Παρασκευή 6 Οκτωβρίου 2017

Fyrom-Grecia: ministro Esteri macedone Dimitriov, soluzione disputa nome non prevede "vincitori e perdenti"


Atene, 05 ott 10:38 - (Agenzia Nova) - Se la Grecia e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (Fyrom) vogliono essere partner nell'Unione europea e nella Nato dovrebbero agire in coordinamento verso questa direzione. Lo ha affermato il ministro degli Esteri macedone, Nikola Dimitrov, in un'intervista la quotidiano "Kathimerini". Parlando da Salonicco, dove si trova per la ministeriale con gli omologhi di Grecia, Bulgaria e Albania, Dimitriov ha dichiarato che Atene e Skopje stanno lavorando per creare un'atmosfera di amicizia e fiducia, quale base per poter poi risolvere la disputa sul nome. "I nostri sforzi derivano dall'esigenza di cooperare come paesi vicini, in un'ottica regionale, ma anche prendendo in considerazione lo spirito europeo e la consapevolezza dell'insicurezza e dell'imprevedibilità del mondo di oggi", ha spiegato il ministro degli Esteri macedone. Secondo Dimitriov, non esiste una soluzione alla disputa sul nome che prevede "vincitori e perdenti" ma, come attesta la storia, "il nazionalismo nei Balcani non è stato altro che una fonte di divisioni e conflitti".

Le relazioni bilaterali tra Grecia e Fyrom possono essere migliorate nel comune interesse per la cooperazione, ha sottolineato il ministro degli Esteri macedone in un'intervista pubblicata la settimana scorsa sul quotidiano greco "To Vima". Dimitrov ha ricordato che la sua decisione di scegliere Atene come prima tappa per le sue visite all'estero invia un messaggio di buona volontà in questa direzione da parte di Skopje. "Sono arrivato ad Atene come un amico - ha detto -, senza pregiudizio e senza agende nascoste, per cercare il sostegno del governo e del popolo greco nel difficile percorso verso l'Ue e la Nato". Secondo il ministro degli Esteri macedone, infatti, le relazioni con Atene rimangono l'ostacolo principale nel percorso di integrazione euro-atlantica della Fyrom.

"Bisogna attendere l'esito delle elezioni amministrative di metà ottobre nella Fyrom per capire se ci potranno essere sviluppi nella disputa sul nome con la Grecia", ha affermato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri greco, Nikos Kotzias, come affermato all'emittente televisiva "Ert". In particolare, Kotzias si è concentrato su quello che ritiene essere il principale problema attorno alla questione del nome nella Fyrom: l'irredentismo macedone. "Spero e credo da parte loro che saranno prese misure per contrastare l'irredentismo", ha dichiarato Kotzias, aggiungendo che è stata concordata per novembre l'istituzione di un comitato congiunto incaricato di "eliminare l'irredentismo dai libri di storia e dalle cartine geografiche". "E' un passo vitale per risolvere la disputa sul nome", ha commentato il ministro di Atene.

La disputa sul nome tra Grecia e Fyrom è sorta negli anni Novanta, all'indomani dell'indipendenza di Skopje dall'ex Jugoslavia. Da quel momento la Grecia, pur riconoscendo l'indipendenza della Repubblica balcanica ai suoi confini settentrionali, contesta a Skopje l’utilizzo del nome “Repubblica di Macedonia”. Anche la comunità internazionale, con l'eccezione di alcuni paesi come gli Stati Uniti, riconosce Skopje con l'acronimo Fyrom. Skopje dal 2009 ha ottenuto diverse raccomandazioni e relazioni positive dalla Commissione europea per l’avvio ufficiale dei negoziati di adesione. Il veto di Atene tuttavia, determinato proprio dalla disputa sul nome, ha sempre impedito a Skopje di ottenere una data per l'apertura ufficiale dei negoziati. Un blocco analogo si verifica per l’integrazione della Fyrom nella Nato.

Il primo ministro macedone Zoran Zaev ha detto di attendersi una nuova proposta per il nome del paese da parte del mediatore Onu Matthew Nimetz entro la primavera del 2018. "Mi aspetto che la nuova proposta che verrà dall'ambasciatore Matthew Nimetz possa arrivare entro la prossima estate", ha dichiarato in settimana Zaev in conferenza stampa. Il primo ministro ha espresso il desiderio che fino a quel periodo nuove proposte possano essere avanzate dal mediatore per risolvere la questione del nome e la relativa disputa aperta con la Greca: "Sto dando seguito a diversi incontri con i funzionari greci", ha affermato Zaev, precisando che i due paesi stanno lavorando per sviluppare relazioni amichevoli e costruire la fiducia .

"Non permetteremo che nessun'azione da parte nostra in questo senso possa essere considerata come una provocazione", ha continuato premier aggiungendo "vogliamo dimostrare una posizione amichevole salda in questo momento delicato". Zaev si è dichiarato convinto che l'apertura dei colloqui di adesione all'Ue e la preparazione della Fyrom ad affrontare il momento saranno garanzie per la risoluzione del problema. "I colloqui portati avanti finora dai negoziatori macedoni e greci non sono entrati nel cuore del problema che i greci hanno con il nostro nome", ha detto. "Serve consapevolezza nel discutere di questi problemi identitari – ha concluso –. Da parte nostra siamo pronti a sviluppare amichevolmente la questione"


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