Δευτέρα 13 Νοεμβρίου 2017

Giuseppe Corrado Teatini: Diario dall' Egeo. Rodi-Lero: agosto-novembre 1943


Il diario di un giovanissimo ufficiale volontario, prima spettatore della mancata difesa di Rodi, poi in missione ad Alessandria d'Egitto presso i comandi britannici, infine prigioniero in campi di concentramento tedeschi.

È difficile, qualche volta, dover dare in una breve sintesi il quadro che viene descritto in un libro, specie quando quest'ultimo tratta di una vicenda personale, ed è una testimonianza vissuta, sofferta, come una ferita non ancora chiusa; perché l'Autore, la cui educazione ebbe luogo in Belgio, fu tra quei pochi, giovanissimi volontari, che la guerra la vollero fare mantenendo sempre la testa alta e fede al giuramento prestato.

Abbandonati gli studi d'ingegneria, sottotenente di complemento nell'artiglieria, venne a trovarsi, per un seguito di circostanza fortunose, prima impotente spettatore della mancata difesa di Rodi dopo l'8 settembre, poi in missione ad Alessandria d'Egitto per prendere contatto con i comandi britannici e, infine, rimandato da questi a Lero, dove si consumò una tragedia: quella dell'annientamento sistematico delle difese italiane della Marina, del sacrificio di irlandesi, britannici, maltesi in una disperata quanto inutile battaglia contro le migliori truppe d'assalto tedesche incaricate di «ripulire» il Dodecaneso, appoggiate alla Luftwaffe che fece terra bruciata dell'intera isola prima di sbarcarvi i suoi paracadutisti; tra le figure di maggior spicco, in primo luogo quella dell'ammiraglio Luigi Mascherpa, poi messo a morte da un tribunale militare fascista, e quella dell'imperturbabile e flemmatico generale di brigata Robert Tilney, ai cui ordini operavano le truppe inglesi e del Commonwealth nonché effettivo comandante della divisione Regina, non impiegata, per insondabili ragioni, nella difesa dell'isola.

In questa cornice, in cui si inseriscono le parti documentali dell'Ufficio Storico della Marina Militare, la narrazione dell'Autore sembra privilegiare il particolare minuto, la figura intravista un istante, le bizze di un capitano o lo scempio fatto dai locali delle risorse dell'Aeronautica Regia a Rodi; si tratta di un composito mosaico in cui la storia, quella con la S maiuscola, corre come un filo sotterraneo che tutto collega e che rivela amare e tristi verità: ogni cosa, vista attraverso gli occhi di un giovanissimo ufficiale, assume una sua rilevanza e mette a nudo le contraddizioni di un armistizio, il disinteresse di alcuni alti ufficiali, la prodigiosa volontà di resistere dei marinai posti a difesa delle barriere costiere.

Il pathos, nella volontà dell'Autore, s'accompagna allo sguardo disincantato di chi ha già compreso ogni cosa prima che i giochi siano fatti; uno sguardo talvolta ironico, poiché la dura realtà della guerra ha anche, come nell'Avventuroso Simplicissimus, i suoi risvolti paradossali se non proprio comici.

L'autore

Giuseppe Corrado Teatini, d'origine umbra, nato nel 1922, ingegnere, capitano di complemento, ha partecipato alla guerra balcanica e alle vicende del Dodecaneso; decorato di croce al V.M., subì, dopo la resa di Lero, la prigionia in campi di concentramento tedeschi in Polonia e nella stessa Germania. Venne liberato solo nel settembre del 1945. Fu il più giovane ufficiale incaricato di una missione delicata presso i comandi britannici ad Alessandria d'Egitto. Attualmente si occupa di automazione industriale.

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