Focus su Canosa e Arpi
"Se si
volesse dar la storia antica di Canosa, si dovrebbe empir un volume. Tanto
celebre fu una volta questa città e tanto superbe magnificenze ella poteva
mostrare". Così scrive l'Abate Domenico Romanelli nel 1818 nella
"Antica Topografia Istorica del Regno di Napoli" in riferimento alla
città di CANVSIVM. L'Abate riporta la fondazione leggendaria dell'eroe greco,
riferendosi ai collezionisti di monete: "Diomede fondator di Canosa fu
preso da' nummologi, secondo la fama che ne riportò Strabone". Lo stesso parla
dei "campi di Diomede tra Canosa e Canne e il fiume Aufido a
sinistra" Ed è proprio Strabone, autorevole storico e geografo dell'Antica
Grecia del I sec. a. C. ad attestare la magnificenza e la fondazione di Canosa,
accostandola all'altra Città della Daunia, Argirippa.
Sabato 7 Ottobre 2017
Argirippa,
viene denominata nell'etimo "Argos Hippium", come luogo eccellente
per l'allevamento dei cavalli ed in seguito viene denominata ARPI, che vuol
dire "falce", le cui vestigia insistono ad 8 Km. a NE di Foggia.
Nella Daunia riscopriamo le città di Canosa e Argirippa, presso Foggia, nella
grandi radici elleniche, come attesta lo storico e geografo Strabone nell'opera
di età augustea "Geografia", Gheographikà, composta di 17 libri. È un
trattato storico-geografico in cui i libri V e VI sono dedicati all'Italia.
L'Italia dell'epoca corrisponde all'Italia Meridionale. Rileggiamo il Libro VI,
pag 153
"Della
Geografia di Strabone Libri XVII Volgarizzati da Francesco Ambrosoli " –
Milano 1833
Da Bari sino
al fiume Aufido sul quale è situato l'emporio dei Canusii sono quattrocento
stadii, e il tragitto dalla bocca di questo fiume all'emporio predetto è di
circa novanta stadi; ed ivi presso è anche Salapia, arsenale marittimo degli
Argiripeni.
Perocchè le
due città di questi (Canusio e Argiripa) sono bensì a poca distanza dal mare,
ma giacciono in una pianura.
Esse furono
un tempo le più grandi delle città greche in Italia, come si fa manifesto dalle
loro mura; ma ora sono fra le minori... Argiripa ora si chiama Arpi. Tutte e
due poi queste città si dice che le fondò Diomede.
Στράβων (Strábôn), Γεωγραφικά (Gheographikà)
Libro VI,
cap. III, sez. 9
Inizio
modulo
[9]
ἐκ δὲ Βαρίου πρὸς τὸν ποταμὸν Αὔφιδον, ἐφ᾽ ᾧ τὸ ἐμπόριον τῶν Κανυσιτῶν, τετρακόσιοι: ὁ δ᾽ ἀνάπλους ἐπὶ τὸ ἐμπόριον ἐνενήκοντα. πλησίον δὲ καὶ Σαλαπία τὸ τῶν Ἀργυριππίνων ἐπίνειον. οὐ πολὺ γὰρ δὴ τῆς θαλάττης ὑπέρκεινται δύο πόλεις ἔν γε [p. 390] τῷ πεδίῳ, μέγισται τῶν Ἰταλιωτίδων γεγονυῖαι πρότερον, ὡς ἐκ τῶν περιβόλων δῆλον, τό τε Κανύσιον καὶ ἡ Ἀργυρίππα, ἀλλὰ νῦν ἐλάττων ἐστίν. ἐκαλεῖτο δ᾽ ἐξ ἀρχῆς Ἄργος ἵππιον, εἶτ᾽ Ἀργυρίππα, εἶτα νῦν Ἄρποι. λέγονται δ᾽ ἀμφότεραι Διομήδους κτίσματα: καὶ τὸ πεδίον καὶ ἄλλα πολλὰ δείκνυται τῆς Διομήδους ἐν τούτοις τοῖς τόποις δυναστείας σημεῖα, ἐν μὲν τῷ τῆς Ἀθηνᾶς ἱερῷ τῆς ἐν Λουκερίᾳ παλαιὰ ἀναθήματα (καὶ αὕτη δ᾽ ὑπῆρξε πόλις ἀρχαία Δαυνίων, νῦν δὲ τεταπείνωται, ἐν δὲ τῇ πλησίον θαλάττῃ δύο νῆσοι Διομήδειαι.
Strabone
cita in greco Canosa e Argirippa: τε Κανύσιον καὶ ἡ Ἀργυρίππα ed attesta
le comuni radici di fondazione ad opera di Diomede: ἐν δὲ τῇ πλησίον θαλάττῃ δύο νῆσοι Διομήδειαι (Tutte e
due poi queste città si dice che le fondò Diomede). Riscopriamo e valorizziamo
le nostre radici storiche, oggi valore anche di intercultura, mentre salutiamo
il bassorilievo tufaceo di Diomede che sorregge le torri nell'atrio del Palazzo
di Città di Canosa. Siamo eredi e custodi di questo patrimonio di storia, di
cultura, di arte nell'epoca daunio-ellenistica in cui personaggi canosini erano
presenti nel Senato di Atene, mentre un munifico Ateniese, Erode Attico edificava
l'acquedotto di epoca romana, iscritto nella toponomastica dimenticata e
cancellata nella Piazza del monumento di Imbriani, ancora intestata
all'ateniese Erode Attico, riscoperto nel libro di Dialettologia "Sulle
vie dei ciottoli del dialetto canosino", elaborato negli studi e nelle
foto con il Museo Archeologico Nazionale di Atene e valorizzato in diretta
dall'Ambasciatore di Grecia in Italia, Themistoklis Demiris, che nella lettera
inviata apprezza "i fortissimi legami, sempre presenti, tra i Nostri Popoli,
sia linguistici, sia culturali. Ciò non può far altro che consolidare quelle
idee e quei principi posti a fondamento anche dell'idea Europea". Le
radici elleniche de "I GRECI IN OCCIDENTE" approdate nel 1996
nell'omonima mostra nel prestigioso Palazzo Grassi di Venezia con gli Ori della
Principessa Opaka di Canosa, trasmessi all'epoca in un opuscolo alla nostra
Scuola Elementare "De Muro Lomanto", continuano a raccontare e a
scrivere la storia di Canosa e dei due Popoli. La pagina di studio è stata proposta
come offerta formativa agli Studenti Liceali della Classe 5 G, Sezione del
Classico, del Liceo Statale Enrico Fermi di Canosa, incontrando in accoglienza
la Dirigente Scolastica, Professoressa Nunzia Silvestri, il Professor Sabino
Facciolongo, la Professoressa Nunzia Lanzisera e la Professoressa Giulia
Giorgio. Ciao ragazzi! Nello studio siate stimati e chiamati
"sapientes", come scrive Cicerone.
Ob amorem patriae
Giuseppe Di Nunno, ricercatore storico
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου