Atene, 05
ott 10:38 - (Agenzia Nova) - Se la Grecia e l'ex Repubblica jugoslava di
Macedonia (Fyrom) vogliono essere partner nell'Unione europea e nella Nato
dovrebbero agire in coordinamento verso questa direzione. Lo ha affermato il
ministro degli Esteri macedone, Nikola Dimitrov, in un'intervista la quotidiano
"Kathimerini". Parlando da Salonicco, dove si trova per la
ministeriale con gli omologhi di Grecia, Bulgaria e Albania, Dimitriov ha
dichiarato che Atene e Skopje stanno lavorando per creare un'atmosfera di
amicizia e fiducia, quale base per poter poi risolvere la disputa sul nome.
"I nostri sforzi derivano dall'esigenza di cooperare come paesi vicini, in
un'ottica regionale, ma anche prendendo in considerazione lo spirito europeo e
la consapevolezza dell'insicurezza e dell'imprevedibilità del mondo di
oggi", ha spiegato il ministro degli Esteri macedone. Secondo Dimitriov,
non esiste una soluzione alla disputa sul nome che prevede "vincitori e
perdenti" ma, come attesta la storia, "il nazionalismo nei Balcani
non è stato altro che una fonte di divisioni e conflitti".
Le relazioni bilaterali tra Grecia e Fyrom possono essere migliorate nel comune interesse per la cooperazione, ha sottolineato il ministro degli Esteri macedone in un'intervista pubblicata la settimana scorsa sul quotidiano greco "To Vima". Dimitrov ha ricordato che la sua decisione di scegliere Atene come prima tappa per le sue visite all'estero invia un messaggio di buona volontà in questa direzione da parte di Skopje. "Sono arrivato ad Atene come un amico - ha detto -, senza pregiudizio e senza agende nascoste, per cercare il sostegno del governo e del popolo greco nel difficile percorso verso l'Ue e la Nato". Secondo il ministro degli Esteri macedone, infatti, le relazioni con Atene rimangono l'ostacolo principale nel percorso di integrazione euro-atlantica della Fyrom.
"Bisogna
attendere l'esito delle elezioni amministrative di metà ottobre nella Fyrom per
capire se ci potranno essere sviluppi nella disputa sul nome con la
Grecia", ha affermato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri greco,
Nikos Kotzias, come affermato all'emittente televisiva "Ert". In
particolare, Kotzias si è concentrato su quello che ritiene essere il
principale problema attorno alla questione del nome nella Fyrom: l'irredentismo
macedone. "Spero e credo da parte loro che saranno prese misure per
contrastare l'irredentismo", ha dichiarato Kotzias, aggiungendo che è
stata concordata per novembre l'istituzione di un comitato congiunto incaricato
di "eliminare l'irredentismo dai libri di storia e dalle cartine
geografiche". "E' un passo vitale per risolvere la disputa sul
nome", ha commentato il ministro di Atene.
La disputa
sul nome tra Grecia e Fyrom è sorta negli anni Novanta, all'indomani
dell'indipendenza di Skopje dall'ex Jugoslavia. Da quel momento la Grecia, pur
riconoscendo l'indipendenza della Repubblica balcanica ai suoi confini
settentrionali, contesta a Skopje l’utilizzo del nome “Repubblica di
Macedonia”. Anche la comunità internazionale, con l'eccezione di alcuni paesi
come gli Stati Uniti, riconosce Skopje con l'acronimo Fyrom. Skopje dal 2009 ha
ottenuto diverse raccomandazioni e relazioni positive dalla Commissione europea
per l’avvio ufficiale dei negoziati di adesione. Il veto di Atene tuttavia, determinato
proprio dalla disputa sul nome, ha sempre impedito a Skopje di ottenere una
data per l'apertura ufficiale dei negoziati. Un blocco analogo si verifica per
l’integrazione della Fyrom nella Nato.
Il primo
ministro macedone Zoran Zaev ha detto di attendersi una nuova proposta per il
nome del paese da parte del mediatore Onu Matthew Nimetz entro la primavera del
2018. "Mi aspetto che la nuova proposta che verrà dall'ambasciatore
Matthew Nimetz possa arrivare entro la prossima estate", ha dichiarato in
settimana Zaev in conferenza stampa. Il primo ministro ha espresso il desiderio
che fino a quel periodo nuove proposte possano essere avanzate dal mediatore
per risolvere la questione del nome e la relativa disputa aperta con la Greca:
"Sto dando seguito a diversi incontri con i funzionari greci", ha
affermato Zaev, precisando che i due paesi stanno lavorando per sviluppare
relazioni amichevoli e costruire la fiducia .
"Non
permetteremo che nessun'azione da parte nostra in questo senso possa essere considerata
come una provocazione", ha continuato premier aggiungendo "vogliamo
dimostrare una posizione amichevole salda in questo momento delicato".
Zaev si è dichiarato convinto che l'apertura dei colloqui di adesione all'Ue e
la preparazione della Fyrom ad affrontare il momento saranno garanzie per la
risoluzione del problema. "I colloqui portati avanti finora dai
negoziatori macedoni e greci non sono entrati nel cuore del problema che i
greci hanno con il nostro nome", ha detto. "Serve consapevolezza nel discutere
di questi problemi identitari – ha concluso –. Da parte nostra siamo pronti a
sviluppare amichevolmente la questione"
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