Stati Uniti per una vicenda
analoga la società ha dovuto pagare una multa da 360 milioni di dollari
LUGANO - Novartis
si ritrova in grossi guai, in Grecia. La multinazionale farmaceutica é accusata
di aver allungato bustarelle a 4000 tra medici, politici e funzionari della
sanità pubblica, perché favorissero i suoi medicamenti. Si parla, soprattutto,
di farmaci contro il diabete, che da soli contribuiscono a una ragguardevole
cifra d’affari, visto che il 10% dei greci sono diabetici. “Siamo di fronte a
un sistema di corruzione di un livello che oserei definire scientifico”, ha denunciato
il ministro della giustizia ellenico, Stavros Kontonis. Secondo il quale,
grazie alla gigantesca rete di complicità, che ha costruito negli anni,
Novartis continua a vendere i suoi prodotti a prezzi maggiorati. Recuperando,
in tal modo, quanto speso in mazzette. “Tutto questo- ha detto Kontonis
-nonostante, ormai dal 2010, la Grecia sia vittima di una pesantissima crisi
economica, che impedisce a parecchi cittadini di accedere, anche, alle medicine
più a buon mercato”.
Lo scandalo, che
riceve il timbro dell’ufficialità, grazie a quanto dichiarato da un componente
del Governo Tsipras, era esploso a inizio anno. Quando un alto dirigente della
filiale greca di Novartis aveva minacciato di suicidarsi, la notte di
Capodanno, lanciandosi dal 13 esimo piano dell’hotel Hilton di Atene. Nelle ore
precedenti i suoi uffici erano stati oggetto di una minuziosa perquisizione. Il
tentativo di suicidio era stato scongiurato, grazie all’intervento della
polizia. L’entità dello scandalo, stando a fonti dell’estrema sinistra greca,
sarebbe di circa 4 miliardi di euro.
Una tangentopoli
ancora più grossa dello “scandalo Siemens”, quantificato sul miliardo e 300
milioni di euro. Una testa é già caduta, in seguito alle mazzette di Novartis.
Quella della Procuratrice responsabile dell’anti-corruzione, Eleni Raikou. La
magistrata inquirente si é dimessa a fine marzo, denunciando manovre contro di
lei da parte di non meglio precisati “centri di potere”, per le sue indagini
sul sistema di bustarelle, messo in atto dalla multinazionale svizzera.
Quest’ultima, pur ribadendo la propria buona fede, si é detta “disponibile a
collaborare con le autorità, dopo l’uscita di articoli di stampa che hanno
messo sotto accusa la nostra politica commerciale”. Resta il fatto che quanto
capitato in Grecia é un deja vu, per Novartis. Negli Stati Uniti una vicenda
analoga, con al centro una grossa rete di farmacie, pagate perché promuovessero
i suoi prodotti, a scapito della concorrenza, é costata al colosso elvetico,
nel novembre scorso, una multa di 390 milioni di dollari.
di FRANCO ZANTONELLI
http://www.repubblica.it/economia/2017/04/08/news/novartis_nei_guai_in_grecia_il_governo_corrotti_politici_e_funzionari_della_sanita_-162477185/?rss
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