L'attività in Emilia-Romagna e le donazione “a cuore fermo”. Bonaccini -Venturi: "Risposta straordinaria"

Una storia di buona sanità, che allarga i propri confini per diventare un caso di “cooperazione sanitaria” e unire così l’Emilia-Romagna - nello specifico, il Policlinico di Modena - e la Grecia. È accaduto pochi giorni fa: un paziente, di nazionalità greca, già trapiantato (di fegato) nel proprio Paese, per una serie di complicazioni insorte ha avuto necessità di essere ritrapiantato dopo una donazione a cuore battente. Sulla base del Protocollo di cooperazione tra Italia e Grecia per il trapianto di fegato e cuore su cittadini greci - siglato per far fronte alla grave carenza di donatori effettivi in Grecia e della presenza, nel paese ellenico, di un unico Centro trapianti - il paziente è stato trasferito in Italia. Ma i Centri italiani indicati nell’accordo non erano in grado, in quel momento, di accoglierlo; la disponibilità, su richiesta del Centro nazionale trapianti (Cnt), è arrivata invece dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, che ha messo a disposizione le proprie competenze effettuando il trapianto con un fegato donato a cuore battente.