Nel deserto
del Negev esercitazioni anche con Francia, Grecia, Polonia e India
di VINCENZO
NIGRO
PER LA PRIMA
volta da sempre l’aeronautica israeliana ha organizzato esercitazioni aeree con
paesi alleati che non sono segrete, che sono state aperte ad altri sette paesi
e che soprattutto sono organizzate per simulare una eventuale guerra contro
Hezbollah o l’Iran in cui potenzialmente potrebbero intervenire anche i caccia
dell’aviazione russa.
Nella base
aerea di Uvda, nel deserto del Negev, fino al 16 novembre sono state
rischierate decine di aerei di Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Grecia,
Polonia e perfino India, la superpotenza asiatica che è diventato un alleato
sicuro di Israele dal punto di vista militare.
Prima
dell’importanza militare dell’esercitazione, denominata “Blue Flag 2017”, è il
carattere politico dell’operazione che va sottolineato. Israele
tradizionalmente ha condotto esercitazioni militari con paesi alleati,
innanzitutto con gli Stati Uniti, il grande protettore dello stato ebraico. Nel
settore aeronautico negli anni un partner importante è stato la stessa Italia:
jet israeliani molte volte hanno volato fino in Sardegna, per addestrarsi per
esempio nel poligono sardo di Decimomannu. Poi poco alla volta gli israeliani
hanno allargato ad altri paesi i loro scambi militari. E questa volta ci sono
altre novità: innanzitutto nella base di Uvad sono arrivati gli Eurofighter con
la croce nera nella della Luftwaffe, l’aeronautica della Germania. Una presenza
sempre delicatissima per il paese che porta ancora sulle sue spalle il peso
dell’olocausto.
Altra novità
il fatto che quest’anno le esercitazioni non sono state tenute segrete, ma anzi
l’ufficio stampa dell IDF (Israeli defence forces) ha aperto ai giornalisti la
base e ha permesso interviste con gli ufficiali. Un uso “politico”
dell’esercitazione che comunque non fa passare in secondo piano la sostanza
militare: 40 aerei stranieri e 30 jet israeliani si sono addestrati a partiti
contrapposti (“blu” gli stranieri, “rossi” gli israeliani) in una simulazione
che di solito segue impostazioni fornite dagli americani. E questo implica che
la US Air Force abbia permesso agli israeliani di condividere anche con i nuovi
paesi alleati i segreti di alcune operazioni di volo che fino ad ora erano
condivisi solo con Israele.
Tutta questa
attività militare segnala comunque che i governi dei diversi paesi hanno deciso
di dare luce verde a qualcosa che in passato non era stato mai fatto per non
apparire sbilanciati a favore di Israele e contro i paesi arabi. Se l’Italia in
segreto si è sempre esercitata con Israele (perfino nel settore dei
sommergibili), la Francia filo-araba partecipa per la prima volta a operazioni
del genere.
L’altra
faccia della medaglia di queste esercitazioni è però il fatto che sono una
conferma che il clima in tutto il Medio Oriente sta peggiorando rapidamente. Da
quando l’Iran è avanzato in Siria fino ad arrivare praticamente ai confini di
Israele e da quando l’Arabia Saudita ha iniziato a reagire con decisione le
prospettive di un accordo politico si allontanano.
Da tempo si
dice che una nuova guerra in Libano fra Israele ed Hezbollah potrebbe essere
probabile. Per molti addirittura è inevitabile.
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